Storie e curiosità

Equinozio di primavera: quante ne sai sulla bella stagione?

Miti e leggende su un periodo dell’anno che molti amano, ma che può anche creare qualche inconveniente di benessere

20 Mar 2025 - 10:15
 © Istockphoto

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L'equinozio di marzo segna l'arrivo della primavera astronomica, prima stagione dell’anno nel nostro emisfero: nel 2025 è cominciata il 20 marzo alle 10.01 e 25 secondi secondo l'ora italiana, e cede il posto all’estate il 21 giugno. L'equinozio, momento astronomico in cui il giorno ha la stessa durata della notte, segna per l’immaginario collettivo l'avvio della stagione della rinascita dopo il letargo dei mesi invernali: le giornate si allungano, le temperature si fanno più miti e tutto invita al buon umore e alla speranza. Per questo sono in molti ad amare la primavera e ad apprezzarla, anche se il cambio delle condizioni meteorologiche può creare qualche difficoltà di adattamento nei soggetti più sensibili. Intorno a questa bella stagione si raccolgono numerosi miti e alcune curiosità: abbiamo raccolto le più interessanti, che è bello conoscere (o rispolverare dagli anni di scuola).

EQUINOZIO E DINTORNI - L’inizio della primavera è segnato senza equivoci dall’equinozio, il momento dell’anno in cui la notte e il giorno hanno esattamente la stessa durata. Anche se ci hanno insegnato a scuola che la primavera inizia il 21 marzo, l’equinozio, inizio astronomico della nuova stagione, non si verifica in un momento fisso, ma a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre, ogni anno cade in un tempo leggermente diverso. Il calendario gregoriano, quello attualmente in uso nei Paesi occidentali tra cui l’Italia, non riesce a far coincidere esattamente la durata dell'anno con quella di una rivoluzione del pianeta intorno al sole: l'anno dura infatti 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e una manciata di secondi. Per cercare di compensare questa differenza, è stata introdotta una giornata supplementare ogni 4 anni (il 29 febbraio degli anni bisestili). L’astronomia ci segnala invece con esattezza il momento dell’equinozio, che non sempre coincide con il fatidico 21 marzo. L’equinozio di primavera, in ogni caso, è il momento che segna l’inizio del periodo più luminoso dell’anno, in cui le ore di luce sono superiori a quelle di buio, con le giornate che si allungano di circa 3 minuti ogni 24 ore: ogni giorno il sole sorge circa un minuto e mezzo prima, e tramonta un minuto e mezzo dopo rispetto al giorno precedente. Gli equinozi di autunno e primavera sono inoltre gli unici due giorni dell’anno in cui il sole sorge esattamente a est e tramonta esattamente a ovest, qualunque sia il luogo del mondo in cui viene effettuata l’osservazione. 

CHE COSA VUOL DIRE PRIMAVERA – Già il nome indica l’inizio di qualcosa di nuovo: il termine deriva infatti dal latino primus, primo e ver, primavera. Quest’ultima parola dunque indicava già da sola la primavera: primo-ver significava propriamente “inizio della primavera”. In italiano “ver” ha cambiato genere grammaticale (da neutro a femminile) ed è sempre unita all’aggettivo “prima” per formare la parola “primavera”.

