Tanti studi cercano la formula perfetta e l’equazione per capire e far funzionare meglio un rapporto a due
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Lo avreste mai immaginato? L’amore sa fare i conti ed è governato da leggi matematiche. Insomma, anche il cuore ha le sue regole e risponde a formule ed equazioni. Almeno fino a un certo punto, perché nella sfera dei sentimenti esiste un elemento di imponderabilità, legato guarda caso alla figura femminile: del resto, non a caso, come canta il Duca di Mantova nel Rigoletto di Verdi: “La donna è mobile”:
Da tempo di parla di chimica dell’eros, con la combinazione di ormoni che entrano in gioco quando scocca il colpo di fulmine, l’attrazione sessuale e altri meccanismi che regolano la vita a due. In questi ultimi tempi, però, gli studiosi si sono messi a caccia di equazioni matematiche e di formule legate alla più logica e astratta delle scienze, in cerca di regole certe che aiutino a comprendere gli elementi in apparenza imponderabili che decretano la riuscita o la fine di una storia d’amore: vista la percentuale di coppie che non riesce a consolidare la propria unione e l’elevata sofferenza che questi distacchi possono causare, il tentativo merita la massima attenzione. Ecco allora i teoremi che cercano di capire quanto durerà un rapporto amoroso, le equazioni che insegnano a riconoscere i traditori seriali e quanto durerà la nostra storia.
Ad esempio, Donn Byrne, psicologo sociale alla State University of New York ad Albany, Stati Uniti, ha elaborato una formula che consente di verificare se l'attrazione che proviamo per il partner è vero amore oppure no. La formula è complessa e mette in relazione tra loro coefficienti che puntano a calcolare quanto è più importante il legame con il partner rispetto a quello con l'amico più caro: quanto maggiore è il delta, tanto più la love stiry ha probabilità di durare nel tempo.
Un’altra formuletta può essere d’aiuto nel prevedere se una storia d’amore avrà lunga vita oppure no: in questo caso si prendono in esame le manifestazioni d’amore come coccole, abbracci, parole affettuose e li si mette in relazioni con gesti aggressivi di negatività: tutto va bene se l’affetto è cinque volte più presente rispetto alla cattiveria. Inoltre, i commenti positivi che esprimiamo sul partner devono essere almeno il 90%, mentre quelli negativi non devono superare il 10%; parola di John Gottman, professore emerito di Psicologia alla University of Washington. Sempre per calcolare la durata di un rapporto di coppia si può consultare lo studio di Zick Rubin, docente di Psicologia ad Harvard, che si fonda sul numero di sguardi di intesa che i partner si scambiano. Più ce ne sono, più la coppia avrà lunga vita.
Del fatto che la matematica regoli anche le leggi dell’amore sono convinti Alessandro Pellizzari e Eliselle, autori del libro “La matematica del Cuore – Riflessioni sulla vita di coppia”, uscito nelle scorse settimane presso le edizioni Cairo. Secondo i due autori, pur essendo evanescente e in apparenza imponderabile, l’amore è amore solo se i conti tornano, ovvero se ci fa stare bene. E la matematica può dare una mano: non per niente si parla di triangoli amorosi, di equazioni della gelosia e di teoremi della fedeltà. Attraverso l’osservazione e lo studio di moltissime coppie, delle quali hanno ascoltato e analizzato le storie, gli autori sono arrivati a formulare alcune “leggi matematiche”:
- Il maschio è la costante, la donna è la variabile – E’ il punto di partenza del ragionamento di Pellizzari ed Eliselle: gli uomini in amore tendono ad avere comportamenti che si ripetono con frequenza e che quindi sono prevedibili. Al contrario le donne sono l’elemento di discontinuità e di mutevolezza, capace di smuovere le acque e creare continua turbolenza.
-Il numero di minuti che un uomo single dedica a una donna è direttamente proporzionale all’interesse che prova per lei – Gli uomini sono molto pragmatici nel gestire il tempo. Attenzione quindi: se lui non risponde ai messaggi, si concede con il contagocce o si nega al telefono la ragione non lascia spazio a dubbi: non è realmente interessato a lei (o lo è molto poco).
-L’equazione della gelosia – E’ molto semplice: gelosia=amore. In parole povere: chi non è geloso (in modo sano, ovviamente, senza sconfinare nella possessività o peggio ancora nella violenza) non ama davvero. Fanno eccezione poche coppie di lunga durata, il cui rapporto è talmente consolidato e fondato sulla più incrollabile fiducia, da andare oltre questo non lusinghiero ma umano sentimento.
-La legge del triangolo - Se lui è sposato, nove volte su dieci non lascia la moglie a favore dell’amante, quindi, se siamo alla ricerca di un rapporto duraturo, un lui con pregressa famiglia non è un buon candidato. Inutile illudersi di costituire quella esigua minoranza: l’esperienza insegna che si è sempre parte della regola, non dell’eccezione.