Siamo ormai nel terzo millennio, ma continuano e resistere bufale e false convinzioni, diffuse soprattutto dai social network
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I falsi miti corrono sul Web, in particolare sui social network. Il mondo del sesso e dell’eros non fa eccezione: la disinformazione su questo argomento trova un terreno fertile soprattutto su Facebook e Twitter, come ha dimostrato un’analisi condotta qualche settimana fa dall'Osservatorio Vera Salute, realizzato dalla Croce Rossa Italiana, in materia di disinformazione e diffusione di fake news su amore e sessualità. Un fenomeno che interessa gli uomini in misura maggiore rispetto alle donne (62% vs. 38%), e i giovani nella fascia di età tra 35 e 44 anni (33% del campione). Ecco allora le bufale più diffuse ancora da sfatare.
È uno dei falsi miti più duri a morire, e uno spauracchio che in passato è stato utilizzato per spaventare intere generazioni di giovanissimi: si tratta, naturalmente di una bufala, diffusa da un opuscolo anonimo distribuito a Londra addirittura nel lontano 1712 e poi tradotto in tutte le lingue europee. Pare si trattasse di una trovata commerciale dell’epoca: oltre a elencare i presunti danni associati alle pratiche autoerotiche, il volantino invitava ad acquistare una serie di rimedi erboristici spacciati per miracolosi.
Sempre in tema di autoerotismo, è falso anche credere che la masturbazione sia causa di impotenza, per lo meno se praticata con un po' di moderazione. Al contrario è un esercizio che, stimolando l'erezione, migliora l'irrorazione di sangue del pene e quindi la sua ossigenazione. L'eccessiva frequenza (oltre le due-tre volte al giorno) può però provocare l'effetto opposto e va quindi evitata.
Sembra incredibile, ma molti sono convinti ancora oggi che il coito interrotto sia un metodo contraccettivo efficace nel prevenire le gravidanze indesiderate. Il liquido pre-eiaculatorio può invece contenere spermatozoi e quindi causare la fecondazione dell'ovulo femminile, causando la gravidanza.
Sono molte e fantasiose le convinzioni che associano i fatidici “centimetri” alle dimensioni di altre parti del corpo maschile, come mani e piedi, dalle quali fare una stima “a colpo d’occhio” della prestanza di un possibile partner. Uno studio del King's College di Londra ha comparato 17 studi scientifici precedenti, che hanno coinvolto ben 15.521 uomini di tutto il mondo. Solo due di essi hanno mostrato una lieve correlazione tra lunghezza del pene e numero di scarpa. Lo studio ha confermato invece che le dimensioni medie dell'organo genitale maschile sono di 9,16 cm a riposo e 13,12 cm in erezione. In ogni caso, secondo un'altra ricerca, solo due donne su 10 considerano "importanti" le dimensioni del pene (lunghezza e circonferenza), per un rapporto soddisfacente, mentre appena l'1% le giudica "molto importanti".
Non è così. La pillola viene spesso utilizzata nel trattamento di alcune patologie, mentre non ha le proprietà necessarie a debellare le infezioni sessualmente trasmesse, e quindi non fornisce nessuna protezione. Sono numerose anche le credenze fantasiose legate al ciclo mestruale femminile, diverse pa Paese a Paese: si va dalla convinzione che in "quei giorni" non si debbano toccare le piante, al fatto che, in cucina, non si riuscirà a ottenere una buona maionese.
È falso, ma molti ne sono ancora convinti. Il Registro nazionale della Procreazione medicalmente assistita dell’Istituto superiore di Sanità mostra con chiarezza che la sterilità interessa il 15% delle coppie e può riguardare sia gli uomini che le donne. Secondo i dati, le coppie che intraprendono la strada della procreazione assistita, vivono nel 29,3% dei casi un problema di sterilità maschile, nel 37,1% di sterilità o infertilità femminile, nel 17,6% di sterilità di entrambi. Occorre inoltre distinguere tra sterilità e infertilità: la prima indica l’incapacità di concepire, la seconda l’impossibilità di portare a termine la gravidanza.
Molti giurano che esiste e qualche anno fa era circolata la notizia che era stato addirittura fotografato in sede diagnostica: in effetti questa sorta di Eldorado del piacere femminile esiste realmente, ma non è un punto ben determinato quanto piuttosto un’intera area piuttosto estesa, chiamata CUV (Clitoride, Uretra, Vagina), ed è una dimensione complessa e variabile da donna a donna.
È ormai dimostrato che non esistono alimenti in grado di accendere la passione in virtù di qualche loro proprietà. È però vero che alcuni alimenti, soprattutto se consumati in contesti romantici e in virtù delle credenze e delle virtù a loro attribuite, possono agire sulla sfera psichica ed emotiva, stimolando la fantasia e quindi il desiderio sessuale. In fondo, il fattore psicologico può avere un peso di tutto rispetto.
Uno studio dell'Università di Alabama ha infine sfata il mito che un incontro erotico molto esuberante può essere paragonato a una vera attività sportiva, e che quindi sia utile a perdere peso. Lo studio sottolinea infatti che un rapporto sessuale ha una durata media di circa 6 minuti: in questo lasso di tempo si consumano al massimo 21 calorie, per quanto si possa essere appassionati. Insomma, se pensiamo di tornare in linea facendo l'amore siamo fuori strada: una dieta ipocalorica e un allenamento costante non ce li toglie nessuno.