Il sentimento non ci fa vedere i difetti del partner, sia fisici sia di carattere, almeno per qualche tempo. Ma non è tutto qui
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Quando iniziamo un rapporto ci coppia, è vero che l’amore è cieco? L’esperienza comune sembrerebbe indicare che le cose stanno proprio così. Quando ci si innamora tendiamo a vedere i lati migliori di una persona, mentre quelli meno attraenti sembrano scivolare via, come se non esistessero. Non solo: il sentimento può renderci ciechi al punto da non farci cogliere segnali, evidentissimi a chi ci circonda, che invece dovrebbero metterci in allarme, ad esempio gli indizi di un possibile tradimento. Cerchiamo di scoprire come può accadere tutto questo.
Ormai è ben noto: innamorarsi è innanzi tutto un fatto di chimica: il colpo di fulmine scocca quando gli organismi dei due partner iniziano a produrre alcuni ormoni, in particolare noradrenalina, feniletilamina (PEA) e dopamina che, insieme a testosterone ed estrogeni, scatenano un senso di benessere ed eccitazione. Di solito si tratta di un fenomeno immediato: secondo uno studio condotto dall'Università di Syracuse, negli Stati Uniti, bastano 20 centesimi di secondo per attivare ben dodici diverse aree del cervello che, in pochi istanti, riconoscono come attraente un potenziale partner e iniziano a produrre una vera tempesta di ormoni. A questo punto si mette in moto il meccanismo dell'attrazione e sentiamo l'irrefrenabile desiderio di entrare in sintonia con lui o con lei. Da un recente sondaggio, condotto su Instagram da Cosmetic Surgery & BAT Center, è emerso che solo il 14% dei partecipanti si è dichiarato convinto che la bellezza abbia un ruolo determinante nel far scattare l’attrazione; il 37% è dichiarato di essere convinto che sia un elemento importante, mentre il 44% si è detto certo che sia importante ma non determinante: oltre all’aspetto fisico contano infatti la personalità, gli interessi comuni e la connessione emotiva. Quindi l’attrazione che fa scattare l’innamoramento spesso non si sofferma su qualche imperfezione fisica, ma tende a concentrarsi anche su caratteristiche diverse.
Un altro studio, condotto qualche anno fa dai ricercatori dell’Università della California in collaborazione con un sito di dating, ha confermato che, quando siamo presi da una persona, siamo meno sensibili al fascino di tutte le altre. Amare il proprio partner sembra rendere chiunque altro molto meno attraente, e le emozioni hanno un ruolo importante nell'eliminare dalla mente le possibili tentazioni, “quasi come se l'amore mettesse i paraocchi alle persone”, hanno dichiarato gli studiosi. Per arrivare a queste conclusioni hanno chiesto a 120 studenti universitari eterosessuali, impegnati in una relazione stabile, di selezionare la foto della persona di sesso opposto che consideravano più attraente all'interno di un gruppo di immagini. Agli intervistati è stato poi chiesto di comporre un breve testo dedicato, a scelta, al proprio partner o alla persona della foto. I volontari sono stati invitati, durante il compito, a dimenticare la foto prescelta, ma di tracciare un segno ai margini del foglio ogni volta che capitava loro di pensarci. Chi ha preferito scrivere del proprio partner ha mostrato di aver pensato all'altra persona sei volte meno rispetto agli altri colleghi intervistati, e di non ricordare i dettagli delle foto, a cominciare dai particolari dell’aspetto fisico.
In certe situazioni, quando proprio non riusciamo a vedere qualcosa, è perché non vogliamo. È quello che accade quando, all’interno di una relazione, quando non siamo capaci di cogliere i segnali di qualcosa che non va, anche se tutto appare chiarissimo a chi ci circonda. Ad esempio, possiamo non riconoscere i segnali di un rapporto che si sta trasformando in una relazione tossica, complici anche alcune sottili tecniche di manipolazione di cui possiamo essere vittima. Ma senz’altro l’amore a metterci i paraocchi, impedendoci di capire ad esempio che il nostro partner sta vivendo una storia con un’altra persona. Secondo la psicologa di coppia Catherine Demangeot, “non è l’amore a renderci ciechi, ma la passione”, proprio come accade nella prima fase dell’innamoramento, quando la tempesta degli ormoni stimola le stesse del cervello in cui risiedono le dipendenze, compresi alcol e droga e ci porta a idealizzare l’altro tanto da perdere il contatto con la realtà.
Qualcosa di simile accade anche per gli spigoli del carattere. Chi è davvero innamorato sa accettare i difetti del proprio partner tanto da non vederli più come tali: fanno parte delle caratteristiche di quella persona che la rendono unica, tanto che spesso si finisce per amarla anche per queste sue particolarità. Certo, questo non significa assecondare le mancanze del proprio partner, ma se amiamo davvero qualcuno, non cercheremo di cambiarlo a tutti i costi, ma lo accetteremo per quello che è, pregi e difetti compresi. Semmai, cercheremo di supplire a qualche sua mancanza, almeno per qualche tempo. Quando poi il legame a due si sarà stabilizzato, sentiremo la necessità di negoziare qualche aspetto del rapporto, lo faremo con spirito di collaborazione e con il massimo rispetto reciproco.