Secondo uno studio, la sfera erotica umana è riconducibile a quella animale e addirittura a quelle delle alghe
Alzi la mano chi non prova patemi, pudori, eccitazioni o struggimenti sulla questione sesso. Una pellicola come "50 sfumature di nero" riesce a suscitare sentimenti controversi da tutti. La sfera erotica, ricondotta ai suoi aspetti più naturali e spontanei, non è una prerogativa esclusivamente dell'uomo, ma è comune a tutte le specie viventi, a cominciare da animali, piante e, in particolare dalle alghe. Questi organismi, in apparenza così semplici, in alcuni casi si riproducono in modo sessuato, secondo meccanismi comuni a tutti i viventi che rispondono a necessità ataviche di sopravvivenza della specie.
Ma perché il sesso suscita tanta attenzione? E' una benedizione o una maledizione per l’umanità? Partendo da un approccio biologico, in natura sono diverse le specie che dedicano molto tempo alla rirpoduzione, fase preceduta dall'attrazione e dal corteggiamento. Alla base di ogni accoppiamento c'è sempre un richiamo, un'attrazione sessuale di un individuo sull'altro. Osservare la sessualità come fenomeno biologico, significa quindi concepirla come una componente necessaria della vita di un individuo.
Perfino alcune alghe ricorrono al sesso per riprodursi. Lo fanno attraverso i gameti, maschili e femminili, generalmente localizzati su individui distinti e aventi dunque proprietà genetiche differenti. Succede che le cellule sessuali, afloidii, si uniscono nella fecondazione per dare uno zigote che si sviluppa in un giovane tallo (germoglio).
E a proposito di alghe, queste rappresentano un ottimo rimedio naturale per migliorare le prestazioni erotica maschile. A sostenerlo è uno studio dell'"Università degli Studi "Federico II", che ha illustrato le proprietà benefiche che si ricavano dalla combinazione dell'alga Ecklonia Bicyclis unita a Tribulus Terrestris e Glucosamina (tradamixina). Questo "elisir" naturale agirebbe non solo sulle arterie del pene, mantenendole elastiche e funzionali, ma anche anche sull'ormone testosterone, rendendo quindi la prestazione sessuale quasi perfetta. Non solo sfumature di nero dunque per disegnare il piacere, ma anche verde mare.
Dalla cinematografia alla camera da letto, dalle piante ai laboratori di genetica, il sesso può dunque considerarsi un vero e proprio fenomeno sociale. ll professor Alfredo Giuseppe Iannoccari, presidente di Assomensana, traccia così il suo raggio d'azione: "Di sesso sono intrise la cultura, con le "parolacce" allusive; la religione, che lo bolla come "atto impuro"; la biologia, sul fronte della riproduzione; la psicologia, che collega le pulsioni alla soddisfazione del bisogno primario. Ma ora l’affrontano anche le neuroscienze, il mio campo d’azione".
Iannoccari spiega che "le numerose ricerche scientifiche attribuiscono il sesso alla totalità degli esseri viventi poiché viene praticato da tutti, non solo mammiferi, ma anche rettili, pesci e persino alghe e piante. A differenza del linguaggio e della cultura, il sesso non si apprende, semplicemente è e prescinde da qualsiasi condizionamento culturale, religioso, psicologico e filosofico. Nel suo esistere, non rimane un elemento neutrale, attivabile o meno dal singolo, ma è uno schema vitale che si attiva, spinge e motiva all’agire e che è insito nel cervello e nel corpo".
Proibito negare o combattere il sesso, che per molti però rimane ancora un tabù, nel 2017. "Condannarne l'esistenza è una manifestazione di paura e di disagio, frutto di un retaggio culturale che annichilisce l'espressione più vera della vita stessa", commenta il brain trainer, "prenderne atto e considerarla una condizione innata forse ne migliorerebbe anche le sue forme espressive".
E tra le circostanze sexy sono inserite anche quelle considerate "sconvenienti", come l’infedeltà e la poligamia: come si giustificano? Risponde il professor Iannoccari: "Uno studio dell’Università McGill di Montreal (Canada) ha confermato l’esistenza di aree sottocorticali, formatesi in epoche remote dell’evoluzione, che entrano in funzione a causa di stimoli piacevoli, come il sesso, l’alcool o il gioco. Le aree analizzate infondono piacere quando il soggetto si intrattiene in queste attività, ma lo spingono a cercare gratificazione in tali ambiti, droga inclusa, a tutti i costi. La coazione è inderogabile per cui si fa fatica a scendere a patti. La percezione poi è potenziata se l’esperienza erotica viene associata ad una situazione rischiosa".
Secondo il professor Iannoccari, infatti, "la ricerca del sesso in condizioni insolite, fuori dagli schemi tradizionali, incrementa ancora di più la gratificazione. Lo sanno bene gli amanti e le coppie che ricercano sensazioni estreme! Le persone infedeli fanno con i nuovi compagni le stesse cose che esercitano con i partner abituali, ma la connotazione psicologica di rischio, pericolo, attrazione, che li avvolge, incrementa i centri del piacere del cervello e rende tutto più eccitante. All’estremo, si può affermare che la monogamia è un artificio sociale e culturale che l’essere umano e alcune specie animali hanno costruito per garantire la migliore sopravvivenza della prole, ma è troppo debole per essere rispettato a qualunque prezzo".
Ed ecco perché film come "50 sfumature di nero" attirano, incuriosiscono e offrono spunti. "Chiunque, anche i più pudici e puritani, dovrebbero sapere che il sesso è nella loro testa, nei genitali, nella pelle e nell'anima. Mi auguro che, in un prossimo futuro, si possa produrre una pellicola dal titolo "50 meraviglie del sesso", magari con la supervisione esperta e imparziale del neuropsicologo", conclude, scherzosamente ma non troppo, il brain trainer.