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Crema solare: sei certa di usarla correttamente?

Le accortezze per sceglierla e il modo giusto di applicarla, senza commettere errori 

10 Giu 2022 - 05:00
 © Istockphoto

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Siamo in spiaggia sotto il solleone; abbiamo portato con noi diversi prodotti solari, ma ora siamo a chiederci come usarli in modo ottimale, per evitare dolorose scottature, ma anche per non tornare a casa pallide come siamo arrivate. Meglio mettere la crema prima o dopo aver fatto il bagno? E se il sole si nasconde dietro le nuvole, serve lo stesso il solare? E se abbiamo conservato un prodotto dello scorso anno, possiamo utilizzarlo lo stesso o è meglio sostituirlo?  Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, per godere al meglio la nostra giornata di sole, riducendo al minimo i danni per la pelle.   

I FATTORI DI PROTEZIONE - Il meccanismo ormai è ben noto: quanto più la nostra pelle appartiene a un fototipo chiaro, tanto più alto deve essere il fattore di protezione del solare prescelto. Man mano che la pelle comincia ad abbronzarsi, si può passare a fattori di protezione più bassi, ma senza mai abbandonarli del tutto anche a fine vacanza. Meglio conservare una protezione elevata nei punti critici, se ne abbiamo, come nei, cicatrici o parti in cui la pelle tende a macchiarsi.

LA CREMA DELL’ANNO SCORSO –La domanda si ripresenta a ogni inizio estate: i solari avanzati dalla passata stagione possono essere adoperati o è meglio sostituirli? La risposta, in molti casi è semplice: basta controllare se il flacone presenta la data di scadenza, riportata ormai sulla maggior parte delle confezioni. Se la crema non è scaduta, tutto ok; se invece siamo oltre il termine, meglio sostituirla. Il rischio è che il filtro protettivo si sia degradato e che non schermi più i raggi solari come dovrebbe, esponendoci al rischio di scottature. Se invece la data non è riportata, possiamo usare questa regola empirica: se il prodotto è stato conservato al fresco, e cioè lo scorso anno non ha fatto avanti e indietro dalla spiaggia per tutte le vacanze, possiamo utilizzarlo con qualche cautela, ovvero sorvegliando che continui a proteggerci e, al limite, applicandolo più spesso. 

COME E QUANDO – Il solare va applicato mezz’ora prima di andare in spiaggia, in modo che abbia il tempo di penetrare in profondità nella pelle prima che cominci il bagno di sole. La quantità giusta, a seconda della consistenza del prodotto, è di circa tre-cinque centimetri di crema per ogni distretto del corpo. Va applicato con un buon massaggio, al termine del quale la pelle deve risultare ben idratata, morbida e un po’ lucida, senza essere unta. Applichiamolo su tutto il corpo, senza dimenticare alcuni punti delicati, come la parte posteriore delle ginocchia e il collo del piede. Attenzione anche se il secondo giorno utilizziamo un costume da bagno che lascia scoperte alcune aree in più rispetto a quello del giorno precedente: proteggiamo con cura le zone che risultano “bianche” rispetto alla pelle circostante già abbronzata, per evitare scottature proprio lì. La crema va applicata più volte nel corso della giornata, specie se si suda molto e dopo aver fatto il bagno. In questo caso bisogna fare una doccia di acqua dolce, aspettare che la pelle sia ben asciutta e poi riapplicare il solare. 

CI SI ABBRONZA ANCHE CON LA CREMA – Il fatto di adoperare un filtro solare non impedisce affatto l’abbronzatura: prolunga semplicemente il tempo in cui ci si può esporre al sole senza scottarsi. Niente paura, dunque, se abbiamo un solo weekend da passare al mare e temiamo di tornare a casa pallidi: l’alternativa è ripresentarsi al lavoro rossi come gamberi, con il viso pieno di rughe e magari anche con le spalle coperte di bollicine da eritema. Dopo una scottatura, tra l’altro, la pelle tende a seccarsi e a staccarsi, lasciandoci poi davvero pallidi come prima. 

ERRORI COMUNI – Ci sono situazioni che tendiamo a sottovalutare, ma che possono riservare sorprese sgradevoli: Vediamone alcune. 
-Una giornata nuvolosa richiede quasi le stesse cautele di una assolata. I raggi UV, infatti, passano attraverso la coltre nuvolosa e ci raggiungono comunque. 
-Stessa attenzione anche all’apparente riparo offerto dagli ombrelloni: in questo caso, gli UV vengono riflessi dalla sabbia e possono scottarci. Se proviamo la sensazione di pelle “che tira”, non basta dunque ritirarsi sotto il parasole, ma occorre indossare un indumento che copra le parti arrossate, come una maglietta o una camicia con le maniche, possibilmente di un tessuto non troppo sottile.
-Make-up sotto il sole: meglio utilizzare prodotti che contengono un filtro solare e fatti apposta per la spiaggia. Oppure, occorre applicare il solare, aspettare che sia penetrato perfettamente e poi truccarsi. Resta aperto però il problema di riapplicare la crema dopo qualche ora. 
-Mai usare una semplice crema idratante al posto di un solare: la semplice idratazione non è sufficiente, occorre il filtro protettivo. L’idratante sarà perfetto come dopo sole, alla fine della giornata. 

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