14 febbraio

San Valentino: la storia della Festa degli innamorati

Una ricorrenza che si celebra in tutto il mondo: un momento per pensare davvero all’amore

14 Feb 2023 - 05:00
 © Istockphoto

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Il 14 febbraio, giorno di San Valentino, si celebra la Festa degli innamorati. Al di là del consueto tripudio commerciale di rose, cioccolatini e palloncini a forma di cuore, la celebrazione ha una radice religiosa e un significato profondo che vale la pensa conoscere e conservare. 

LA RADICE RELIGIOSA – La festa, celebrata in tutta Europa e negli Stati Uniti, ma anche in larga parte dell’Estremo Oriente, fu istituita nel 496 da papa Gelasio I, in onore dalla storia di Valentino di Terni, santo e martire cristiano.  Come accade nel caso di molte ricorrenze religiose, anche la festa degli Innamorati si sovrappone a una precedente ricorrenza pagana, quella dei Lupercalia, celebrata dagli antichi Romani alla metà di febbraio in onore del dio Fauno (o Luperco), protettore del bestiame ovino e caprino dall'attacco dei lupi che in nel cuore dell’inverno erano particolarmente affamati e aggressivi. I Lupercalia, però, erano associati anche al culto della fecondità, con rituali ancestrali e molto espliciti: pur essendo giudicati deplorevoli dai primi papi cristiani,  furono una delle ultime feste romane a essere abolite, sostituita dalla Candelora, dal Carnevale e, in seguito, da una festa dedicata esplicitamente all'amore, in questo caso romantico. La ricorrenza, anche se aveva perso le connotazioni sessuali più esplicite dei Lupercalia ,  era comunque ispirata alla tradizione biblica dell’amore, fertile e finalizzato alla riproduzione, associato idealmente alla protezione di San Valentino. La festa si diffuse, soprattutto in Francia e in Inghilterra, grazie al contributo dei monaci Benedettini, i quali erano presenti in tutta Europa con i loro monasteri ed erano in più affidatari della basilica di San Valentino a Terni già nella seconda metà del VII secolo.

LE LEGGENDE DI SAN VALENTINO - La leggenda racconta che Valentino, vescovo di Terni, donò a una fanciulla povera la somma di denaro necessaria a costituire la sua dote, necessaria perché la ragazza potesse andare in sposa: senza di essa, la poverina sarebbe rimasta priva di sostegno e quindi destinata a una vita di perdizione. Questo episodio, in cui un atto di amore finalizzato all'amore, avrebbe generato la tradizione per cui il santo vescovo Valentino è diventato protettore degli innamorati. Secondo un’altra storia, fu il primo religioso ad accettare di celebrare le nozze fra un legionario pagano e una giovane cristiana. Un'altra leggenda ancora riferisce che San Valentino sentì passare, accanto alla sua casa, due giovani fidanzati intenti a litigare. Il Santo allora andò a incontrarli, offrendo loro una rosa e pregandoli di riconciliarsi stringendo insieme il gambo del fiore e facendo attenzione a non pungersi. Qualche tempo dopo la coppia tornò a chiedergli la benedizione del loro matrimonio e da quel momento furono moltissime le coppia di innamorati che si recavano a invocare la benedizione del Santo sul loro amore. 

LA STORIA DEL SANTO - I libri di agiografia riferiscono che Valentino guarì il figlio del filosofo romano Cratone, affetto da una grave malattia neurologica dopo una notte trascorsa in preghiera accanto al ragazzino malato: al suo risveglio, vedendo il fanciullo perfettamente guarito, Cratone e la sua famiglia si convertirono al Cristianesimo. A quel punto, il Senato romano fece rapire Valentino, che fu torturato nottetempo, decapitato e seppellito di nascosto.  Tre discepoli di Cratone, però, disseppellirono le spoglie del martire e le portarono a Trani, dove trovarono sepoltura nella collina adiacente alla città.  Per questa ragione Valentino è considerato protettore dei malati di epilessia e in genere di patologie neurologiche. 

ALTRE CURIOSITÀ STORICHE - L'evoluzione storica della Festa degli Innamorati è incerta. Secondo alcune fonti, però, è possibile che la giornata di San Valentino fosse dedicata agli innamorati già intorno al 1400.  Il 14 febbraio di quell’anno, infatti, pare sia stato fondato a Parigi l'"Alto Tribunale dell'Amore", un'istituzione ispirata ai princìpi dell'amor cortese, deputato a decidere in merito a controversie legate ai contratti d'amore, ai tradimenti e alla violenza contro le donne. I giudici venivano selezionati in base a un curioso criterio: ovvero in virtù della loro familiarità con la poesia d'amore.

LA PIÙ ANTICA "VALENTINA" – Il biglietto d’amore più antico di cui sia rimasta traccia risale al Quattrocento: fu scritto da Carlo d'Orléans, mentre era detenuto nella Torre di Londra dopo la sconfitta nella battaglia di Agincourt, combattuta nel 1415: Carlo si rivolge alla sua seconda moglie, Bonne di Armagnac, con queste parole: “Je suis desja d'amour tanné, ma tres doulce Valentinée…” (Sono già malato d'amore, mia dolcissima Valentina). Un altro riferimento esplicito alla festa di San Valentino viene addirittura dalla penna di William Shakespeare, il quale nella scena della pazzia di Ofelia, nell'Amleto, fa dire alla fanciulla, ormai vaneggiante: "Domani è san Valentino e, appena sul far del giorno, io che son fanciulla busserò alla tua finestra, voglio essere la tua Valentina".
 

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