Un legame non definito che le due persone coinvolte vivono senza troppe aspettative e senza neppure sentirsi partner
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Una relazione di coppia tra due persone, a metà strada tra l’amicizia, l’intesa sessuale e la frequentazione romantica, ma senza impegni o aspettative reciproche, in cui si vive soprattutto di “situazioni”: è la situationship, una delle nuove modalità in cui può nascere un’intesa a due, senza però definirla con precisione. Ci si incontra, ci si frequenta, si vive anche intensamente la relazione sessuale, ma in modo non strutturato e non esclusivo, senza pressioni e senza neppure attribuire un significato preciso alla frequentazione.
Come spesso accade con questo tipo di termine, la parola situationship non ha una traduzione precisa in Italiano: secondo il Vocabolario del dating di Tinder, pubblicato a nel 2022 si tratta un rapporto “a metà tra una relazione ufficiale e un’amicizia, essenzialmente una relazione romantica libera da definizioni”. Ci troviamo dunque in una condizione sfumata, in un non-legame, nel quale le due persone coinvolte non prendono in considerazione un codice di comportamento reciproco, non esprimono aspettative, tanto meno chiedono od offrono impegni reciproci. Semplicemente, si frequentano senza troppo interrogarsi su quello che provano e su quello che desiderano dall’altro. Questo tipo di non-legame ha alcuni aspetti in comune con quello dei “friends with benefits”, i cosiddetti “trombamici” o di quanti vivono bloccati nella “friendzone”. Le differenze però sono importanti: nel primo caso, gli amici with benefits vivono una relazione esclusivamente sessuale, dalla quale è stato escluso di comune accordo ogni coinvolgimento sentimentale, in cui i due non si riconoscono esplicitamente come coppia. Nel caso della friendzone, invece, le due persone hanno un legame emotivo in bilico tra amicizia e intesa sentimentale, almeno da una delle due parti: si tratta di un rapporto non del tutto soddisfacente, ma che non si riesce a sbloccare per il timore di venire allo scoperto e compromettere del tutto il legame, ritrovandosi soli. La situationship, invece, è un frangente che entrambe le parti non vogliono definire, né in una direzione né nell’altra, e che entrambi hanno interesse a mantenere nel vago, senza metterlo a tema e senza domande.
Una relazione situazionale offre alle due persone alcuni vantaggi: si può vivere con semplicità e spontaneità la compagnia reciproca, senza subire pressioni, traendone tutto il meglio in termini di opportunità e di nuova esperienza insieme a qualcuno che consideriamo interessante. Ci si trova immersi un rapporto dinamico, dal quale lasciarsi sorprendere, senza sperimentare la noia che a volte subentra nelle lunghe frequentazioni. L’assenza di impegni reciproci non esclude la possibilità di frequentare altri partner e di vivere altre esperienze; i conflitti interpersonali sono ridotti al minimo, come pure le gelosie, i battibecchi e le tensioni dei legami di coppia tradizionali.
Vivere con soddisfazione questo genere di non-legame richiede una buona autostima, una certa sicurezza in se stessi e una buona capacità di autonomia emotiva e sentimentale. Una situationship implica, infatti, di non soffermarsi troppo sui propri sentimenti, di non provare ansia e incertezza nei confronti dell’altro e di trarre soddisfazione nel vivere nel momento presente. Dopo una prima fase di conoscenza senza vincoli, può accadere che uno dei due cominci a nutrire maggiori aspettative dal rapporto e a desiderare di stabilizzare la relazione: in questo caso può restare deluso scoprendo che l’altro non la pensa nello stesso modo e cadere vittima di timori e frustrazione. La natura stessa della situationship non contempla il supporto reciproco, la confidenza e l’esclusività tipiche di una relazione tradizionale, per quanto libera e non esclusiva: occorre perciò essere ben consapevoli delle caratteristiche di questo non-legame prima di intraprenderlo. Da un lato può stimolare l’autonomia, la flessibilità e la fantasia nel vivere la situazione, ma dall’altro esiste il concreto rischio di trovarsi, in beve tempo, insoddisfatti di una relazione ambivalente e arrivare a provare sentimenti non chiari e persino contrastanti nei confronti dell’altro.
Come sempre il primo passo è avere ben chiaro quali siano i nostri obiettivi e desideri. Se siamo in cerca di un amore grande e coinvolgente, non è questa la soluzione che fa per noi, neppure in attesa di incontrare “quello giusto”. Dopo aver compreso quali siano i nostri desideri e le aspettative, possiamo fare un passo indietro e uscire dalla situationship: in ogni caso è bene comportarsi correttamente nei confronti del “non-partner”, uscendo dall’ambiguità e spiegando con chiarezza le nostre aspettative, i nostri bisogni e le ragioni della scelta.