Una ricorrenza che si celebra in tutto il mondo: al di là del momento commerciale è un'occasione per riservare un momento di riflessione al vero amore
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San Ventino, festa degli innamorati: c’è lo apprezza, come giornata di romanticismo e di dolci pensieri d’amore, e chi lo odia, travolto dall’insopportabile profusione di cuori rossi, slogan commerciali e inviti all’acquisto. Ci sono poi i single, alcuni dei quali magati vivono con un po’ di disagio il proprio strato forzatamente indipendente, tanto da aver scelto una giornata di orgoglio degli “sfidanzati”, che cade il 15 febbraio, giorno di San Faustino. In ogni caso, la giornata dell’amore romantico ha radici lontane e affonda la sua storia in momenti anche molto antichi. Vediamo allora qualche curiosità sulla festa di San Valentino.
LE RADICI DELLA FESTA - Innanzi tutto, la festa non è celebrata solo in Europa e negli Stati Uniti, ma anche in molti Paesi dell'Estremo Oriente. Abbiamo detto che ha origini antiche, ma sarebbe più corretto dire millenarie: fu istituita infatti nel lontano 496 da papa Gelasio I, in onore di Valentino di Terni, santo e martire cristiano, vissuto nella prima metà del IV secolo. Questa festa di ispirazione cristiana si sovrappone a una precedente ricorrenza pagana, nella quale, per l'appunto a metà febbraio, gli antichi Romani celebravano i "Lupercalia", In questa occasione, si rendeva omaggio a Luperco, altro nome del dio Fauno, protettore delle greggi di ovini e caprini, che in questa fase dell'inverno erano particolarmente esposti agli attacchi dei lupi. La festa era anche associata a riti della fecondità, con rituali ancestrali in cui la funzione riproduttiva era riprodotta in cerimonie anche molto esplicite, tanto da essere considerate oscene e riprovevoli dai primi vescovi cristiani. I Lupercali furono però tra gli ultimi riti romani a essere aboliti: furono sostituiti da altri festeggiamenti meno sfrenati, per quanto chiassosi e burleschi, come il Carnevale o la più morigerata Candelora. Successivamente, verso la fine del V secolo, fu istituita una giornata espressamente dedicata all'amore: anche senza le connotazioni sessuali esplicite dei Lupercali, la festa era ispirata alla concezione biblica dell'amore fertile e fecondo, e identificava nella figura di San Valentino vescovo e martire, il suo patrono di riferimento.
LA LEGGENDA DI SAN VALENTINO – Valentino fu probabilmente il primo vescovo della città di Terni, e visse nella prima metà del IV secolo, ma il ruolo di protettore degli innamorati gli fu attribuito solo un secolo dopo, alla fine del V secolo, come abbiamo visto, da papa Gelasio e non ha probabilmente nulla a vedere con la realtà storica del Santo. In ogni caso, San Valentino diventò il protettore degli amori casti e puri, delle unioni legali e ufficiali. La leggenda gli attribuisce la nobile azione di donare a una fanciulla povera la somma di denaro necessaria alla sua dote, senza la quale non avrebbe mai potuto aspirare a un matrimonio onorevole: senza la protezione di un marito la ragazza sarebbe rimasta priva di sostegno economico ed esposta a un futuro incerto, con il reale pericolo di cadere nella perdizione. Questo atto di amore, finalizzato al compimento di un amore, avrebbe generato la tradizione per cui il santo è diventato protettore degli innamorati. Esistono poi altre leggende che legano la figura del vescovo di Terni all'amore: Valentino, ad esempio, sarebbe stato l'unico religioso ad accettare di unire in matrimonio un legionario pagano e una giovane cristiana. Oppure un altro racconto ancora riferisce che il santo intervenne sentendo passare sotto le sue finestre di due fidanzati in pieno litigio: Ventino scese a incontrarli, offrendo loro una rosa e pregandoli di riconciliarsi stringendo insieme il gambo del fiore e facendo attenzione a non pungersi. I due ragazzi furono costretti a prendersi per mano e la lite si concluse: i due giovani, dopo qualche tempo, tornarono a chiedere al vescovo di benedire il loro matrimonio: da quel momento furono numerosissime le coppie che si recavano dal Santo per invocare la benedizione sul loro amore.
CURIOSITÀ SUL GIORNO DI SAN VALENTINO - Il 14 febbraio, data della Festa degli innamorati, era il giorno in cui nel Medioevo, nell'Europa Centrale e in Inghilterra, si pensava che gli uccelli inaugurassero la nuova stagione degli amori, dato che l'inverno ormai volgeva al termine e le giornate avevano ripreso ad allungarsi sensibilmente. Per questo, si pensava che fosse un giorno propizio per celebrare anche l'amore tra gli esseri umani.
- Il più antico biglietto di auguri (chiamato anche "Valentina") di cui si abbia notizia, risale al Quattrocento: fu scritto da Carlo d'Orléans mentre era detenuto nella Torre di Londra dopo la sconfitta nella battaglia di Agincourt del 1415: Carlo si rivolge alla sua seconda moglie, Bonne di Armagnac, con le parole: “Je suis desja d'amour tanné, ma tres doulce Valentinée…” (Sono già malato d'amore, mia dolcissima Valentina). Anche William Shakespeare fa un riferimento esplicito a San Valentino: nel suo Amleto, nella scena della pazzia di Ofelia, fa dire alla fanciulla, ormai vaneggiante: "Domani è san Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina".
- Le rose rosse come segno di amore risalgono già all'antica Roma: qui il fiore scarlatto era simbolo di Venere, dea della bellezza e dell'amore.
- Il cioccolato come dolce dell'amore è una tradizione nata invece in Oriente: in Giappone, infatti, San Valentino è una vera festa del cioccolato. Secondo una tradizione millenaria le coppie di innamorati si scambiano cioccolatini come pegni di amore: sono le ragazze a prendere l'iniziativa, donando all'amato bene cioccolatini fatti rigorosamente a mano: il compagno dovrà ricambiare il gesto dopo circa un mese, con dolcetti di cioccolato bianco.