Avere un figlio è una gioia immensa, ma spesso può annullare la complicità di coppia: ecco dieci suggerimenti per evitare la crisi
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Felicità immensa, ma poi la coppia, dopo la nascita di un bambino, scoppia: è proprio vero? In effetti, quando un bebè entra in famiglia, tutto cambia, soprattutto la relazione di coppia: tra le veglie notturne, i cambi di pannolino, bagnetto e biberon e pigne di biancheria da lavare e stirare, le giornate diventano dense, la fatica si fa sentire e i ritmi frenetici lasciano davvero poco spazio all’intimità. Per superare i momenti difficili e fare in modo che la relazione funzioni, pur nel cambiamento, occorre utilizzare qualche strategia, oltre a non dimenticare che leggerezza e tolleranza sono le chiavi vincenti per sopportare con serenità pianti, capricci e notti insonni.
la nascita di un figlio è un evento dirompente, che ribalta completamente ogni certezza, qualsiasi ritmo, ogni più piccolo spazio. Difficile, soprattutto nel primo anno di vita, non essere completamente assorbiti dal bebè, ma attenzione a non trascurare il vostro partner, che deve in ogni caso essere messo al primo posto nelle attenzioni. Un errore grossolano è quello di accantonare anche seduzione e complicità: ecco un motivo in più per non rinunciare al cinema, a serate con gli amici, a messaggini intriganti, a piccoli pensieri e gesti affettuosi quotidiani. Mai smettere di corteggiare l'altro, perché se è vero che non si è più soli con il partner, è vero anche non esiste solo il piccolino. Per continuare a essere una coppia è fondamentale conservare e proteggere l'intimità, dedicando spazio e tempo. Il suggerimento? Una piccola fuga romantica, da fare di tanto in tanto quando è possibile, per godersi una piccola parentesi d'amore all'interno della nuova condizione familiare.
parlarsi, confrontarsi, comunicare è indispensabile. Una buona prassi da mantenere e consolidare anche quando l'impegno con il bebè sembra azzerare il tempo a disposizione per qualsiasi altra cosa che non sia lui. Non bisogna mai rinunciare al dialogo e all’aiuto reciproco, ma anzi, proprio perché la vita ha subito un terremoto, chiedere, domandarsi, saper ascoltare e anche armarsi di pazienza e comprensione è importantissimo.
il sentimento che lega una coppia deve essere sempre al centro della relazione, anche dopo la nascita di un figlio. Spegnere la fiamma della passione è un grosso rischio, perché si perde la dimensione fisica, un collante potentissimo, con il rischio di diventare buoni amici che condividono l'abitazione. Troppo poco, perché funzioni e duri nel tempo.
l’unità della coppia non deve mai venir meno, a prescindere da quello che può accadere. Non solo è un requisito indispensabile perché la relazione duri a lungo, ma anche per una corretta gestione della prole. Quando si hanno dei figli è normale avere dei problemi, quindi anche il confronto con altre coppie può essere d'aiuto: ci si sente meno soli e si capiscono meglio tante dinamiche prima sconosciute. E poi, diciamolo: nessuno è perfetto, nemmeno i neo genitori, quindi un po' di indulgenza verso se stessi non può che far bene.
l’educazione è un argomento spinoso. In una coppia, spesso i genitori hanno idee e pareri diversi tra loro e non necessariamente uno ha ragione e l'altro torto, in quanto esistono molte strade intermedie. Sull’educazione dei figli il confronto deve essere aperto e franco, sapendo che in generale uno dei due è più tollerante e disponibile e magari l'altro è più severo e rigido, un ottimo mix per bilanciare i ruoli in famiglia.
le discussioni (e i litigi) ci sono sempre, anche nelle migliori famiglie. Quello che conta, è che i pargoli non ne vengano coinvolti, né che prendano parte alla lite. All'interno di una coppia, i dissidi ci possono sempre (e talvolta è terapeutico che ci siano!), ma perché non assumano più importanza di quella che hanno, i bambini ne devono sempre star fuori. Il mezzo per fare pace? Si può sempre terminare la giornata uno nelle braccia dell'altro: l'intimità è sempre uno straordinario collante ed è perfetta per riconciliare gli animi.
lo scaricabarile non funziona mai, a maggior ragione se si vuole preservare la relazione. I problemi vanno risolti con franchezza, senza cercare di rinfacciare o trovare il colpevole. Quando le difficoltà sono causate anche dall'eccessiva presenza di suoceri o parenti dell'uno o dell'altro, bisognerebbe essere in grado di tenere a distanza tutti per potersi concentrare sul partner. A maggior ragione quando la famiglia si allarga, essere accoglienti va bene, ma non troppo: quando si esagera, meglio lasciare fuori di casa chiunque possa nuocere alla serenità di coppia.
cercare di capire il bambino non è facile. Distinguere un capriccio da una situazione di effettivo disagio è davvero complicato, soprattutto all'inizio. Tuttavia, interpretare il pianto è necessario, perché i piccoli non hanno altro mezzo per comunicare con i genitori. Quando scoppiano in lacrime, e magari uniscono strilli e urla, può subentrare il panico, o l'ansia; se poi i pianti diventano frequenti, specie di notte, la tentazione di lasciar correre è forte. Per evitare di innervosirsi e magari bisticciare sulla necessità di alzarsi oppure no, meglio dare subito seguito a questo disagio: capire quando è indispensabile intervenire, oppure si può lasciar correre, lo si impara strada facendo, sempre confrontandosi ed esprimendo ciascuno il proprio parere.
più i figli sono autonomi e più tempo e modo si ha di dedicarsi al partner. Una ragione perfetta per rendere più autonomi possibile i bambini man mano che crescono e "staccarli" pian piano dagli adulti. Prima di essere genitori, si è una coppia e questo non va mai dimenticato: ecco perché ricavare del tempo per dedicarsi all'altro è fondamentale.
tutti vorrebbero essere i genitori migliori del mondo. Tuttavia, bisogna far pace con se stessi sapendo che qualche errore lo si commetterà e lo commetterà anche il partner. Un po' di sana indulgenza non potrà che far bene alla relazione: nessuno è perfetto, nemmeno quando arriva un bambino.