Anche se sono più precari e con meno certezze della generazione precedente, i Millennials sono ottimisti, determinati e pronti ai cambiamenti
© Istockphoto
I trent’anni sono la nuova età dell’oro: è la convinzione dei trentenni di oggi. Per oltre 6 italiani su 10 è questa l’età migliore della vita, in cui c’è ancora tempo per mettersi in discussione e in cui afferrare ogni possibilità: la maggior parte di loro è fiduciosa nel futuro e spensierata, anche se meno realizzata rispetto alla generazione precedente. I cosiddetti Millenials puntano sulla capacità di mantenere uno spirito giovane e aperto alle innovazioni per vincere le sfide quotidiane.
Scriveva Oriana Fallaci: “Sono stupendi i trent'anni perché sono liberi, ribelli, fuorilegge, perché è finita l'angoscia dell'attesa, non è incominciata la malinconia del declino, perché siamo lucidi, finalmente, a trent'anni”. Proprio ai trentenni di oggi è dedicato uno studio realizzato per Buitoni in occasione del trentesimo compleanno della pizza Bella Napoli La Classica, realizzato con metodologia SWOA (Web Opinion Analysis) su un campione di donne e uomini definito trasversalmente nella fascia d’età dai 25-40 anni. Attraverso un monitoraggio dei principali social network, blog, forum e community dedicate, sono stati analizzati opinioni, pareri ed esperienze su cosa significa oggi avere trent’anni, su quale sia l’approccio alla vita, la sfera di interessi e il modo di rapportarsi al mondo dei ragazzi e ragazze di quell’età.
Secondo la maggior parte del campione (62%), i trent’anni sono un’età in cui tutto è ancora in discussione: è quindi il momento perfetto per prendere decisioni importanti (59%) e magari ricominciare (55%). Un altro 49% è convinto che i trent’anni siano il periodo della vita in cui consolidare ciò che si è fatto e un momento di passaggio tra giovinezza ed età adulta (47%). Dopo aver compiuto questo fatidico compleanno ci si sente, comunque, per lo più fiduciosi (62%) e motivati (57%), anche se non manca chi, guardando al passato, si sente rassegnato (45%) e addirittura nostalgico (51%), o preoccupato a causa dei tempi odierni (55%). In ogni caso, facendo un primo bilancio della propria vita, il 47% del campione si sente soddisfatto.
Molte celebrities, del resto, si sono affermate proprio a questa età, basti pensare alla scrittrice J.K Rowling la quale, dopo una serie di insuccessi è arrivata alla celebrità a 32 anni di età con il primo libro della serie di Harry Potter; alla stessa età ha sfondato la conduttrice Oprah Winfrey grazie ai suoi suo talk show, mentre Silvester Stallone da poco trentenne ha raggiunto la fama interpretando per la prima volta il ruolo di “Rocky”.
Una ventina di anni fa, il trentesimo compleanno era percepito come un punto di arrivo e un traguardo. Oggi non è possibile fare un raffronto (la pensa così il 68% del campione) date le numerose differenze generazionali. I Millennials, ossia i nati tra il 1980 e il 1995, oggi devono fare i conti con tanti aspetti che sembrano ostacolare sogni, prospettive, obiettivi di vita, a cominciare dalla mancanza di un lavoro stabile (65%), dall’assenza di un partner affidabile (61%), dalla difficoltà di riuscire a bilanciare vita privata e lavorativa (56%) e far quadrare i conti a fine mese (52%). Nonostante una realtà così “fluida”, i trentenni di oggi hanno più volontà di mettersi in discussione (65%), si sentono più giovani rispetto all’età anagrafica (59%), sono più spensierati (55%) e maggiormente aperti alle sperimentazioni (55%), rispetto ai trentenni di una generazione fa. Le difficoltà odierne non scoraggiano i trentenni di oggi, i quali si approcciano alle sfide con determinazione (31%), ottimismo (22%) e fiducia (14%). La mancanza di certezze, quindi, sembra rappresentare l’opportunità giusta per tracciare percorsi alternativi per affermarsi nella vita. Servono però la capacità di sapersi innovare (64%), l’autostima (59%) e il mantenere uno spirito giovane (52%). Infine, i millenials amano la socialità: condivisione e buona compagnia sono i segreti per mantenersi motivati nell’affrontare le sfide quotidiane e trovare la forza per affermarsi in una società precaria come quella di oggi.