Uno studio mette sotto la lente il sentimento romantico e rivela che, con un po’ d’impegno, può mantenersi per tutta la vita
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L’amore romantico è un sentimento che, sotto diverse forme, può accompagnarci per tutta la vita. All’inizio sono le farfalle nello stomaco, il palmo delle mani sudato, l’ansia e il batticuore, poi il sentimento si stabilizza, diventa attaccamento profondo, condivisione della vita e capacità di resistere alle difficoltà e alle incomprensioni della quotidianità. Non è sempre il “…vissero felici e contenti” delle favole, ma qualcosa che può assomigliargli, purché ci sia la consapevolezza di poter affrontare insieme le prove che possono presentarsi negli anni. È possibile davvero tutto questo? Anche se statisticamente molte coppie non riescono a proseguire insieme per tutta la vita, uno studio scientifico dimostra che, con un pizzico di fortuna e con un po’ di impegno da parte dei partner, l’amore romantico può durare per sempre.
LO STUDIO SCIENTIFICO – L’amore romantico, sentimento misterioso e imponderabile per antonomasia, e la sua capacità di durare nel tempo sono stati studiati da Richard Schwartz e Jacqueline Olds, ricercatori della Harvard Medical School, in un lavoro intitolato "Love and the Brain" (in italiano L'amore e il cervello) che ha analizzato l'evoluzione dell'amore fino alla sua eventuale conclusione, dalla gestione delle aspettative all'interno della relazione, al processo di innamoramento e alla sua stabilizzazione successiva, con particolare attenzione alla sua durata nel tempo. Perché l’amore, compreso quello romantico, è soprattutto un fatto di cervello e di biochimica. Come ormai ben sappiamo, e come lo studio conferma senza ombra di dubbio, l’amore romantico risiede nel cervello, in particolare in alcune aree molto antiche dal punto di vista evolutivo: lo hanno confermato le scansioni a cui sono stati sottoposti i soggetti partecipanti allo studio. Quando venivano mostrate loro le immagini del partner, tanto nei rapporti di nascita recente quanto in quelli di lunga durata, la risonanza magnetica mostrava l’attivazione di queste regioni, il che fa pensare che l’amore romantico sia un elemento fondamentale della nostra natura biologica. Alla base dei meccanismi biochimici legati all’innamoramento un ruolo chiave spetta, come è noto, agli ormoni cortisolo e dopamina: dal primo dipendono il batticuore, l’ansia e l’emozione che si accompagna al pensiero dell’amato bene specie se questi è lontano, dal secondo il senso di gratificazione e di euforia, simile a quello di una sostanza stupefacente, che si prova in sua compagnia. Se l'amore dura nel tempo, le aree del cervello associate alla ricompensa e al piacere rimangono attive, mentre tendono a diminuire il desiderio e l’euforia costante che sono insiti nel primo innamoramento. In pratica: si attenua la sensazione di trovarsi perpetuamente sulle montagne russe, ma le aree del cervello associate alla ricompensa e al piacere rimangono attive. A questo punto scattano i meccanismi necessari a far funzionare la relazione nel tempo: l'innamoramento travolgente è necessario nella prima fase, per far cominciare la relazione, ma poi è necessario lavorare su quell'amore e raggiungere la stabilità.
DOPO L’INNAMORAMENTO – Esaurita la fase dell’innamoramento e della passione assoluta, subentra un sentimento diverso, con stimoli differenti e nuovi, ma altrettanto piacevoli, che prima non c'erano, in base ai quali interrogarsi se si vuole mantenere la relazione. Ci sono persone per la quali la scarica di dopamina e l'eccitazione della prima fase di un rapporto sono fondamentali, e questo li porterà a cercare partner sempre diversi, mentre in altri casi si accetterà l'impegno di un cammino e la costruzione di una vita in comune. L’epoca contemporanea ci spinge in molti casi alla ricerca di un piacere totalizzante da vivere nell’immediato: la presenza di stimoli quasi infiniti e di innumerevoli possibilità può rendere più complicato accettare l’idea di una storia da costruire progressivamente, giorno per giorno. Per passare dalla prima alla seconda fase della vita a due occorre anche che il progetto di vita dei due partner coincida: se uno dei partner, ad esempio, è in cerca di passione e di stimoli sempre nuovi, mentre l’altro desidera una relazione stabile, il rapporto potrebbe non cementarsi. Un altro studio, condotto dalla Stony Brook University di New York, ha mostrato che è possibile essere ancora follemente innamorati del proprio compagno anche dopo un matrimonio di durata ventennale. Le coppie partecipanti allo studio e sposate da più di 20 anni mostravano livelli di attività cerebrale simili a quelli registrati nelle coppiette di fresca data. Le forme di amore che durano nel tempo sono dunque diverse, più stabili, ma altrettanto intense. L’amore si trasforma in un vero sostegno nei passi della vita quotidiana, comprese le difficoltà. L’ormone più importante in questa fase è l’ossitocina: prodotta nei momenti di intimità e dai gesti di affetto, rinforza la fiducia e il senso di vicinanza tra i partner.
L’AMORE PUÒ DURARE PER SEMPRE? – Alla luce di questi ultimi studi scientifici, sembra che la risposta sia affermativa, anche se occorrono alcuni accorgimenti. L’amore si evolve con il passare del tempo e può durare se i partner accettano e sono capaci di adeguarsi ai cambiamenti del sentimento. Se le farfalle nello stomaco tendono a scomparire, ma la passione resta di importanza fondamentale per uno dei due partner, l’altro dovrà adoperarsi per mantenerla viva con la fantasia, la capacità di inventiva e di iniziativa. La condivisione dei valori, la sincerità, il rispetto e la fiducia reciproca diventano le colonne portanti su cui costruire la quotidianità e sulle quali continuare a costruire. In questo modo l'amore, in tutte le sue forme, può rimanere per sempre una fonte di felicità e appagamento.