Li riconosciamo al primo sguardo e sappiamo che ci faranno soffrire, eppure continuiamo ad innamorarci di loro
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Certi uomini sembrano averlo scritto in fronte: sono infedeli seriali, non hanno alcun desiderio di “impegnarsi” in una storia importante, narcisisti e pericolosamente inclini alla bugia, magari senza disdegnare qualche spunto crudele. Eppure, ci fanno perdere la testa: ci innamoriamo di loro e, ogni volta, ci fanno soffrire. Neppure l’esperienza ci insegna a stare alla larga dai tipi così, belli e impossibili. Perché accade? Perché non siamo capaci di sentirci attratte da un bravo ragazzo che, con ogni probabilità, riuscirebbe anche a renderci felici? Le ragioni possono essere numerose: ne abbiamo individuate alcune, tra quelle più diffuse.
Il peso dell'infanzia - Se ci portiamo dietro cicatrici affettive che risalgono ai tempi della nostra infanzia, è probabile che in un partner sbagliato prenda corpo un padre assente o troppo autoritario, oppure un genitore troppo assillante. È come se, con la nostra scelta, cercassimo di porre rimedio a sofferenze di antica data, e questo condiziona negativamente le nostre decisioni. Per venirne fuori occorre il coraggio della presa di coscienza e la ricerca del cambiamento.
Siamo convinte di poterlo “cambiare” – Anche quando una storia ha mostrato tutta la sua problematicità, siamo sempre pronte a offrire al lui di turno una seconda chance, nella speranza che sia cambiato, che abbia imparato la lezione o che, semplicemente, forse stavolta andrà meglio. Sbagliato su tutta la linea: ci sono alte probabilità che tutta vada nello stesso modo e che soffriremo ancora.
Vediamo sempre il lato migliore delle persone – Diciamolo con sincerità: i cattivi ragazzi sono spesso molto attraenti, soprattutto ala prima impressione. E noi tendiamo a fermarci a questo primo sguardo, senza più notare tutto quello che non va e che dovrebbe farci scappare a gambe levate.
Abbiamo timore di restare sole – Se pensiamo che avere un partner che ci fa sentire soddisfatte solo in parte sia comunque meglio che essere del tutto sole, dobbiamo ricordare che questa storia a metà alla fine ci lascerà tristi e scontente soprattutto di noi stesse. Non ultimo, ci preclude la possibilità di incontrare un partner davvero come si deve. Per stare bene con un uomo occorre, innanzi tutto, saper stare bene con se stesse.
In fondo neppure noi vogliamo innamorarci davvero – Continuare a scegliere partner sbagliati, incapaci di provare veri sentimenti e pronti a riempirci di dispiacere non è una forma di coerenza, ma solo un modo codardo per non ammettere che in realtà le cose ci stanno bene così.
Lasciamo che si approfittino di noi – Siamo brave persone, gentili e di buon carattere, desiderose di andare d’accordo con tuti. Insomma, siamo il bersaglio perfetto per chi invece è prepotente e cerca soprattutto l’affermazione di sé. Purtroppo, ci caschiamo ogni volta. Perché? La capacità di dire no non è tra le prime dieci in nostro possesso.
La sofferenza è l’altra faccia del piacere – È un meccanismo che si manifesta, ad esempio, negli amori non ricambiati, ma nei quali continuiamo a crogiolarci. Un amore non corrisposto, oppure irreparabilmente finito, ci mette al riparo dalla necessità di cominciare una nuova storia, con tutti i rischi che comporta. Che dire poi dei casi in cui questo amore impossibile diventa il nostro amico del cuore e confidente preferito? Il masochismo non ha limiti.
Non sappiamo più come sono fatti i bravi ragazzi – Dato che abbiamo sempre avuto a che fare con dei ragazzacci non sappiamo più riconoscere una brava persona: forse immaginiamo che non ne esitano nemmeno. Invece i bravi ragazzi esistono e non è affatto vero che sono noiosi e poco interessanti.