Cuori e amori

Flirt d’estate: sarà un amore passeggero o la storia della vita?

Innamorarsi in vacanza è un classico, ma ci sono segnali per intuire se si tratta di una cotta passeggera o di un rapporto destinato a durare

18 Ago 2020 - 05:00
 © Istockphoto

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In fondo, il loro bello è anche questo: gli amori estivi sbocciano spontanei sotto le stelle o in mezzo alle onde e in modo altrettanto semplice si estinguono e svaniscono. Anzi, in molti casi, il gusto di questi sentimenti sta proprio nella loro leggerezza e nella vita effimera a cui sono destinati. A volte però, capita che il legame resista alle prove del cambio di stagione e si trasformi in una storia importante, capace di durare nel tempo e di trasformarsi addirittura nel rapporto della vita. Come fare a capire quale sarà il ciclo di vita del nostro flirt estivo, prima di investire troppo su di esso e correre il rischio di versare alla fine fiumi di lacrime?

COME VANNO LE COSE – In genere, le storie estive si possono suddividere in tre tipologie: quelle che si esauriscono subito (o quasi) alla fine della vacanza, quelle che riescono a durare per qualche settimana o per qualche mese, e quelle destinate a trasformarsi in amore stabile e duraturo. La grande maggioranza appartiene alla prime due tipologie (le statistiche parlano di otto casi su dieci). Se però ci pare di aver fatto un incontro “diverso”, nel quale vale la pena investire tempo e coinvolgimento emotivo, nella speranza di far parte della minoranza (peraltro non trascurabile) di chi ce la può fare, impariamo a leggere i segnali che di solito accompagnano le storie destinate ad evolversi verso un “per sempre” o almeno “per un bel po’”.  

PICCOLI PASSI – Ritornando a casa, conserviamo nella memoria e nel cuore i bei momenti trascorsi, ma evitiamo di abbandonarci a sogni e fantasie troppo sfrenate: non trasformismo l’idea di questo rapporto in un pensiero fisso, evitiamo di abbandonarci a progetti a lungo termine e, soprattutto, non prendiamo decisioni drastiche delle quali potremmo pentirci. Evitiamo anche di dare troppa pubblicità alla nostra storia, prima di aver verificato che non si tratti di un fuoco di paglia, per noi o per l’altro. Interroghiamo intanto noi stessi, cercando di fare chiarezza sui nostri sentimenti e le nostre aspettative. Restiamo ad osservare come si sviluppano gli eventi senza fare nulla, in un senso come nell’altro. Non perdiamoci d’animo, ma evitiamo anche di alimentare false speranze. 

CONTATTI SÌ, MA CON PRUDENZA – L’equilibrio giusto, al ritorno a casa, potrebbe riassumersi in questa raccomandazione: teniamoci in contatto, ma senza eccessi. Ovvero: se lui si fa vivo in modo regolare, rispondiamo ai suoi messaggi e non esitiamo a cercarlo a nostra volta, ma conservando un po’ di cautela e di distacco. Se teniamo a conservare il rapporto e le distanze lo consentono, organizziamo o accettiamo l’invito a un incontro: meglio anzi non lasciar passare troppo tempo per rivedersi. L’occasione ci permetterà di vedere l’altro in una situazione diversa da quella vacanziera e in vesti più quotidiane: l’effetto potrebbe essere molto diverso a quello che ricordiamo e farci riconsiderare molti aspetti della situazione. Se il rapporto supera “l’esame della città”, andiamo avanti, altrimenti sganciamoci con delicatezza il prima possibile. 

COME CAPIRNE DI PIÙ – Se, dopo un paio di incontri, le cose sembrano evolvere in modo promettente, ma cominciamo a sentirci molto coinvolti, vale la pena cercare di approfondire un po’ la situazione, anche per evitare di soffrire troppo in caso di un finale inatteso. In primo luogo, è importante cercare di capire di che rapporto siamo in cerca, se ancora non abbiamo raggiunto una certezza in questo senso. Essere consapevoli dei nostri sentimenti ci aiuterà a fare luce su quello che prova il nostro lui. Se siamo contente di una storia leggera e poco impegnativa, qualche incontro sporadico e qualche contatto possono bastare, giusto per prolungare il piacere della vacanza. Se invece cerchiamo qualcosa di più, è il caso di cominciare a tastare il terreno sui sentimenti e le aspettative dell’altro. Insomma, usciamo cautamente allo scoperto, e indiciamo lui (o lei) a fare altrettanto. Senza illudersi troppo, ma anche senza false timidezze: lui (o lei) potrebbe pensarla allo stesso modo e risolvere una penosa incertezza. In caso contrario, meglio cambiare subito strada per evitare delusioni anche dolorose. 

I SEGNALI – Per cercare di fare un po’ di chiarezza possiamo interrogarci su questi segnali. Che cosa proviamo quando ci troviamo a trascorrere del tempo insieme, in una semplice conversazione in salotto, o seduti a cena, senza puntare subito a un dopocena hot? Uno dei due, o entrambi, ha già sperimentato momenti di noia, magari a vacanze ancora in corso? Abbiamo interessi in comune, valori condivisi o un terreno che apparitene a entrambi su cui costruire una relazione di confidenza e di condivisione? E, soprattutto: abbiamo le stesse aspettative nei confronti di questa storia appena sbocciata? Se le risposte sono tutti sì, si va alla grande, altrimenti… forse è bene ripensarci. 

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