Cuore e portafoglio

Invito a cena: paga lui... o lei?

Le regole del saper vivere che salvano la coppia e l'indipendenza personale

16 Set 2015 - 07:00
 © agenzia

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Per qualcuno è scontato, per altri una questione di galanteria: la cena al ristorante la paga lui, soprattutto se si tratta del primo appuntamento. E se a pagare fosse lei? O entrambi? Nell'ultimo secolo ci si è battuti per la parità, ma bisogna ammetterlo: spesso la tendenza è continuare a ragionare in "cose da lei” e "cose da lui". Eppure ci sono uomini con il pallino del cucito e donne capaci di montare una gomma senza chiedere aiuto. Proviamo a fare un gioco e uscire dai ruoli: la sfida è trovare un nuovo schema per vivere la coppia in modo più libero e autentico.

FUGA DAI RUOLI – In amore il conto in banca... conta ancora? La sfida degli ultimi cinquant'anni per le donne è una rinnovata libertà: la capacità di portare avanti le proprie idee insieme alla possibilità di studiare e avere un lavoro ha reso il sesso femminile più indipendente. Sul piano psicologico questo ha importanti ripercussioni sulla coppia, che in parte devono ancora essere assorbite e metabolizzate a livello sociale. Spesso ci ritroviamo invischiati in un sistema di ruoli soffocante, da cui è difficile fuggire.

DONNA PIEDISTALLO – L'hai appena conosciuto e ti ricopre di regali, paga tutto lui e non desidera che tu contraccambi? L'atteggiamento probabilmente va a beneficio della tua autostima, ma non è detto che sia necessariamente una prova automatica di amore eterno. Di fronte a un invito a cena con uno sconosciuto, per esempio, può risultare più facile da gestire pagare il conto a metà: un segnale chiaro che parla di un rapporto alla pari e che, cosa non meno importante, permette di svincolare la serata da ulteriori aspettative.

ALLA PARI – In certi casi il corteggiamento può persino costituire un'anticamera rosea verso un rapporto di coppia... temporalesco! È decisamente meglio (e più saggio) avere a che fare con un essere umano fatto di pregi e difetti, anziché un perfetto cavaliere senza macchia che al primo lavaggio tenderà a strapparsi come una camicia logora. Svincolarsi dalle rigide etichette aiuta a vivere con più libertà il rapporto: con l'autonomia e l'indipendenza che ognuno, maschio o femmina, dovrebbe realizzare nella vita di ogni giorno. Non si costruisce una relazione per avere un porto sicuro, ma per mettere in comune sogni, visioni di vita, orizzonti mentali.

I VERI CAVALIERI – Diverso è il caso di chi, al momento giusto, non ha mai il portafogli pronto: non fa una bella figura e il sospetto è che le persone avare con il denaro lo siano anche con i sentimenti. Un uomo gentile è attento ai bisogni della sua compagna in maniera autentica, non per un sistema di ruoli. Quando si ha voglia di offrire qualcosa per il semplice gusto di farlo, allora la scena acquista una leggerezza nuova perché diventa un atto gratuito, che nasce dal cuore. Dunque, chi ha detto che solo gli uomini debbano aver voglia di farlo? Fare un regalo all'altro scardina le convenzioni, accende l'entusiasmo, fa sorridere di stupore, chiunque sia a riceverlo.

PERSONE DA EVITARE – Farsi pagare una cena ripetutamente da un uomo che con fatica arriva a fine mese, proprio come te, non è galanteria. La gentilezza autentica è quella che viene dalla generosità d'animo: dividere le spese spesso non è questione di avarizia, bensì la semplice necessità della vita quotidiana. Vuole pagare lui? Accetta con un sorriso... e la volta dopo paga tu, non perché tu debba, ma per il semplice fatto che è bello contraccambiare. E per ricordare a chi hai di fronte che le donne non cercano un conto pagato, ma un compagno attento e partecipe con cui affrontare la vita mano per mano.

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