Le strategie per gestire lo stress e organizzare una serata di successo
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Il primo appuntamento è sempre un momento critico per due persone che si sono conosciute da poco e voglio “testare” la possibilità di cominciare una storia. Anche se i due hanno già avuto modo di incontrarsi come amici, il passaggio a una fase diversa e più impegnativa della frequentazione implica la necessità di uscire allo scoperto e coinvolgersi in modo del tutto diverso: se poi si tratta di un primo incontro in assoluto, magari dopo aver chattato per qualche tempo su un sito di dating, la prima uscita può creare nervosismo e una certa ansia: in fondo dobbiamo mostrarci per quello che siamo, con tutti i nostri pregi e i nostri limiti. Ciascuno, per combattere l’insicurezza, ha una propria strategia: ne riassumiamo alcune, per una serata di successo e per gestire l’ansia dell’attesa.
L’ansia da primo appuntamento è praticamente universale. Anche i timori da cui si è colti sono più o meno sempre gli stessi: lui teme soprattutto di non essere all’altezza delle aspettative soprattutto nel momento in cui, rotti gli indugi, ci si trasferisce in camera da letto, o di non essere considerato abbastanza interessante, o di fare qualcosa di sbagliato nel corso della serata, inducendo la nuova amica ad allontanarsi o a respingerlo. Questi timori sono comuni anche a lei, la quale soprattutto teme di non essere considerata abbastanza attraente dal punto di vista fisico. Alla base di queste paure stanno forme di insicurezza, scarsa autostima e soprattutto il desiderio di adeguarsi il più possibile ai modelli imposti dai media, che negli uomini focalizzano l’attenzione sulla prestanza sessuale e nelle donne in un corpo perfetto e capace di suscitare desiderio. Per contrastare queste paure, ciascuno ricorre a una serie di rituali, che di solito hanno l’unico effetto di moltiplicare l’ansia, come immaginare “che cosa può succedere” e provare davanti allo specchio frasi a effetto e atteggiamenti brillanti: peccato che poi alla prova dei fatti suoneranno artificiosi e in molti casi fuori luogo. Meglio dunque puntare su altre considerazioni, scegliere comportamenti più spontanei e, in fin dei conti, anche più efficaci.
Dopo aver scelto un outfit che ci rappresenti, ci valorizzi, ci faccia sentire a nostro agio, ma che non cada negli eccessi, smettiamo di pensare a noi, ma focalizziamo la nostra attenzione sull’altra persona. In fondo, la incontriamo per scoprire com’è e se può andare bene per noi (e non il viceversa, ossia se noi possiamo andare bene per lui). Tutt’al più, prepariamo una lista di argomenti su cui focalizzare la conversazione, nel caso la conversazione dovesse languire, ma sempre senza metter noi stessi in primo piano: cerchiamo piuttosto di arrivare a capire che cosa piace all’altro, i suoi punti di forza e gli elementi di interesse.
Concordiamo un luogo di incontro confortevole e nel quale sentirsi a proprio agio, abbastanza tranquillo da poter conversare con facilità, ma abbastanza animato da poter contare su un po’ di brio, se dovesse essere qualche pausa di silenzio imbarazzato. In questi casi si può fare un commento sulla musica, sull’arredamento del locale, sulle persone che ci circondano.
- Pianifichiamo l’incontro con un po’ di anticipo per avere il tempo di organizzarsi in base ai vari impegni e per trovare posto nella location prescelta. Riserviamo all’appuntamento tutto il tempo necessario, senza appuntamenti troppo pressanti prima e dopo, per essere certi di arrivare puntuali all’incontro e per non dover interrompere un momento che annuncia sviluppi interessanti.
- Evitiamo le situazioni troppo impegnative: meglio lasciare per un incontro successivo i campeggi estremi, i trekking avventurosi o, al contrario, i locali troppo lussuosi, specie se non siamo certi che queste situazioni siano nelle corde di entrambi. Meglio puntare sugli interessi comuni in modo da organizzare un primo appuntamento che possa piacere a entrambi.
- Cellulare spento – Riserviamo tutta la nostra attenzione esclusivamente alla persona che abbiamo di fronte, senza essere distratti da mail e messaggi dall’esterno. Meglio evitare anche di scorrere le vecchie foto, per non far saltare fuori persone o situazioni dei quali è meglio non parlare.
- Non pensare al peggio - Chi soffre di ansia, tende sempre a immaginare le eventualità peggiori, per prepararsi ad esse. Questi pensieri hanno un impatto negativo sia a livello psicologico perché alimentano la sensazione di insicurezza, sia a livello fisico perché aumentano la produzione degli ormoni dello stress. Meglio gestire le proprie paure respirando lentamente per controllare il panico e concentrarsi su pensieri piacevoli: ad esempio, invece di interrogarci sul nostro aspetto, cerchiamo di analizzare l'altro e cercare di capire se è all'altezza delle nostre aspettative.
- Ricordiamoci di essere noi stessi – Non c’è nulla di male nel cercare di presentare se stessi sotto la miglior luce possibile, ma è del tutto inutile cercare di passare per quelli che non siamo. Meglio non inventare di avere tre lauree e di parlare fluentemente quattro lingue straniere quando la nostra cultura universitaria è al palo da un po’ e sappiamo masticare al massimo un po’ di inglese scolastico. Le bugie hanno le gambe corte e la verità prima o poi viene a galla. Troviamo un punto di forza (anche una semplice passione può bastare) e puntiamo su quello.
- Mai parlare degli ex - Ciò che è stato appartiene al passato e non vale la pena tirarlo fuori. Meglio anche rifiutare di rispondere a domande troppo pressanti sull’argomento. Assolutamente proibito poi fare confronti ad alta voce.
- E se il feeling non scatta… - Non tiriamo in lungo inutilmente se, alla fine della serata ci accorgiamo che la storia non funziona. Decliniamo con cortesia l’invito per un secondo incontro, adducendo una scusa plausibile: gli impegni di lavoro, la necessità di allontanarci dalla città o altro del genere. Ricordiamoci però di essere cortesi e rispettosi: ringraziamo per la bella serata (anche se non ci è piaciuta affatto) e rimandiamo il seguito a data da destinarsi.