Qualcuno lo considera un peccatuccio di poco conto, ma i “triangoli” estivi possono far molto soffrire
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Sole, mare, voglia di leggerezza, e alla fine ecco spuntare fuori un ragazzo (o una ragazza) bello e spiritoso capace di farci girare la testa al punto da cancellare nella nostra mente il partner rimasto a casa, dato che quest’anno abbiamo fatto vacanze separate. Insomma, abbiamo avuto un flirt estivo. Non è proprio un comportamento corretto nei confronti del nostro lui “ufficiale”, ma la scappatella sotto l’ombrellone è un classico delle vacanze, tanto comune che, nel caso di ferie per conto proprio, in tanti lo mettono in conto fin dall’inizio. Ma è una buona idea?
PERCHÉ CI SI CASCA – Le ragioni possono essere mille, anche se si parte armati di buona volontà per non far accadere nulla del genere: sulla spiaggia, sotto il solleone, siamo poco vestiti e la vista di un bel corpo può bastare ad accendere il desiderio. Poi scatta il pensiero: un flirt estivo comincia e finisce in riva al mare, non viene a casa con noi e lui (o lei) non lo saprà mai. Non ci sono coinvolgimenti emotivi e non ci saranno spiegazioni da dare o sospetti da fugare. Del resto, il bello degli amori vacanzieri è proprio la loro leggerezza e la loro naturale data di scadenza, alla fine delle vacanze.
E AL RITORNO? – Se è vero che lui o lei non lo verrà mai a sapere, noi invece ne siamo però interamente consapevoli. Se la nostra storia “ufficiale” è seria e importante, non possiamo non sentirci in colpa: abbiamo tradito un patto di fiducia e un impegno di sincerità reciproca. Poco importa se abbiamo il sospetto che lui (o lei) si siano comportati nello stesso modo nei nostri confronti, a meno che la nostra avventura estiva non sia nata per proprio per rivalsa. In ogni caso, una volta a casa è bene non sollevare l’argomento, dato che non siamo innocenti e non abbiamo alcun diritto alla gelosia. Se ci sentiamo inquieti e sofferenti, facciamo tesoro di queste sensazioni sgradevoli, nel caso si dovesse presentare una prossima volta e manteniamo il silenzio.
NEGARE FINO ALLA MORTE! – Il senso di colpa che ci accompagna deve restare un problema nostro: proibito “liberarsi la coscienza” e confessare la scappatella. È un torto doppio che facciamo al nostro partner: prima l’infedeltà, poi l’incapacità di risparmiargli l’umiliazione e il dispiacere per il torto subito. Lo stesso vale, a parti rovesciate, se siamo state noi a patire l’offesa: non permettiamogli di confessare, a costo di dileguarci e sfuggirlo con ogni mezzo. Neghiamoci al telefono, su WhatsApp e non andiamo troppo a ispezionare le gallery che lui ha postato sui social, per non accendere sospetti troppo brucianti.
LE TRE PUNTE DEL TRIANGOLO – I vertici di un triangolo sono per lo più ad angolo acuto: così acuto che pungono e fanno male. Un tradimento, che sia estivo o "classico", ha sempre la caratteristica di far soffrire. L’ingresso di un terzo elemento, estraneo alla nostra storia, deve farci riflettere, anche se a tradire siamo state noi. Che cosa ci ha spinto nelle braccia di un uomo appena conosciuto? O al contrario, perché lui si è concesso una storiella? Certo, le situazioni affascinanti della vacanza, la cornice romantica fatta di nuotate al largo, cocktail sotto la luna e di spiagge al tramonto non possono reggere il confronto con le cornici in cui viviamo quotidianamente. Ma il nostro partner è il compagno di strada con cui dividiamo ogni giorno: siamo forse annoiate dalla routine che addormenta la passione? Ci sono magari incomprensioni e fratture di cui non ci eravamo mai accorte e che adesso invece vengono alla luce? È il caso di fare un esame di conoscenza e rispondere con sincerità a noi stesse, per capire se la nostra (o la sua) cotta estiva non siano un segnale di stanchezza che vale la pena prendere in considerazione. Se poi ci rendiamo conto di avere commesso qualche mancanza nei suoi confronti, o se qualcosa di lui ci ferisce e ci mette in sospetto, può essere una buona idea affrontare (con tutta la calma possibile) un chiarimento nel quale mettere a fuoco tutto quello che non va.
SE LUI LO SCOPRE – Che fare se alla fine lui ci scopre? Sembrava un’eventualità remota, ma non potevamo non sapere che in queste cose il rischio zero non esiste. Può bastare una foto postata da un amico, o un oggetto ricordo che ci siamo dimenticate di far scomparire, qualche messaggio che non abbiamo avuto il tempo di cancellare: le bugie hanno le gambe corte, proprio come dice il proverbio. Se siamo state così sfortunate da farci “pizzicare” non ci resta che essere sincere fino in fondo e chiedere scusa, nel modo più convincente possibile. A questo punto, possono succedere due cose: lui potrebbe essere così innamorato e magnanimo da perdonarci, oppure potrebbe mostrassi intransigente e rompere la relazione. Comunque vadano a finire le cose, non ci resta che accettare la situazione e fare del nostro meglio per andare avanti, tenendo bene a mente la lezione per la prossima volta.