Sono gli odiosi cuscinetti che rovinano la nostra silhouette sui fianchi; sono difficili da nascondere e da trattare ma qualcosa si può fare
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Sono uno dei punti critici più diffusi della silhouette femminile, sono particolarmente odiosi perché non si possono nascondere e sono difficili da trattare: le culotte de cheval, ovvero quei depositi di grasso che si accumulano sul fianco, tra coscia e gluteo, sono un problema comune a molte donne, indipendentemente dal loro peso corporeo. Purtroppo, la loro posizione li rende anche difficili da mascherare anche sotto i vestiti e, come tutti i depositi di adipe localizzato, non è detto che una dieta dimagrante risolva il problema: perdere peso aiuta, ma come ben sappiamo il dimagrimento non sempre avviene nei punti desiderati. Però, qualcosa si può fare, anche con l’ausilio di fitness mirati.
Il loro nome significa, letteralmente, “mutandoni da cavallo”, facendo esplicitamente riferimento alla forma dei pantaloni da equitazione che, soprattutto qualche tempo fa, fino all’avvento dei tessuti elasticizzati, avevano una forma particolare, con una svasatura sui fianchi per consentire al cavaliere una maggiore comodità nei movimenti. Gli inglesi le definiscono con un termine altrettanto evocativo, “saddlebag” che indica le bisacce montate sui due lati della sella: in italiano non abbiamo un termine specifico per indicarle, ma sappiamo bene che si tratta di questi cuscinetti di adipe sulla parte esterna dei fianchi che appesantiscono la nostra linea non appena indossiamo un vestito o un paio di pantaloni aderenti. Come accade nel caso della cellulite, le culotte de cheval possono colpire sia le donne magre e longilinee che quelle in sovrappeso, anche in giovane età.
Le cause delle culotte de cheval possono essere numerose e, anche se sono una cosa del tutto diversa dalla cellulite, hanno radici comuni con questo inestetismo. Possono cioè avere cause genetiche, legate soprattutto alla conformazione fisica ginoide (a pera), tipica delle donne mediterranea, con adipe più diffuso su fianchi, cosce e glutei. La presenza delle culotte de cheval è dovuta in gran parte agli ormoni estrogeni, strettamente legati alla funzione riproduttiva, che portano ad accumulare il grasso di riserva nella parte bassa del corpo come scorta energetica in caso di gravidanza e allattamento. Gli estrogeni favoriscono anche la ritenzione idrica che a sua volta può danneggiare il microcircolo alterando il grasso sottocutaneo e provocando la cellulite. Una vita sedentaria e un’alimentazione poco equilibrata fanno il resto, favorendo l’aumento di peso e la creazione di nuovi depositi adiposi. Una postura errata, ad esempio trascorrendo molto tempo seduti, l’utilizzo frequente di tacchi alti e abiti molti attillati, e la debolezza muscolare di glutei e cosce contribuiscono a peggiorare il problema.
Dato che contro la genetica possiamo fare ben poco, per affrontare il problema delle culotte de cheval occorre intervenire sugli aspetti del problema che sono sotto il nostro controllo, migliorando il nostro stile di vita. Se siamo in sovrappeso, è senz’altro utile un buon regime dimagrante, sano ed equilibrato, che ci porti a ridurre gradualmente i depositi adiposi e a mantenere nel tempo i risultati acquisiti. È utile ridurre il sale a tavola per contrastare la ritenzione idrica, privilegiare il consumo di frutta e verdura, limitare gli zuccheri e gli alcolici. Purtroppo, lo sappiamo bene, non si dimagrisce solo nei punti critici, ma in modo generalizzato e a volte soprattutto dove non vorremmo: i fianchi, purtroppo, sono uno dei distretti corporei in cui gli odiosi cuscinetti sono particolarmente duri a morire. Per questo, possono essere molto utili alcune tipologie mirate di allenamento che facciano lavorare e rinforzino proprio queste aree “difficili”, tonificando la muscolatura, migliorando il microcircolo locale e modellando la silhouette. Oltre alle attività aerobiche di base, come corsa, camminata veloce, bicicletta, sono utili gli squat, gli affondi, lo step e in genere tutti gli esercizi che potenzino la muscolatura delle gambe, la circolazione, il ritorno venoso e il microcircolo locale. Per ottenere risultati occorre essere costanti e allenarsi almeno tre volte a settimana.
La cosmetica e la medicina estetica possono dare una mano importante, anche se è sempre necessario mantenere un’alimentazione sana e un buon allenamento muscolare. I massaggi, anche fai-da-te, con un buon prodotto anti-cellulite o specifico per le culotte de cheval, può essere utile; i trattamenti professionali più indicati in questi casi sono i massaggi drenanti con le mani o con i rulli, la pressoterapia, la cavitazione (un trattamento con ultrasuoni a bassa frequenza). Per un approccio più mirato, la medicina estetica propone la carbossiterapia, ovvero microiniezioni di anidride carbonica allo stato gassoso che aiutano a contrastare cellulite e adiposità localizzate, e la criolipolisi, che punta a sciogliere il deposito adiposo con il freddo. Esiste infine l’opzione chirurgica, che prevede l’asportazione delle cellule adipose con la liposuzione e la liposcultura. In tutti questi casi, è indispensabile rivolgersi a centri medici qualificati e specializzati, e a personale molto esperto.
Infine, mentre stiamo lavorando con dieta, ginnastica ed eventualmente i trattamenti che riteniamo più adatti a noi, come possiamo nascondere le odiose culotte de cheval con un outfit adatto? Sono da evitare il più possibile gli skinny jeans e gli abiti molto aderenti sui fianchi, che fasciano le curve e quindi mettono maggiormente in risalto il problema. I leggings vanno bene se indossati con un maglione o una camicia lunghi, che coprano i fianchi senza fasciare, mentre i pantaloni che stanno meglio sono quelli senza pinces, a palazzo o svasati. Sì a gonne e vestiti, anche corti, purché dalle forme scivolate, e alle cinture sottili che non spezzano la figura. E i colori? Come sempre il nero e i colori scuri assottigliano la figura, mentre possiamo riservare le tinte più chiare o accese per la parte alta del corpo e per gli accessori.