Attività fisica e linea

In forma: come dobbiamo fare allenamento per dimagrire

L’overtraining è controproducente, ma l’allenamento nel solo weekend è un’alternativa valida alla pratica costante (sempre la miglior soluzione)

28 Nov 2024 - 05:00
 © Istockphoto

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Inutile illudersi: per dimagrire l'allenamento da solo non basta: per perdere peso occorre seguire anche una dieta ipocalorica. L’attività fisica è comunque una risorsa importante per mantenersi in forma. Questa, almeno, è la regola generale, anche se l’esperienza ci insegna che un’attività fisica troppo intensa potrebbe non dare i risultati che ci attendiamo quando saliamo sulla bilancia e arrivare persino a sortire l’effetto opposto. Ora lo conferma anche uno studio scientifico, rivelando che molto esercizio potrebbe diventare addirittura un ostacolo al dimagrimento. Sembra paradossale, eppure sembra che sia proprio così: la ricerca ha confermato che in alcuni casi facendo molto sport non solo non si dimagrisce, ma anzi può addirittura capitare di aumentare di peso.  

QUANDO LO SPORT NON AIUTA A DIMAGRIRE - A confermare questa sconcertante realtà è uno studio pubblicato su "Medicine & Science in Sports & Exercise". Analizzando gli effetti sul corpo degli allenamenti intensi, lo studio ha rivelato che l'organismo degli atleti sottoposti a workout molto duro fa registrare una diminuzione della temperatura corporea in occasione delle normali attività fisiche quotidiani, svolte al di fuori dell’allenamento, come camminare o salire le scale. Questo abbassamento della temperatura corporea comporta che vengano bruciate meno calorie. In pratica: allenarsi troppo fa si che il corpo metta in atto un meccanismo che fa consumare meno energia. Secondo il co-autore dello studio, Dr. Takashi Matsui dell’Università giapponese di Tsukuba, l'organismo cerca di compensare l’aumento di calore che si produce durante l’esercizio entrando in una modalità "risparmio energetico”, secondo un meccanismo di protezione analogo a quello che si registra quando si segue una dieta troppo restrittiva: il corpo, per sopperire alla mancanza di cibo, si “accontenta” di consumare meno per arrivare alla fine della carestia, vanificando gli sforzi della dieta. Allo stesso modo in palestra si riducono i vantaggi dell'esercizio fisico, con performances ridotte a fronte dello stesso impegno. Sottoporsi a sessioni troppo faticose di allenamento ha anche un effetto nocivo sul morale: il senso di stanchezza generale, alla lunga, può scoraggiare e demotivare, innescando un circolo vizioso che finisce per distogliere da una pratica regolare ed espone anche a un maggiore rischio di infortuni. Meglio dunque contenere l’impegno entro certi margini, diversi per ciascun individuo: è indispensabile dunque, imparare a riconoscere il proprio limite e affidarsi a un bravo trainer che sappia darci il consiglio giusto.

LA PRATICA COSTANTE E REGOLARE È L’IDEALE – L’attività fisica costante e abituale, che sia parte di un corretto stile di vita anche alimentare, è la più salutare sotto tutti i punti di vista, anche in vista del dimagrimento. Il meglio, per un atleta non agonista e in generale per chi vuole mantenersi in forma, è la regola fissata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che fissa in 150 minuti di attività fisica settimanale, da moderata a intensa, la quota di sport necessaria a essere in buona salute e prevenire molte malattie, in particolare quelle dell’apparato cardio circolatorio. Possiamo dedicarci alla classica mezz’ora o quaranta minuti quotidiani di attività fisica moderata, come una corsetta, una camminata a passo veloce, una pedalata in bicicletta, oppure a tre sessioni di workout settimanale anche ad alta intensità ma senza eccessi, mantenendoci attivi negli altri giorni. Tutto questo serve a far lavorare il corpo lavori senza che si inneschi il meccanismo di protezione di cui abbiamo parlato sopra, e a generare quello stato di benessere che ci fa divertire e ci spinge a trovare il tempo per l’attività fisica per quanto sia affollata la nostra agenda di impegni. Il buon umore e il benessere che vengono dal movimento diventeranno allora il vero obiettivo, mentre bruciare calorie sarà un gradito “effetto collaterale”.

COME CAPIRE SE CI STIAMO ALLENANDO TROPPO – Anche se il primo nemico è la sedentarietà, anche l’overtraining, ossia l’allenamento eccessivo, è un fatto reale, che può capitare anche a chi pratica sport a livello amatoriale. Il primo segnale che qualcosa non va è l’eccessiva attenzione che riserviamo al nostro corpo: l’attenzione ossessiva per un addome scolpito, per i bicipiti e i muscoli delle gambe perfettamente definiti e per un’alimentazione sana ai limiti dell’ossessione. Se a tutto questo si accompagna un calo delle performance durante gli allenamenti nonostante il massimo impegno, a un senso di stanchezza generalizzato e altri sintomi di stress, è il caso di correre ai ripari, Può cadere in overtraining soprattutto chi vuole arrivare a risultati evidenti e misurabili in breve tempo, proprio come accade quando, per dimagrire, ci sottoponiamo a una dieta troppo restrittiva. Se vogliamo ottenere buoni risultati dobbiamo proporci obiettivi realistici e concederci i tempi giusti per raggiungerli. Sono molto importanti anche i tempi di recupero, specie dopo un allenamento molto intenso: la prima regola quando si fa molto sport è dormire di più. Può essere utile, nel caso dei classici “dolori del giorno dopo”, evitare di stare fermi del tutto, ma praticare un’attività blanda, come una camminata tranquilla e non troppo lunga. Se peò il dolore è acuto e localizzato in un punto, potrebbe trattarsi di un trauma che è utile sottoporre al parere di un medico.

ANCHE LO SPORT DEL WEEKEND È UTILE – Che fare poi se i fatidici 150 minuti di attività fisica alla settimana, sono fuori dalla nostra portata? C’è per fortuna una buona notizia: uno studio effettuato dai ricercatori del Massachusetts General Hospital (USA) ha scoperto che, se anche concentriamo l'attività sportiva nel fine settimana, questa quota di sport contribuisce a prevenire molte malattie ed è comunque meglio che restare del tutto inattivi. L’importante è che la maggior parte dei minuti di attività sia concentrata nel primo dei due giorni in cui si fa sport. Insomma, l’importante è arrivare a 150 minuti di attività settimanale, suddividendoli almeno su due giorni nel modo che ciascuno trova più adatto a sé.

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