Conflitti tra sessi

Violenza sulle Donne: come capire i segnali, aiutare o farsi aiutare

Il 25 novembre è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Come dobbiamo comportarci se il nostro uomo ci fa del male

24 Nov 2016 - 17:24

Secondo i dati di una recente indagine sono 6 milioni le donne che hanno subito una violenza nel corso dell'esistenza. In genere è il partner abituale, attuale o ex, a commettere gli episodi di violenza più gravi: il 62,7% degli stupri è stato commesso dall'uomo con cui si è scelto di condividere la vita. Gli effetti sono devastanti. Secondo i dati Istat relativi a giugno 2015 sale il numero di bambini che hanno assistito a violenze sulle madri, un dramma in grado di incidere sul comportamento e la vita futura. Impariamo a riconoscere e allontanarci dagli uomini violenti.

L'INFANZIA – Durante il corteggiamento un principe azzurro, non appena sposati un mostro: accade con drammatica frequenza. Dietro a un uomo violento spesso si nasconde un bambino abbandonato, tradito, vissuto nella sfiducia o nella violenza. Aver vissuto situazioni di disagio, a casa o a scuola, ha effetti terribili sulla psiche e il modo di intrecciare relazioni, tuttavia questo non può costituire una giustificazione o un alibi con cui allontanarsi dalla soluzione reale del problema. Purtroppo, una donna innamorata di frequente tende a giustificare e minimizzare gli episodi in cui emerge l'aggressività latente del partner, eppure individuare i primi segnali può rivelarsi una salvezza.

DETTAGLI RIVELATORI – Un uomo violento non è affatto detto sia aggressivo in ogni contesto. Al contrario, eccessiva remissività e galanteria possono costituire il lato persuasivo di una personalità oscura. Lui come si comporta con gli altri? Attenzione, spesso tendiamo a trascurare i piccoli dettagli nel pensiero che con noi lui sia diverso, ma un uomo che inveisce per un nulla o che offende gratuitamente le persone che lo circondano per quale motivo dovrebbe comportarsi in modo differente con chi condivide la sua intimità?

LUI TI ACCUSA – A ogni minimo contrattempo, ritardo o problema lui si arrabbia. Nella maggior parte dei casi sei tu la principale accusata: c'è sempre qualcosa che sbagli, una parola di troppo, o un gesto sbagliato. A volte basta una risata o un sorriso spontaneo per scatenare la sua ira. La verità è che non è colpa tua, ma a un uomo violento serve un parafulmine in grado di raccogliere il carico senza limite di rabbia che ogni giorno porta con sé e che rischia di farlo esplodere ogni istante.

AFFRONTA I PROBLEMI? – Quando sono presenti episodi di aggressività continui siamo in presenza di un'incapacità nella gestione della propria rabbia. Lui continua a dare a te le colpe? Attenzione, è un sintomo importante da non sottovalutare, perché solo quando una persona è disposta a prendere coscienza dei propri limiti e affrontare i problemi in modo diretto, con l'aiuto di esperti, è possibile intraprendere un cammino di cambiamento. Gonne corte, atteggiamenti maliziosi con gli altri, colori accesi: le accuse possono arrivare a toccare la banalità di comportamenti comuni. Eccesso di seduzione e gelosia costituiscono una delle dinamiche più frequenti… e in grado di portarti in un circolo vizioso fatto di sensi di colpa e giustificazioni continue.

REAZIONI ECCESSIVE – Il suo volto si accende di rabbia, grida in modo inconsulto, scaglia oggetti o, al contrario si chiude nel mutismo e non parla per giorni. I lividi non sono l'unico segno di violenza: le parole possono essere un'arma altrettanto terribile. La violenza psicologica ha effetti devastanti perché mina la tua autostima, schiaccia il tuo diritto di essere considerata in quanto donna e persona, logora la fiducia nel mondo e aumenta le tue paure.

DENUNCIARE – Ti senti sporca, sbagliata, colpevole? È lo scopo del suo gioco. L'isolamento è un messaggio importante, spesso presente nelle relazioni violente: una persona che progressivamente ti allontana dalla rete di fiducia rappresentata dalla famiglia e dalle persone che ami mira alla tua solitudine. Una persona sola, con l'autostima a pezzi, vittima dell'ansia, schiacciata dal senso di colpa è più facile da manipolare. Esci di casa: informati sui consultori e i centri di aiuto presenti nella tua zona: varca quella porta. Fai la telefonata che rimandi da tanto, all'amica o alla madre con cui hai rotto i rapporti. Chiedi loro di non giudicarti, ma di starti vicino. Non perdere tempo a raccogliere oggetti, vai in un posto sicuro. Rompere l'isolamento è il primo passo per ritrovare la forza, accettare di parlarne è l'inizio della trasformazione. Solo tu puoi decidere di liberare te stessa e vivere la Donna che sei.

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