Il decalogo da seguire se vogliamo passare da una storia leggera a una relazione più profonda e capace di vivere nel tempo
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Il bello di un flirt estivo sta proprio nella sua “leggerezza”, senza troppo preoccuparsi del fatto che probabilmente finirà il giorno in cui si conclude la vacanza o subito dopo. L’inizio di settembre, però, segna però il desiderio di lasciarsi alle spalle gli amori effimeri a favore di una storia più importante e, possibilmente, stabile nel tempo. Non resta che cercare di capire se il nostro amore vacanziero vale la pena di essere trasformato in una relazione più stabile, o se è il caso di mettersi in cerca di una relazione diversa, più capace di durare nel tempo.
Per riuscire in questo difficile compito ci vengono in soccorso i consigli di Logan Ury, scienziata comportamentale, Dating Coach e Director of Relationship Science della app di dating Hinge, la quale propone un vero e proprio decalogo di suggerimenti per chi è in cerca dell’amore stabile e duraturo.
1 Stabilire gli obiettivi – Innanzi tutto occorre leggere dentro di sé con sincerità ed entrare in sintonia con noi stessi, per comprendere che cosa desideriamo veramente dal punto di vista relazionale. Un conto è desiderare un’agenda piena di appuntamenti, un altro è aspirare ad avere accanto una persona davvero affidabile.
2 Gli amici? Sono i nostri tifosi, non i nostri coach - Dopo aver stabilito da soli che tipo di relazione cerchiamo (e solo a questo punto), confrontiamoci con gli amici per avere il loro supporto e incoraggiamento nella nostra scelta e nel raggiungere i nostri obiettivi. Consideriamoli come supporters, non come allenatori o coach di vita.
3 Il primo passo? Niente paura – Il miglior antidoto al burnout da appuntamenti è avere il controllo della propria “dating life” senza la paura di raggiungere ciò che si desidera. Mandiamo quindi senza timore un messaggio alla persona che ci interessa: siamo noi a decidere la direzione e a voler andare verso qualcosa di piacevole.
4 Patti chiari e relazione lunga - Concediamo disco verde ai potenziali partner che chiariscono da subito le proprie intenzioni. Le relazioni sentimentali non definite derivano per lo più dal fatto di non sapere cosa vuole l'altra persona. Essere trasparenti sulle proprie emozioni permette ai due compagni di avere gli stessi obiettivi in una relazione. Se un partner ci dice esattamente cosa si aspetta, è quindi un buon segnale.
5 Il telefono no – Quanto aspettare per un vero appuntamento dopo il primo contatto online? Tre giorni al massimo. Aspettando troppo si rischia di rimanere bloccati nella "phone zone", con un ciclo di messaggi senza che si arrivi mai a incontrarsi davvero.
6 Keep calm – L’idea del primo appuntamento fa paura? Pensiamo innanzi tutto che è il primo incontro per entrambi e che probabilmente l’altro è emozionato quanto noi. Ammettere di esser un po’ nervosi non dovrebbe essere troppo difficile: anche se entrambi desideriamo piacere all’altro, vale per tutti e due il fatto che stiamo cercando di scoprire se l’altro ci piace. Il fatto di ammettere le nostre emozioni dovrebbe farci sentire subito più calmi. E poi, ricordiamolo: l’emotività è sexy!
7 i tre aspetti chiave – Inutile, dunque, cercare di essere distaccati e perfetti. Concentriamoci piuttosto sui tre aspetti chiave, sui quali costruire la relazione: i valori, i sentimenti e aspettative e paure legate alla relazione.
8 L’importanza di saper ascoltare – Per passare dal primo appuntamento al secondo saper ascoltare è molto più importante che raccontare tutto di sé. Ricordiamoci di essere curiosi e attenti al racconto dell’altro, usiamo un linguaggio del corpo positivo, sorridendo e annuendo, inclinandoci spesso verso il nostro interlocutore. Riduciamo al minimo le distrazioni, mostrando tutto il nostro interesse. Soprattutto dimentichiamoci dello smartphone, vero killer del contatto emotivo che stiamo cercando di stabilire.
9 La "scintilla" non è indispensabile – Il colpo di fulmine non sempre scocca al primo appuntamento, ma non è indispensabile come segnale di una relazione che funziona: non aspettiamocelo quindi e concentriamoci semmai nel valutare se la conversazione è stata interessante e spontanea, o se ci sono interessi e valori in comune. La scintilla può scoccare in seguito e ciascuna storia ha tempi propri.
10 I nostri sentimenti innanzi tutto – Non cadiamo nella trappola di chiederci, alla fine della serata: "Gli sarò piaciuta?” o "Vorrà vedermi ancora?". Chiediamoci piuttosto se lui è piaciuto a noi e se abbiamo voglia di rivederlo, e se magari questa persona ci ha mostrato un lato di noi che ancora non conoscevamo e quali sensazioni fisiche ha suscitato in noi. Se il bilancio è positivo possiamo tentare un secondo appuntamento. In questo caso non esiste un momento “giusto” per rimettersi in contatto: sarà il nostro desiderio a dirci quando farci vive. Senza dimenticare il punto 3: nessuna paura di fare il primo passo: se nessuno dei due si fa avanti per timore di muoversi per primo, non sapremo mai come è andata davvero.