La maggior quantità di luce e il risveglio degli ormoni sembrano predisporre all’attrazione amorosa, ma la scienza e la statistica raccontano un’altra realtà
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La primavera è la stagione del risveglio della natura e con essa anche dei sensi. Il buon umore che viene dalla maggior quantità di luce a disposizione, il bel tempo, la possibilità di indossare abiti più leggeri che mettono in mostra il corpo, il desiderio di trascorrere più tempo fuori casa in compagnia sono tutte ottime ragioni che favoriscono i contatti tra persone di sesso opposto e le probabilità di innamorarsi. Sempre per effetto delle giornate più lunghe e soleggiate tornano a mettersi in moto anche la chimica e la biologia dell’amore, con le ghiandole endocrine che producono maggiori quantità di ormoni del benessere, del buon umore, ma anche sessuali, creando tutti i presupposti per attrazioni reciproche e momenti d’amore. La realtà, però, non è così semplice: la scienza e la statistica lo dicono con chiarezza.
LA PRIMAVERA E GLI ORMONI – Il funzionamento del nostro meccanismo biologico interiore è regolato dalla luce del sole: nessuna meraviglia, quindi, che il fatto di avere a disposizione più ore di luce diurna, come accade nella bella stagione, crei equilibri diversi da quelli che si stabiliscono nei mesi dell’autunno e dell’inverno. Gli ormoni sessuali, sia maschili che femminili, non fanno eccezione alla regola. Il primo effetto delle belle giornate è far calare durante il giorno la produzione di melatonina, l'ormone del riposo, sintetizzata in assenza di luce dalla ghiandola epifisi, posta alla base del cervello. I livelli di questo ormone sono massimi tra l'una e tre di notte, momento in cui dormiamo più profondamente, e tendono a ridursi gradualmente all’approssimarsi del mattino. Nelle giornate più cupe, la melatonina può aumentare leggermente anche di giorno, rendendoci assonnati e di cattivo umore. La diminuzione della melatonina, tipica delle lunghe giornate primaverili ed estive, fa salire il livello degli ormoni sessuali sia nell'uomo che nella donna. Cresce in particolare la concentrazione del testosterone, ormone maschile per eccellenza ma presente in piccole quantità anche nell'organismo femminile, e con esso aumenta il desiderio sessuale. Un’altra sostanza che cresce, in presenza di maggiori quantità di luce, è la dopamina, l’ormone che regola i meccanismi di soddisfazione, motivazione e umore, responsabile anche dell’aumento del battito cardiaco e del desiderio sessuale. Un'altra molecola che nella bella stagione raggiunge concentrazioni maggiori nell'organismo umano è la vitamina D, sintetizzata dalla pelle con il concorso dei raggi solari. La vitamina D, oltre a svolgere un importante ruolo nella salute delle ossa e del sistema immunitario, ha un ruolo anche sulla regolazione di alcuni ormoni legati alle funzioni sessuali (FSH, LH, estradiolo, progesterone, prolattina, testosterone…). A questa vera e propria “tempesta ormonale” si assomma l'azione di altre molecole, tra cui le endorfine, gli ormoni del buon umore, e la serotonina, un neurotrasmettitore che ci rende rilassati, sereni e anche più attivi. Tutto, dunque, sembra concorrere a renderci propensi agli incontri amorosi e ad accogliere favorevolmente una nuova relazione d’amore.
LA SCIENZA E LA STATISTICA – Per molte specie animali la bella stagione è il periodo dell’anno in cui è più facile costruire nidi sicuri per la prole e trovare cibo in abbondanza per assicurare la sopravvivenza dei piccoli: per questo la selezione naturale ha messo a punto due stagioni riproduttive, all’inizio della primavera e alla fine dell’estate, per fare in modo che i piccoli nascano in momenti in cui i genitori hanno meno difficoltà a soddisfare i loro bisogni. La specie umana, invece, segue regole differenti: il ciclo di fertilità femminile non avviene più su base stagionale, come capita a molti mammiferi, ma segue cicli mensili: una donna, cioè, può concepire con uguale probabilità in qualsiasi mese dell’anno e le nascite, statistiche alla mano, sono ripartite senza grandi differenze in tutti i mesi dell’anno. Secondo i dati statistici, le nascite che avvengono tra novembre e febbraio, a distanza dei canonici nove mesi di gestazione dai concepimenti primaverili, sono semmai numericamente inferiori alla media. Il periodo in cui nascono più bambini, invece, va dalla fine di settembre alla fine di ottobre, con lieti eventi frutto di incontri amorosi avvenuti nel cuore dell’inverno.
L’AMORE NON CONOSCE STAGIONI – Insomma, l’evoluzione ha liberato la sessualità umana dalla stagionalità, garantendole la possibilità di essere vissuta non più solo a scopo riproduttivo, ma come elemento di piacere e di consolidamento affettivo da parte della coppia. Ciascuno, insomma, è libero di innamorarsi quando gli va: se la primavera solletica i nostri sensi e accende il desiderio, nulla ci vieta di approfittarne e di abbandonarci ai colori e ai profumi di un periodo dolcissimo dell’anno, in cui anche l’amore ha un sapore speciale.