LE DEE DELLA PRIMAVERA - Già gli antichi erano consapevoli dell’importanza di questo periodo cruciale, in cui la natura si risveglia, e a esso collegavano una fitta serie di miti e divinità. Per i Latini, la dea ufficiale della primavera era Flora: il poeta Ovidio racconta che Flora era una ninfa, in origine chiamata Clori e poi rinominata con il nuovo appellativo. Mentre passeggiava per i campi un giorno fu vista da Zefiro, il vento del nord-ovest tipico della bella stagione, il quale se ne innamorò perdutamente, la rapì e si unì a lei in matrimonio, concedendole di regnare sui fiori dei giardini e dei campi. Una delle opere d'arte più famose in cui compaiono Flora e Zefiro è la "Primavera" del Botticelli, dipinta tra il 1481 e il 1482 e oggi conservata alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Un’altra fanciulla collegata alla primavera è Persefone (Prosepina per i Romani), figlia di Zeus e di Demetra, la dea dei raccolti. In questo caso fu Ade, il dio dei morti, a mettere gli occhi su di lei e a cercare di portarsela via. Il rapimento sarebbe riuscito se Demetra non avesse ottenuto l’intervento di Zeus in persona, il quale impose ad Ade di restituire la fanciulla alla madre e al regno dei viventi per sei mesi all’anno. Quando Persefone torna sulla terra, sboccia la bella stagione e tutto fiorisce, ma quando è costretta a far ritorno dal suo tenebroso sposo, nel mondo dell’aldilà, la terra si raffredda e si addormenta, nel gelo dell’inverno. Le divinità legate alla primavera sono presenti anche in culture diverse da quella mediterranea. La mitologia germanica racconta della dea Ostara, una divinità legata alla fertilità, alla rinascita e all'abbondanza, mentre i miti irlandesi parlano di Brigid o Bríg, spesso associata alla guarigione, alla primavera, alla saggezza, alla natura e alla poesia. La mitologia slava ha invece una figura maschile a simboleggiare la primavera: è il dio Jarilo, al quale sono associate la natura e l'abbondanza, e a cui sono dedicate alcune feste primaverili.

CURIOSITÀ SULLA PRIMAVERA – L’equinozio di primavera, insieme alle fasi lunari, è anche cruciale per fissare la data della Pasqua, una festività cosiddetta mobile perché non cade in un giorno sempre uguale. La Pasqua cristiana è fissata infatti nella domenica che segue il primo plenilunio di primavera, ossia la prima luna piena dopo l’equinozio. Può quindi trattarsi di un giorno compreso tra il 22 marzo e il 25 aprile compresi. Tra i numerosi detti e proverbi legati alla primavera ce ne sono alcuni entrati nel parlare comune. Tra questi: “Una rondine non fa primavera” si riferisce alla consuetudine di legare l’inizio della stagione primaverile all’arrivo delle rondini, uccellini migratori: il loro ritorno segna la fin dell’inverno e vederle in cielo è auspicio di buon tempo e di temperature miti. Avvistarne una sola, o qualche esemplare isolato, però, non deve trarre in inganno perché può trattarsi di un piccolo disperso o di un’avanguardia temeraria. Con questo adagio si vuole indicare che non si possono trarre conclusioni generali da un fatto isolato.

LA PRIMAVERA IN ASTROLOGIA - L'astrologia occidentale associa alla stagione i segni di Ariete, Toro e Gemelli e l'Aria come elemento corrispondente. L'equinozio di primavera segna il passaggio dal segno dei Pesci (segno d'Acqua) che conclude l'anno astrologico e simboleggia la conclusione, la dissoluzione e la spiritualità, all'Ariete, segno di Fuoco associato all'idea di nuova nascita e di nuova energia, impulso e azione. L'arrivo della primavera è dunque un momento simbolico che segna il passaggio a un nuovo ciclo energetico: è quindi il momento perfetto per lasciarsi alle spalle tutto ciò che non serve più e per ripartire verso nuovi progetti.

IL MAL DI PRIMAVERA – La primavera, come tutte le mezze stagioni, porta con sé sbalzi di temperatura e qualche disagio come sonnolenza o, al contrario, difficoltà a prendere sonno, mal di testa e irritabilità. Questi disturbi sono legati al maggior numero di ore di luce a disposizione, alle quali il nostro orologio circadiano, regolato proprio dall’alternanza di luce e buio, deve abituarsi. L’imprevedibilità del meteo può causare qualche disturbo nei soggetti più sensibili, mentre le fioriture possono essere origine di  disturbi anche importanti nei soggetti allergici. In ogni caso, allergie a parte, non si tratta di malattie, ma di piccoli disturbi destinati a dissolversi non appena la stagione si sarà assestata. Non occorre quindi assumere farmaci, ma solo concedere all’organismo il tempo di abituarsi, assecondando le sue necessità e, semmai, allentare un po’ il ritmo degli impegni.

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