Uno forma di ultra-attaccamento, capace di rendere tossico e doloroso il rapporto di coppia
© Istockphoto
Quando siamo molto innamorati del nostro nuovo partner, tanto che ogni pensiero è rivolto a lui e ogni ritardo nel rispondere a un nostro messaggio ci tiene sulle spine, i nostri amici ci prendono in giro e parlano di grande infatuazione. Quel po’ di sofferenza fa parte del gioco amoroso e la accettiamo quasi con piacere: quando però la pena d’amore si trasforma in ansia ingestibile e in un’ossessione potenzialmente distruttiva, allora si tratta di limerenza, una forma di ultra-attaccamento malsano e doloroso per entrambi i partner, che spesso porta anche alla fine di quella relazione.
CHE COS’È LA LIMERENZA – Il termine “limerenza” è stato coniato nel 1977 dalla psicologa Dorothy Tennov per descrivere lo stadio finale e ossessivo dell'amore romantico. Si tratta di una forma di ultra-attaccamento che riprende e amplifica certi elementi della prima fase di innamoramento, quando vorremmo sempre “di più” dal nuovo partner: vorremmo più attenzioni, più gesti amorosi, desidereremmo che il tempo da trascorrere insieme non finisse mai. A volte, però, queste aspirazioni, giustificate dalla novità dell’esperienza e dal desiderio di scoprire tutto del neo-compagno, si protraggono tropo a lungo e si associano a un’ansia estrema e dolorosa quando il partener si allontana: allora si entra nel campo della limerenza. Chi ne soffre ha il vero terrore di essere abbandonato e sperimenta una serie di stati d’animo negativi come insicurezza, solitudine, ansia e gelosia estrema.
AMORE ROMANTICO E IDEALIZZAZIONE – Un altro aspetto della limerenza è legato a una eccessiva idealizzazione del partner: si può infatti definire come una forma estrema di amore romantico. Chi sperimenta la limerenza tende infatti a idealizzare l'amato bene e ad attribuirgli un’importanza straordinaria. Dal punto di vista bio-chimico, l’organismo del soggetto limerente, quando è vicino al partner, riceve delle vere e proprie scariche di dopamina che gli fanno vivere un profondo senso di gratificazione, tanto che a lungo andare non desidera altro che quella vicinanza. Solo accanto a lui si sente davvero felice, al sicuro e pieno di certezze. Insomma, ciò che doveva costituire l’apice dell’amore romantico finisce per ridursi alla strumentalizzazione del partner, per sentirsi appagati personalmente.
VERO AMORE VS LIMERENZA – Se a prima vista la limerenza può sembrare una semplice forma di ultra-amore, da considerare con indulgenza, in realtà porta con sé una serie di effetti molto dolorosi per entrambi i partner. Il soggetto limerente vive in un continuo stato di sofferenza ogni qualvolta si trovi separato dall’amato, con pensieri intrusivi che lo torturano in continuazione e gli impediscono di vivere appieno le sue giornate: dal timore di essere abbandonato all’angoscia di non farcela da solo, da crisi di gelosia acuta all’ansia di non essere all’altezza della situazione senza l’approvazione e l’appoggio della dolce metà. Insomma, la qualità della vita è ben diversa da quella di un innamorato che non vede l’ora, è vero, di essere riunito al proprio compagno, ma che continua a vivere con gusto e soddisfazione la parte del tempo che trascorre da solo, anzi, provandone perfino maggiore soddisfazione. Chi è amato in questo modo distorto, invece, si trova soffocato dalle continue intrusioni di un partner che da solo non riesce a vivere serenamente la propria vita. In un primo momento può sentirsi disorientato e non sapere come affrontare la situazione, pur avvertendo che “qualcosa non va”; alla lunga non potrà non sentirsi intrappolato, oppresso e avere la sensazione di aver perso la propria libertà.
COME USCIRNE – Lungi dall’essere una favola d’amore, la limerenza implica dolore e ansia. Per uscirne occorre, innanzi tutto, riconoscere di avere un problema. La limerenza, infatti, può essere scambiata per manifestazioni legate ad elementi caratteriali, ma numerosi studi hanno evidenziato che chi soffre del disturbo ha spesso alle spalle una storia di carenze effettive, oppure un evento traumatico, abbandoni e tradimenti. Per riportare l’attaccamento nei confronti del partner entro limiti più fisiologici occorre che il partner colpito da limerenza recuperi e coltivi uno spazio personale, a costo di affrontare l’iniziale sofferenza del distacco, in cui frequentare altri amici oltre al compagno, riscoprendo interessi e piaceri personali, da condividere poi eventualmente con il partner. A poco a poco in questo modo si possono recuperare l’indipendenza e la stabilità emotiva. A quel punto può rinascere il vero amore, con il proprio partner o con uno nuovo di zecca.