Dopo la leggerezza dell’estate, il freddo della cattiva stagione ci spinge alla ricerca di conforto e di stabilità. Con qualche insidia
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L’autunno, con il suo clima freddo e piovoso, ci spinge in cerca di coccole sul divano, sotto la copertina e, meglio ancora, nel calore dell’abbraccio di un partner stabile e affettuoso. È questa la cosiddetta “cuffing season”, ovvero la “stagione delle manette”, in cui cioè si è in cerca una persona a cui legarsi affettivamente. L’inizio dell’autunno è, infatti, un periodo dell’anno in cui i siti di dating registrano un vero boom di appuntamenti, organizzati spesso con la speranza di trovare un partner con cui passare i mesi invernali. Per questo la cuffing season presenta alcuni rischi dei quali occorre essere consapevoli per non incappare in una relazione che, nostro malgrado, non arriverà neppure alla primavera.
COS'È LA "CUFFING SEASON" – Il periodo definito “cuffing season”, che in italiano potremmo tradurre con “periodo dell’ammanettamento”, è un momento in cui si avverte con particolare urgenza il desiderio di trovare un partner con cui instaurare una relazione. Non si tratta quindi di manette vere e proprie, ma della necessità di sentirsi legati a qualcuno che sappia prendersi cura di noi e ci protegga dall’ostilità del mondo esterno e da presentare, magari, a Natale alla famiglia e alle riunioni con gli amici. . Questo sentimento è strettamente correlato alla biologia; l'arrivo del freddo e le giornate più corte e buie tendono a generare un calo della serotonina, l'ormone del benessere, da cui dipende un maggiore senso di depressione. Per questo siamo più propensi a cercare conforto fisico ed emotivo in un’altra persona. Si tratta dunque di un fenomeno ben noto e confermato sia dagli psicologi che dalle analisi sui flussi di iscrizioni e di appuntamenti sulle app di dating: la stagione di cuffing inizia di solito in settembre-ottobre e prosegue fino a primavera, quando torna a manifestarsi una maggior propensione alla leggerezza.
GLI EQUIVOCI POSSIBILI – Dunque, per alcuni, la stagione fredda è un momento in cui alcuni avvertono con più sofferenza il fatto di essere single e cercano quindi con più intensità una relazione stabile, mentre per altri è un momento dell’anno in cui ci sono semplicemente più possibilità di incontro. E se, magari, si tende ad accettare una relazione “stagionale” pur di non trovarsi del tutto soli in un momento particolarmente critico dell’anno, potrebbe capitare di finire, a fine inverno, con un partner che si è realmente legato e un altro che desidera solo ritrovare la sua libertà. È opinione comune che le storie invernali, proprio come quelle estive, abbiano un andamento “stagionale”: per questo occorre fare molta attenzione a comprendere le reali intenzioni del compagno appena conosciuto e correre eventualmente ai ripari prima che il legame diventi troppo coinvolgente e portatore di nuova sofferenza. Meglio quindi mettere in chiaro fin dall’inizio le regole del gioco.
I CAMPANELLI DI ALLARME – Per consigliare chi è alla ricerca di una relazione stabile senza cadere nelle trappole di questo periodo particolarmente insidioso dell’anno, la app di incontri Bumble ha interpellato Valeria Locati, psicologa ed esperta di relazioni, per inquadrare il fenomeno e capire se esistono segnali a cui prestare attenzione. Ecco, dunque, i potenziali indici che devono metterci sul chi vive.
-Il momento dell'anno e la rapidità – Attenzione a chi conosciamo magari da tempo e si mostra interessato a noi proprio ora che siamo al momento del cambio di stagione. Attenzione ancora maggiore se il potenziale partner pianifica frettolosamente più appuntamenti: probabilmente vuole definire la relazione entro poche settimane in modo da consolidare subito il rapporto, per essere pronte al momento dell’inverno.
-Il divano: amico e nemico – Gatta ci cova anche se l’unico progetto del nostro nuovo amico è stare in casa e la sua idea di appuntamento non va al di là di vedere un film e smangiucchiare una cena approssimativa sul divano, senza mostrare il desiderio, ad esempio, di presentarci ai suoi amici o familiari, o di fare con noi qualcosa di interessante.
-Le parole sono importanti – Occhio anche a chi dichiara di non riuscire a immaginare nulla che vada al di là della settimana successiva: difficilmente una persona del genere ha intenzione di impegnarsi in una relazione seria e duratura.
COME SOPRAVVIVERE ALLA CUFFING SEASON – Certo l’idea di ritrovarsi da soli nel cuore dell’inverno, magari in occasione delle Feste di Natale, non è un pensiero allettante. Eppure, per non accettare un rapporto qualsiasi, spiega ancora Valeria Locati, proviamo a “gestire quel senso di frustrazione che affiora quando realizziamo di non aver ancora trovato una persona che possa stare al nostro fianco. Ma, appunto, affinché la condivisione possa essere piena e autentica, forse vale la pena di riflettere sull’importanza di focalizzarci su ciò di cui abbiamo davvero bisogno”. Ecco allora qualche tips:
- Al netto delle pressioni sociali, che ci vogliono a tutti i costi “accoppiati”, proviamo a capire cosa serve a noi in prima persona, e non tutti gli altri.
- Come stiamo con noi stessi? Questo è il primo presupposto per una relazione sana, perché avere a che fare con noi stessi significa aumentare la consapevolezza e la possibilità di essere felici. Un sano rapporto a due discende da questo.
- Evitiamo di "accontentarci" della prima persona che incrociamo sul nostro cammino, scongiurando il rischio di legarci senza troppa convinzione, per il solo bisogno di avere qualcuno al nostro fianco.
- Prendiamoci tutto il tempo che ci serve per conoscere il nostro potenziale partner, valutare chi siamo e costruire una relazione solida, basata sulla fiducia e sui valori condivisi, non sull’esigenza contingente di non sentirci soli.
- E se l'inverno può portare a un’accentuazione dei sentimenti di solitudine e del desiderio di compagnia, diamo priorità alla cura di noi stessi, concentrandoci sul nostro benessere mentale ed emotivo.