Questioni di cuore

Coppia: quando la Fase 2 ci porta a dire addio

Come separarsi senza soffrire (troppo) dopo che il lockdown ha segnato la fine del nostro amore

15 Mag 2020 - 05:00
 © Istockphoto

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Ce l’abbiamo messa tutta per far funzionare le cose ma, nonostante i nostri sforzi, durante le settimane di separazione o di convivenza forzata dovute al lockdown da Covid 19, abbiamo capito che la nostra storia d’amore è arrivata al capolinea. Ora che la Fase 2 ci ha permesso di tornare a incontrare la nostra metà, o di allontanarci, si pone il problema di voltare pagina e andare oltre. Il primo passo sta naturalmente nell’affrontare la situazione con il diretto interessato. Meglio procedere al più presto, con chiarezza ma nello stesso tempo con il maggior tatto possibile: il dispiacere è inevitabile, ma soffrire più del necessario non va bene. Né per noi, né per l’altro. 

UNA SECONDA POSSIBILITÀ – Le settimane di isolamento ci hanno portati a riflettere sulla nostra storia e ci hanno fatto capire che il rapporto è finito. Prima di lasciarsi vale la pena fare un ultimo tentativo: in fondo il lockdown ha sconvolto abitudini, certezze e stati d’animo, ragion per cui vale la pena trascorrere un po’ di tempo insieme (o da soli) prima di rassegnarsi al fallimento definitivo. Parliamo, confrontiamoci, esprimiamo i nostri dubbi, le paure e le aspettative deluse che ci fanno pensare che tutto sia finito. Potremmo scoprire che entrambi condividiamo le stesse domande, ma che esiste ancora il desiderio di una soluzione diversa dal salutarsi definitivamente. 

SE PROPRIO VA MALE – Ok, ci abbiamo provato e non è andata bene. Se il solo incontrarsi scatena un fiume di risentimento, di irritazione e il pensiero costante che non se ne può più, significa che le settimane di isolamento ci hanno fatto capire che quella non è la persona giusta per noi. Inutile girarci intorno: una franca chiacchierata, senza ripicche e recriminazioni, ma anche senza incertezze e tentennamenti, è la sola soluzione possibile. Sforziamo di essere calmi, assertivi e, se è possibile, empatici (specie se siamo noi a voler troncare e lui/lei non la pensa esattamente nello stesso modo). Niente recriminazioni o accuse, ma no anche a prenderci tutta la colpa: se una storia non funziona, la responsabilità è di entrambi. 

AFFRONTIAMO LA REALTÀ – Se l’isolamento ha messo in crisi la nostra storia al punto da farla naufragare significa che i semi della rottura erano già presenti prima che fossimo rinchiusi. Se abbiamo vissuto li lockdown da lontano, abbiamo scoperto che lui (o lei) in fondo non ci manca: la classica situazione “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” ci ha aiutati a fare chiarezza. Da un certo punto di vista, meglio così: sarà più facile passare oltre. Se invece la convivenza forzata ha fatto in modo che nessuno dei due riuscisse più a sopportare l’altro, ora possiamo concretamente organizzarci per dividere le nostre vite. In ogni caso, meglio chiarire le cose e farlo al più presto: una volta raggiunta la certezza delle proprie posizioni, rimandare serve solo a prolungare incertezza e dispiacere. 

NON SENTIAMOCI IN COLPA – Possiamo avere davanti a noi la persona migliore del mondo, ma potrebbe essere in ogni caso non adatta a noi. L’amore è un sentimento complesso che non nasce a comando e che, a volte, si trasforma e si esaurisce. Il periodo di isolamento può aver fatto maturare o trasformato desideri ed esigenze di cui non eravamo del tutto consapevoli nei mesi scorsi e che invece ora ci sono chiari. Non è colpa di nessuno (neppure nostra). 

UNA FINE È UN NUOVO INIZIO – È uno dei grandi insegnamenti che ci ha trasmesso la pandemia: ogni cosa ad un certo punto finisce (e anche l’epidemia finirà prima o poi); quella che sembrava essere la nostra fine in realtà si trasforma nel principio di qualcosa di nuovo. Che si tratti di qualcosa di buono, o per lo meno di migliore rispetto a prima, dipende anche da noi. 

CARPE DIEM – Un altro insegnamento che dobbiamo trarre dalla dura esperienza di queste settimane  è che non si vive per sempre e che non possiamo permetterci di sprecare le occasioni che abbiamo per essere felici. Cominciamo qui e adesso, senza rinunciare a perdere neppure un attimo. Naturalmente, questo non significa abbandonarci all’egoismo: abbiamo avuto molte occasioni per capire che cosa è davvero importante e a che cosa vale la pena dedicare tempo ed energie: se ci sentiamo distrutti dalla fine del nostro amore, nell’attesa che un altro si presenti all’orizzonte delle nostre vite, dedichiamoci a fare qualcosa per gli altri, a cominciare dai nostri amici, familiari e vicini: se un virus mortale come il Covid non è riuscito a travolgere del tutto il nostro mondo, non dobbiamo permettere che lo faccia una delusione amorosa.  

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