A tu per tu

Anna Mazzamauro: volete la verità? Vi ho ingannati, sono mostruosamente bella

L’indimenticabile Signorina Silvani della saga di Fantozzi ci racconta il suo rapporto con lo specchio

23 Lug 2015 - 07:00

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Attrice (straordinariamente) brava ed eclettica. Ha fatto del suo “altro tipo di bellezza” un punto di forza, sfidando (e vincendo) chi la voleva relegare al ruolo di carattere. Il litigio con Fellini ha contribuito a renderla ancora più simpatica. Ha conquistato generazioni e generazioni con la strepitosa Signorina Silvani.Sul palco ha omaggiato (egregiamente) Anna Magnani con uno spettacolo. Ha portato in scena un (intenso) monologo dedicato a Melania Rea. Il 12 luglio le è stato consegnato il Premio Flaiano alla Carriera. A parlarmi di bellezza oggi l'amica Anna Mazzamauro.

Anna Mazzamauro: volete la verità? Vi ho ingannati, sono mostruosamente bella

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Anna, se dico bellezza a cosa pensi?

Alla mia naturalmente (ride). Anzi voglio confessare la verità: per tutti questi anni vi ho ingannati, in realtà io sono bella.

Mai detto il contrario, ho sempre pensato che sei estremamente affascinante!

Caro Gabriele, telefonami più spesso (ride). Comunque mi sono stancata di dire che sono bella dentro. Sapessi che fatica stare a bocca aperta per farlo vedere.

Hai mai invidiato i canoni classici di bellezza?

Sì, ma solo perché le donne oggettivamente belle possono permettersi di uscire senza trucco. Io invece oltre a dovermi truccare ho sempre dovuto dimostrare di più, studiare un monologo in più…

Pensi il tuo “altro tipo di bellezza” ti abbia limitato?

Tutt'altro, mi ha giovato. E poi la Silvani è davvero mostruosamente bella,credo che uno se la farebbe volentieri. Diventa brutta perché è stronza.

Com'era il tuo rapporto con lo specchio da ragazzina?

Quello del bagno l'ho appannato subito, per questo poi so' diventata un cesso di donna (ride).

Approdata allo spettacolo è cambiata la percezione estetica di te?

No, non mi sono mai posta il problema. Ti racconto un aneddoto: quando mi presentai alle selezioni per accedere all'accademia nazionale Wanda Capodaglio mi si avvicinò e mi disse: cosa vuole da noi lei, cara, così strana? Io mi sentii offesa e ferita, ma poi capii che aveva ragione. Probabilmente con loro avrei solo sprecato tre anni della mia vita, e sarei stata mortificata.

Perché?

Le attrici come me vengono tatuate col segno del carattere all'italiana, e sono considerate destinate a non poter diventare mai prime donne. Semmai antagoniste ma protagoniste mai. Ragazzi, datemi retta: che siate belli o brutti se volete fare teatro fregatevene dell'aspetto fisico. Al pacino è alto un cazzo e venti, eppure racconta i personaggi in modo talmente straordinario da diventare altissimo. Tronisti e veline poi sono altra cosa…

Che rapporto hai con la chirurgia estetica?

Inesistente. Quando vedo mostruosi orrori di donne gonfiate, con due uova sode al posto degli zigomi o tette ignobili, penso che il segreto di tutto sia imparare ad accettarsi. Anche se il più delle volte ci metti talmente tanto che, quando l'hai fatto, muori (ride).

Tu sei comunque sempre in formissima…

Ed è una conquista, che devo a diete continue e massaggi. Ma non andrei mai sotto i ferri per motivi estetici. E poi, semi fossi tagliata il naso non avrei potuto interpretare Cyrano, se mi fossi levata le cozze non avrei il fascino del vissuto, se mi fossi tirata la fronte e il collo sarei una gallina morta (ride). Per farla breve, io la mattina mi guardo allo specchio e dico: cazzo, ma sai che sei un fatto? Ma sai che ti si legge in faccia la tua vita?

Se ti chiedessi il nome di una donna bellissima?

Aspetta che vado a prendere una locandina o una fotografia mia (ride). Da ragazzina mi piaceva tantissimo Audrey Hepburn, così esile e con una faccia splendida. Ma le bellone non mi interessano, così come i paragoni. Se dicessi “che bella Sophia Loren” sarebbe come mettermi a confronto con lei e sentirmi una merda.

Rapporto con gli uomini?

Io sono stata molto amata e molto abbandonata. D'istinto affascinano la mia personalità, il mio modo di recitare, di essere. Ma poi il fatto di non far passare nulla a nessuno e a me stessa fanno paura. Comunque dopo la morte del mio compagno non ho più sentito l'esigenza di innamorarmi. Come avrei potuto dopo una vita insieme?

Cosa consiglieresti ad un giovane attore?

Afferra subito il senso del personaggio, altrimenti è inutile che lo interpreti.

Progetti futuri?

Sto riproponendo lo spettacolo Nuda e Cruda, e poi ho in cantiere una commedia favolosa di cui però non posso ancora parlarti.

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