Eros

Punto G: esiste? Come fare a trovarlo?

Gli scienziati non hanno dubbi sulla sua esistenza. E con un po’ di pazienza si riesce a scoprirlo

03 Lug 2014 - 09:00
 © istockphoto

© istockphoto

Secondo la scienza il punto G esiste. Si tratta di una zona circolare, spugnosa al tatto, localizzata nella parete anteriore della vagina. Alcuni pensano sia una zona erettile del clitoride, altri sostengono che sia paragonabile alla prostata nell'uomo. Fatto sta che è un zona molto innervata, capace di procurare molto piacere.

Dal punto di vista fisiologico la funzione del punto G non è certa; di sicuro però i medici appurano che, se stimolato, può dare orgasmi molto intensi e profondi. “Ma attenzione: non tutte hanno il punto G - precisa il professor Jannini, docente di sessuologia medica all'università dell'Aquila, autore di vari studi sull'argomento - Perché l'anatomia e la sensibilità femminile varia molto da donna a donna”.

Alcune non sospettano della sua esistenza, scoprendola “per caso” dopo il parto: il passaggio del bambino infatti può "distendere" i tessuti e quindi portare in superficie questa zona. Ci sono donne però che possono non trovarlo mai: individuare il punto G, bisogna ammetterlo, non è poi così facile. E con un normale rapporto sessuale (penetrazione del pene nella vagina) spesso non viene sollecitato.

Il modo migliore per trovarlo è l'autoerotismo. Puoi "allenarti" da sola oppure chiedere al partner di aiutarti nella ricerca in un eccitante gioco di coppia. Per trovarlo, il segreto è soffermarsi con le dita sulla zona in cui dovrebbe essere localizzato il punto G: di solito è all'ingresso della vagina. Fai attenzione a eventuali rigonfiamenti che abbiano un tessuto dal resto delle lisce parete vaginali: eccolo, il punto G, è quello! Può essere difficoltoso all'inizio ma con un po' di pazienza si esplora un territorio nuovo che darò un piacere mai provato. E se non si riesce a trovarlo? “Pazienza, la sessualità femminile non si esaurisce certo al punto G – chiarisce l'esperto – l'importante è accettare che non tutte le donne sono uguali e che l'ansia di raggiungere un piacere nuovo può giocare brutti scherzi".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri