Non si snobbano gli allenamenti solo per pigrizia, ma per il timore di mostrare il proprio corpo e di sembrare ridicoli e incapaci
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Gymtimidation; una parola in apparenza difficile, ma che descrive uno stato d’animo piuttosto diffuso: la sensazione di non sentirsi a proprio agio in palestra e nel centro di fitness. In fondo ci si trova in mezzo a sconosciuti, indossando calzamaglie o, al contrario, tute larghe che di certo non valorizzano le forme, per eseguire movimenti ed esercizi in cui gli altri sembrano sempre eccellere mentre noi ci troviamo senza fiato nel giro di cinque minuti. E poi, che dire degli spogliatoi? Lì, le nostre forme bisognose di allenamento e di tonificazione (in fondo siamo lì per questo, no?) sono impietosamente sotto gli occhi di tutti. È comprensibile che molti non si sentano a proprio agio o che, addirittura, abbiano voglia di fuggire. Come attenuare questo sgradevole senso di timidezza senza compromettere il divertimento che dovremmo provare nell’attività fisica?
UN FENOMENO REALE – La gymtimidation è un fenomeno reale che coinvolge numeri importanti di persone e che ha effetti gravi perché impedisce a chi ne soffre di prendersi cura di se stesso e della propria salute con una corretta attività fisica. The UK Fitness Report, un sondaggio realizzato di recente nel Regno Unito, ha rivelato che le donne sono affette dalla timidezza da palestra in misura quasi doppia rispetto agli uomini e che quasi una donna su due si considera troppo poco in forma per fare sport in presenza di altre persone. Un'altra importante fonte di imbarazzo è indossare l'abbigliamento sportivo, considerato troppo attillato, mentre circa un quarto si vergogna per la propria goffaggine. Non ci sono dati relativi all'Italia, ma non è difficile immaginare che la situazione sia più o meno la stessa e che la paura della palestra sia una delle molte ragioni che spingono a disertare gli allenamenti. Bigiare il fitness non è dunque solo questione di pigrizia o di noia, ma di ansia. La conseguenza più grave di questo timore è che ci spinge ad abbandonare l’attività fisica proprio mentre ne avremmo reale bisogno, a discapito della nostra salute, oltre che della nostra silhouette.
COME LIBERARSI DELLA GYMTIMIDATION – Ecco allora alcuni consigli per vincere questa sgradevole sensazione e trarre il massimo dal nostro workout, a cominciare proprio dal piacere di sentire come il nostro corpo viene modellato dall’attività fisica e dal divertimento che lo sport riesce a generare.
- Scegliamo la palestra giusta: deve essere abbastanza vicina a casa o al luogo di lavoro, per non aggiungere la fatica dello spostamento alla naturale inerzia che proviamo nel recarci in palestra. Anche le dimensioni della struttura devono essere adatte alle nostre esigenze: c’è chi si sente più a proprio agio in una struttura piccola e raccolta, in cui instaurare un rapporto a tu per tu con il trainer e gli altri allievi, mentre altri ne preferiscono una più grande, in cui nascondersi e mimetizzarsi tra gli altri.
- Alleniamoci con un amico o con il partner: affrontare un ambiente nuovo con la giusta compagnia può essere un grande aiuto. In fondo, l’unione fa la forza.
- Provare i corsi: fare ginnastica in gruppo può essere più divertente che non trovarsi da solo a tu per tu con una macchina.
- Concentrarsi sugli esercizi: durante la pratica, la mente deve essere completamente assorbita dall’esecuzione corretta dei movimenti. Non guardiamo quello che fanno gli altri e, se ci sentiamo in imbarazzo, evitiamo di guardarci allo specchio.
- Abbigliamento che ci piaccia: troviamo un outfit che faccia per noi, comodo e magari capace di “nascondere” quello che non vogliamo troppo far vedere. Regaliamoci anche qualcosa che ci piaccia indossare, come una bella maglietta o un pantalone colorato: sentirsi in ordine e con un look piacevole ci aiuterà a provare meno imbarazzo accanto alla compagna con il fisico da modella e la tuta leopardata del tappetino accanto.
- Occhio all’obiettivo: nei momenti critici, concentriamo l’attenzione sui motivi che ci portano in palestra: ci alleniamo perché il movimento fa bene alla salute, perché ci aiuta a tenere sotto controllo il peso, e perché vogliamo conservare o recuperare tonicità ed elasticità. Tutto il resto non conta.
- Chiediamo consiglio al trainer: l’allenatore è lì per aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi, non per giudicarci o per criticare. Ricorriamo a lui senza timore, anche se dobbiamo farci spiegare un esercizio per la decima volta. È il suo lavoro, mentre noi siamo bravi in altre cose.
- Festeggiamo ogni buon risultato: il fatto di riuscire a portare a termine un’intera lezione, o di arrivare ad aggiungere una serie di ripetizioni al programma, o di concludere un workout e renderci conto che, in fondo, ci siamo divertiti: sono tutte vittorie da celebrare, almeno con un sorriso, dicendo a noi stessi che siamo stati bravi.