I primi sono veri e propri nottambuli, i secondi sono super-mattinieri: anche se lo vorremmo, cambiare è difficile
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C’è chi è sveglio prima dell’alba e la sera andrebbe a letto con le galline, e chi invece è nottambulo e dormiglione la mattina: è diventato frequente paragonare i primi alle allodole, uccello canterino molto mattiniero, mentre i secondi ricalcano le abitudini del gufo, attivo durante la notte e dormiglione di giorno. Si tratta di una inclinazione naturale che non è possibile cambiare e, quando questa va a cozzare con le necessità e i ritmi imposti dalla società, può creare notevoli difficoltà e anche rischi per la salute. Scopriamo perché.
DI CHE CRONOTIPO SEI? – Il fatto di essere mattinieri o dormiglioni dipende da fattori genetici. La scienza spiega che gli esseri umani sono generalmente animali diurni, cioè sono attivi durante il giorno e riposano di notte. L'orologio biologico interno che regola non solo i cicli di sonno- veglia ma anche il complesso sistema ormonale dal quale dipendono moltissime funzioni vitali, è chiamato ritmo circadiano. Il fatto di appartenere a un cronotipo diurno (l’allodola), più attivo nella prima parte della giornata a cominciare dalle prime luci dell'alba, oppure notturno (il gufo), o intermedio (il colibrì), è un fattore con il quale nasciamo ed è dettato dai nostri geni. Si tratta dunque di una tendenza non modificabile: il fatto, anzi, di essere costretti a seguire un ritmo troppo diverso da quello dettato dal nostro patrimonio genetico può essere molto dannoso per la salute.
GLI EFFETTI SULLE NOSTRE ABITUDINI – Il fatto di appartenere a un cronotipo piuttosto che a un altro può avere effetti significativi sulla qualità della nostra vita, soprattutto se non riusciamo ad armonizzare la scansione della nostra giornata lavorativa con le fasi del nostro orologio interiore. Un lavoro che imponga di essere attivi e performanti nel primissimo mattino sarà la gioia di un cronotipo allodola che in quel momento è al massimo della forma; renderà molto meno felice un gufo, il quale invece dovrà mettere in conto una maggiore fatica e qualche defaillance nell’attenzione e quindi nella produttività. Nelle ore serali vale il reciproco: i cosiddetti “nottambuli” sono del tutto a loro agio, mentre le allodole sono penalizzate. L’ideale sarebbe riuscire ad organizzare le nostre giornate concentrando le attività più impegnative nei momenti in cui siamo particolarmente lucidi e "pimpanti": potremo ottenere migliori risultati e minore fatica e assecondare i momenti di calo con un ritmo più lento e rilassato o qualche pausa.
PIÙ GUFI O PIÙ ALLODOLE? – Circa sette persone su dieci appartengono al cronotipo “colibrì”, ovvero intermedio, anche se non mancano tra loro le lievi propensioni verso gli altri due “estremi”. Anche se non si consce esattamente la ragione, in Europa, soprattutto in quella centro- settentrionale, i gufi tendono ad essere leggermente più numerosi delle allodole, equamente distribuiti tra i due sessi.
IN FAMIGLIA E SOTTO LE LENZUOLA – Avere un partner che si sveglia all’alba e che poi si assopisce beato sul divano alle nove di sera non è esattamente il massimo, soprattutto se la nostra propensione va in senso opposto. Evitiamo però di risentirci con lui (o lei): non si tratta di pigrizia né di cattiva volontà. I ritmi circadiani, infatti, non sono responsabili solo del ritmo sonno-veglia, ma influenzano il rilascio di molti tipi di ormoni. Ad esempio, il testosterone, l’ormone della sessualità maschile, ha il suo picco nelle primissime ore del mattino, e questo rende gli uomini molto propensi in quel momento all’attività erotica. Le donne, invece, spesso prediligono fare l'amore nella quiete delle ore serali: in questi casi un compromesso è d’obbligo, specie se i due partner appartengono a cronotipo diversi, fatto che accentua ulteriormente la propensione per orari differenti.
E’ POSSIBILE CAMBIARE? –Dato che essere mattinieri o nottambuli non dipende dal sesso, dalla razza, da fattori culturali o di reddito, ma da fattori genetici, consegue che cambiare è molto difficile. Gli studi scientifici però mostrano che i gufi, e in generale chi tende ad avere un “fuso orario” spostato in avanti, corre rischi leggermente maggiori per la salute rispetto a chi è mattiniero. Dunque, anche se il cronotipo non può essere modificato, può essere utile cambiare le nostre abitudini a favore di uno stile di vita più mattiniero. L’importante è conservare sempre un numero sufficiente di ore di sonno, che di solito per gli adulti oscillano tra le sei e le otto ore per notte anche se con differenze anche notevoli tra individuo e individuo. Per migliorare la qualità del riposo gli esperti consigliano di andare a letto sempre alla stessa ora, evitare l’uso di device elettronici dopo le nove di sera perché la luce blu interferisce con il rilascio della melatonina, l’ormone del riposo; la melatonina si può anche assumere come integratore, per favorire un riposo più profondo e tranquillo.