Vita a due

Coppia e relazioni tira e molla: come uscirne senza soffrire troppo

È un’esperienza molto comune e dolorosa: perché ci caschiamo e come liberarsene definitivamente

01 Set 2022 - 05:00
 © Istockphoto

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Un giorno dì, l’altro no: prima amore a tutto tondo e subito dopo liti aspre o, peggio ancora, lui scompare e non si fa vivo per giorni: è la nefasta altalena di una relazione “tira e molla”, chiamata anche rapporto on/off: una giostra vorticosa della quale non è facile liberarsi, ma a cui occorre non lasciare campo libero per non esserne stritolate. Se due persone si prendono e poi si lasciano, si amano e un momento dopo si detestano, stanno senza dubbio vivendo una relazione tossica: prenderne consapevolezza è il primo passo, liberarsene è l’obiettivo, non facile ma possibile. 

CONSAPEVOLEZZA INNANZI TUTTO – Una relazione tira e molla ci fa soffrire e questo è il primo segno che qualcosa non va. Magari nei primi tempi saremo abbagliate dall’adrenalina di un rapporto sempre sul filo del rasoio, in cui non conosciamo la noia e che ci compensa dei momenti di dissapore con fasi di immensa passione. Ma rendiamoci conto che un rapporto così non va lontano: anche se ci sembra che la stabilità non faccia per noi, finiremo per renderci conto che un po’ di calma e di “comfort” ci sono necessari, ma il nostro partner “tira e molla” non sembra disposto a concederceli. E allora? Vorremmo lasciarlo, ma non ce la facciamo. E ancora: se anche siamo determinate a troncare, non riusciamo a staccarci del tutto, per cui, quando lui torna a farsi vivo, non sappiamo resistere e finiamo per ricascarci, sperando (inutilmente) che questa sia la volta buona. Il primo passo per uscirne in modo definitivo è acquisire la consapevolezza che le cose non cambieranno mai e che stiamo solo perdendo del tempo. Quando desidereremo davvero di voltare pagine, saremo finalmente sulla buona strada. 

PERCHÉ CI SIAMO CASCATE – Capire le ragioni per cui abbiamo accettato una relazione on/off è importante per cercare di uscirne. Spesso la paura di restare sole gioca un ruolo determinante: meglio un fidanzato che fa un po’ il comodo suo piuttosto che nessun fidanzato. Eppure, non c’è niente di più sbagliato. Un partner, per essere davvero tale, deve offrirci una presenza stabile e rispettosa di noi e delle nostre esigenze. Anche se il compagno perfetto non esiste, ci sono dei “requisiti minimi” che una relazione sana deve possedere: tra questi la stabilità e il rispetto reciproco sono nei i primi posti. Altrimenti, come dice il proverbio, “meglio soli che male accompagnati”. Il fatto di ritrovarsi single, almeno per un po’, ci offre l’occasione per lavorare su noi stesse e costruire la nostra autostima, a cominciare dalla ricerca di un partner che sia davvero degno di noi. 

L’ULTIMA CHANCE – Se, al momento della resa dei conti, lui chiede una seconda possibilità, possiamo provare a concedergliela, mettendo bene in chiaro che si tratta dell’ultima volta. Esprimiamo senza tanti giri di parole che cosa non funziona e che cosa desideriamo: lui è disposto a queste condizioni? Se dice sì, possiamo riprovare (anche se si tratta dell’ennesima volta). Se siamo davvero determinate e assertive nelle nostre posizioni, lui se ne renderà conto. E magari righerà dritto per un po’. Alla prima caduta, ricordiamogli i patti. Alla seconda facciamo appello alla nostra pazienza, ma alla terza, se non abbiamo riscontrato nessun miglioramento sostanziale, facciamo scattare lo stop. È evidente che il rapporto non sta andando avanti nel modo giusto ed è meglio lasciar perdere.

SE VOGLIAMO DIRE BASTA – Prima di troncare, facciamo un breve esame di coscienza: siamo certe della nostra determinazione? Riusciamo a raccogliere in noi stesse la forza d’animo necessaria a questo passo? Se la risposta è no, meglio prendersi una pausa di riflessione in cui fare appello alle nostre intime convinzioni, sottrarci agli attacchi di un compagno manipolatore e migliorare il concetto che abbiamo di noi stesse. Pensiamo al dispiacere che ci è venuto da questo rapporto e ripetiamo a noi stesse che siamo belle persone e che abbiamo tutto il diritto di essere amate e di essere felici. A questo punto, quando ci sentiamo pronte, passiamo all’azione. 
-    Affrontiamo il partner ed esprimiamo con calma e determinazione le nostre posizioni. Va bene anche un biglietto, meglio se scritto a mano e su carta: la mail o i WhatsApp in questo caso sono stati stigmatizzati e indicano poco rispetto per la persona lasciata. 
-    Rendiamoci irreperibili: blocchiamo il suo contatto su telefono, WhatsApp e profili social. Nei primi due giorni proveremo la tentazione di andare a vedere se ci ha scritto o ci ha cercate in qualche modo, ma se resistiamo, presto andrà meglio. 
-    Ripartiamo da noi stesse: regaliamoci del tempo di qualità in cui impegnarci in qualche attività piacevole che magari abbiamo trascurato per mancanza di tempo, cerchiamo i vecchi amici, evitando le compagnie che frequentavamo insieme a lui.
-    Regaliamoci un vestito o un look nuovo che ci faccia sentire belle e desiderabili. 
-    Impegniamoci in qualcosa in cui siamo brave, per ricostruire la nostra autostima, minata dagli attacchi continui di un partner manipolatore.
-    Ricordiamoci che, se il principe azzurro non esiste, abbiamo tutto il diritto ad aspirare almeno a un compagno decente e rispettoso. 
-    E se lui ci tormenta con agguati sotto casa o con minacce, non esitiamo a ricorrere alle forze dell’ordine: sono troppe le donne che si trovano alle prese con lo stalking e la violenza dell’ex-partner. Chiediamo aiuto senza esitare. 

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