Piccola guida motivazionale in sette tappe per perseguire una dieta
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Solo la parola può spaventare. Perché è connessa a rinuncia, noia, tristezza… Eppure basta cambiare l'approccio psicologico alla dieta per trovare ogni giorno la motivazione di perseguirla. Che non deriva dal desiderio ossessivo di entrare nei jeans di 2 anni fa. Anzi, questo può demotivare diventando una fissazione irraggiungibile.
La vera motivazione deve venire da dentro, senza ricorrere a desideri indotti dall'esterno. Esempio: imitare l'amica sempre magra, limitandosi a “invidiarla”, senza cioè far proprio il suo stile di vita alimentare spesso fatto di impegno e autodisciplina. Tutto questo può frustrare, facendo fallire una dieta. Meglio cambiare le proprie convinzioni, invece!
1) Poniti obiettivi realistici - Non importi di perdere 10 kg in 2 mesi, ma ragiona nel breve termine, accettando l'idea che è più sano dimagrire lentamente, come ad esempio 1 kg alla settimana. In quest'ultimo modo non rischierai di vedere la meta lontana, perdendo così la motivazione: i piccoli miglioramenti della tua linea ti porteranno a perseverare nel tuo programma dimagrante.
2) Sono a dieta, ergo mangio sano - Uno dei motivi per cui non si riesce a portare a termine una dieta è perché la si associa a qualcosa di triste come “rinuncia o sacrificio”. Se ci si approccia in questo modo, è molto facile che si perda la motivazione di proseguirla. La soluzione? Pensare alla dieta come ad un nuovo comportamento alimentare. Ed essere consapevole di starlo adottando per il proprio bene. Più che una punizione la dietra dovrebbe diventare un cambiamento del proprio stile di vita, senza sentirsi “derubati” delle gioie del palato.
3) Mangia in compagnia - Purché sia di persone che abbiano sane abitudini alimentari. Chi è abituato a non sgarrare difficilmente condurrà l'altro sulla cattiva strada, anzi spesso motiva gli altri commensali a scegliere cibi sani (soprattutto se ha un rapporto di confidenza). Se hai deciso di dimagrire coinvolgi le persone più care e che ti stanno vicino: ti aiuteranno a non distoglierti dal tuo obiettivo.
4) E se invece mangi solo - Apparecchia sempre la tavola, come se aspettassi un ospite, scegliendo piatti di piccole dimensioni. L'occhio inganna. Inoltre, non eccedere nelle porzioni, perché finiresti di mangiare il doppio, pur di non buttare gli avanzi.
5) Ogni tanto cadi nel…trash - Se qualche volta desideri mangiare al fast food oppure compiacerti con un dolcino, non sentirti troppo in colpa. Secondo i dietologi la trasgressione alimentare fa parte di uno stile di vita equilibrato. L'importante è che poi vada compensato e bilanciato da una giornata alimentare più leggera o più movimentata, cioè non sedentaria. Il piccolo senso di colpa che deriva dall'aver esagerato porterà a rimettersi in riga. Ci hai fatto caso che in tutti i menu dietetici 6 giorni sono a regime e il settimo è libero?
6) Movimento fisico: un piacere e non un obbligo - Per potenziare i risultati di una dieta, i medici spiegano che non è necessario sfinirsi in palestra. Se non si è abituati a muoversi l'ansia di essere puntuali alla lezione di aerobica o di trovare posto in sala attrezzi può demotivare, rischiando di preferire il divano. Meglio cominciare per gradi con una camminata a passo veloce a giorni alterni, oppure un percorso in bici sulla pista ciclabile della propria città.
7) Autoconvincersi che il dimagrimento parte dalla testa - Molte volte si rinuncia alla dieta, perché non si ha tempo. Ma in realtà è solo un raccontare a se stessi una giustificazione che nasconde la scarsa volontà o la paura di affrontare un cambiamento. Finché ci diremo che non abbiamo tempo, non troveremo mail il tempo di iniziare un nuovo percorso alimentare. Nel momento stesso in cui smetteremo di ingannarci, la voglia di mettersi a dieta verrà. E sarà prodigiosa.