La bella stagione è alle porte e arriva il momento di alleggerirsi: oltre agli abiti, via anche i gonfiori per gambe più toniche e leggere
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Le gambe sono una parte importante della bellezza di una donna e dell'armonia della figura: femminili e seducenti, attirano sguardi e attenzione. Tuttavia, non sempre sono come le vorremmo e talvolta possono addirittura presentare delle patologie che le rendono decisamente poco attraenti: per esempio, il lipedema, una patologia cronica e progressiva. Ecco allora come riconoscerla e cosa fare per prepararsi alla stagione che sta per cominciare.
Gonfiore, dolore, pelle con protuberanze e senso di pesantezza a partire dai fianchi fino alle caviglie? Potrebbe non essere solo ed esclusivamente un problema di circolazione o di qualche etto in più immagazzinato durante le feste.
Infatti, l'accumulo anomalo e localizzato di grasso nei tessuti sottocutanei della parte inferiore del corpo, dal bacino in giù, potrebbe essere lipedema, una patologia riconosciuta dall'OMS dal 2018, che si manifesta con una distribuzione non proporzionata del grasso corporeo. Un accumulo anomalo che si sviluppa in particolare sugli arti inferiori, che però talvolta può riguardare anche le braccia, senza mai tuttavia coinvolgere né i piedi, né le mani.
Le cause del lipedema non sono ancora del tutto note. Come prima cosa, si può osservare che questa patologia si manifesta quasi esclusivamente nelle donne, e quindi potrebbe esserci una causa ormonale. Questa malattia tende a manifestarsi o a peggiorare in particolari momenti della vita delle donne, per esempio in gravidanza o nella menopausa, ovvero quando si va incontro a squilibri ormonali. Inoltre, dal momento che ci sono casi di familiarità, si sospetta vi possano essere anche fattori genetici predisponenti.
i livelli di gravità del lipedema sono quattro ed ecco perché è fondamentale che venga diagnosticato prima possibile. Come sottolinea la d.ssa Elisa Puma, medico estetico e nutrizionista, specialista in oncologia, "è fondamentale una diagnosi clinica precoce, con una visita dallo specialista affinché con la palpazione possa valutare gli accumuli di grasso e quindi individuare un percorso terapeutico adatto e personalizzato". Infatti, questa patologia spesso è associata anche a sovrappeso od obesità, tanto che il lipedema potrebbe passare inosservato facendo prevalere la diagnosi di obesità. Attenzione, però perché il lipedema può manifestarsi anche in donne normopeso.
soffrire di lipedema significa avere dei disturbi che coinvolgono diversi aspetti della salute e del benessere della persona. Infatti, a causa del grasso in eccesso, vi è una maggiore dolorabilità alla pressione, ma anche in assenza di stimoli. Si aggiungono problemi alle articolazioni, proprio perché il grasso le comprime, e difficoltà della circolazione sanguigna con sensazione di gambe pesanti. Quando la situazione peggiora si arriva al linfedema, un accumulo di liquidi dovuto proprio all'accumulo di liquidi (linfa) dovuto al fatto che il sistema linfatico non riesce più a drenarli. Il quarto e ultimo stadio, il più grave, è il lipolinfedema, che causa difficoltà motorie e di deambulazione incidendo pesantemente sulla qualità della vita della persona.
la diagnosi tempestiva, da effettuarsi presso lo specialista, è fondamentale per trattare adeguatamente le gambe e migliorarne l'aspetto fisico e funzionale. Il consiglio della d.ssa Elisa Puma è "sicuramente di prestare attenzione allo stile di vita, con controllo del peso corporeo, con una dieta sana, equilibrata e ipocalorica se si è in sovrappeso. Inoltre, bisogna fare movimento, perché mantiene attiva la circolazione, contribuisce a ridurre il peso corporeo e milgiora l'autostima con conseguente benessere psicologico." Tra le attività, meglio puntare sulla camminata veloce, il nuoto e la cyclette. A questo si dovrebbe poi aggiungere l'utilizzo di calze a compressione graduata e massaggi linfodrenanti.
la carbossiterapia è una metodica molto utilizzata in medicina estetica. Consiste nell'iniettare anidride carbonica nel sottocute, stimolando e migliorando il microcircolo. "L'anidride carbonica induce vasodilatazione e rilascio di ossigeno ai tessuti da parte dell'emoglobina, stimola il drenaggio e regala una piacevole sensazione di leggerezza" aggiunge la d.ssa Puma. Il trattamento ideale dovrebbe prevedere una seduta a settimana per 10 settimane, cui far seguire una terapia di mantenimento con una seduta al mese. Se effettuata agli esordi, la carbossiterapia può impedire, o comunque rallentare, la progressione tenendo sotto controllo la malattia.
in definitiva, per potersi specchiare con tranquillità e, perché no?, anche una certa soddisfazione e avere un'immagine di sè che ci soddisfi, oltre a condurre uno stile di vita sano, che inoltre preveda attività fisica costante, occorre osservarsi con attenzione e cogliere i segnali che il corpo ci invia. Qualora si abbiano disturbi alle gambe, che magari presentano un accumulo di grasso in eccesso, o si prefiguri una patologia come il lipedema, "bisogna avere un approccio multidisciplinare che preceda un regime alimentare adeguato prescritto dal nutrizionista, l'intervento di un medico estetico o di un angiologo, e di un fisiatra o di fisioterapista" conclude la d.ssa Puma.