Comprami, comprami

La crema "che cattura la luce" e quella che "compatta la pelle": dizionario delle vanità

"Combatte le rughe", "riduce il gonfiore mentre attenua i difetti", "Senza appiattire i volumi naturali del viso": ci assordano di promesse, purché poi acquistiamo

15 Apr 2014 - 09:00
 © agenzia

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Oggi si fa per ridere. Ridere di noi stesse, che ci leggiamo ogni singola riga di ogni singola pubblicità alla ricerca della novità che possa farci sentire più belle, radiose, luminose, accattivanti, irresistibili, giovani, ancora più giovani, e persino fidanzabili. I messaggi scritti associati alle creme, al siero, all'antismagliature, al fondotinta, all'illuminante appena lanciati sul mercato, di solito 'indossati' da una superbellissima in bikini, abbronzata, in riva al mare, suonano magificenti, imperdibili e insieme ridicoli.

Non è che siamo sceme, né poco critiche. E' semplicemente che quando vediamo una boccetta di siero riprodotta su un giornale patinato, le parole smettono di galleggiare nella realtà, e si infilano in quella parte del nostro cervello che comincia a credere che le mucche volino.

Ecco un breve campionario di tutto ciò che ci beviamo, in trans, quando leggiamo parola per parola il marketing associato al beauty. "Riduce infiammazione e gonfiore mentre attenua i difetti"; "Dopo la pelle risulta migliorata e più compatta"; "Uniforma e attenua le imperfezioni senza appiattire i volumi naturali del viso"; "Una texture che compatta e non segna le rughe"; "Cattura la luce e la trasforma in colore"; "Illumina la pelle dall'interno agendo sui glicani responsabili della luminosità"; "La grana della pelle sarà affinata e levigata"; "Cancella le zone d'ombra e illumina e valorizza la carnagione"; "Rivela lo splendore naturale del tuo volto"; "Stimola il collagene, attiva il microcircolo, esfoliante e idratante". Non apriamo nemmeno il capitolo delle vittamine, degli antiossidanti, dei microrganismi spaziali che tutti questi sieri, creme, vellutanti contengono, perché è chiaro che Mazinga nemmeno lo vediamo.

Ebbene sì, è colpa nostra, soltanto nostra, perché se c'è qualcuno che certe cose le scrive, vuol dire che c'è anche chi se le legge e soprattutto chi poi se le compra. Però un filo di ironia, autori del marketing, geni della pubblicità, writer di claim, dai. Regalateci un filo di ironia, a volte, tanto poi compriamo tutto lo stesso.

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