Il grasso addominale va combattuto con il giusto mix di dieta e ginnastica, ma senza strafare
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Gli abiti leggeri della stagione estiva mettono in mostra il nostro girovita: mai come in questo momento è un vero must avere un addome piatto e tonico. Quando si parla di pancetta, purtroppo, non sono chiamati in causa solo i canoni estetici e i capricci della moda: il grasso addominale, come ripetono ad ogni occasione medici e nutrizionisti, è pericoloso per la salute. Vale senz’altro la pena, dunque, sfruttare l’onda emotiva legata alle esigenze della prova costume per affrontare un problema che può danneggiarci.
IL GRASSO ADDOMINALE – Il grasso che si accumula sulla pancia può essere di due tipi: il primo è un deposito adiposo sottocutaneo che si accumula in superficie, sotto la pelle, e che costituisce la classica “pancetta”. Il secondo, chiamato grasso viscerale, si accumula più in profondità nelle cavità dell’addome, sotto i muscoli addominali, tra un organo e l’altro e alla lunga ne ostacola il buon funzionamento. Il secondo è, ovviamente, ben più pericoloso del primo e può avere cause diverse: la genetica, innanzi tutto, ma anche l’alimentazione scorretta e gli squilibri ormonali che ne derivano, in una sorta di circolo vizioso. Per questo è particolarmente importante contrastare i cuscinetti di adipe sulla pancia. Per combattere entrambi i tipi di grasso la prima cosa da fare è controllare l’alimentazione. Una dieta sana e bilanciata può far diminuire i centimetri del girovita e attaccare questi depositi, da contrastare con ogni mezzo, per estetica e soprattutto per salute.
LOTTA AL GONFIORE – Una buona digestione e il benessere dell’intestino sono indispensabili per avere un addome sgonfio e piatto. In molti casi il gonfiore addominale dipende da errori banali di comportamento alimentare facili da correggere, come consumare molte bibite gassate (acqua compresa), mangiare troppo in fretta, consumare cibi molto ricchi di fibre. Anche la stitichezza contribuisce alla sensazione di gonfiore. Se soffriamo di gonfiore addominale pronunciato dopo i pasti, può essere utile consultare uno specialista che ci aiuti a riconoscere i cibi, o le combinazioni di alimenti, da evitare per stare meglio. In generale, se soffriamo di questo disturbo, possiamo provare a limitare il consumo di legumi, cavolfiori e broccoli, di pere e pesche. Possono aiutare, invece, finocchi e mele, che aiutano ad espellere i gas e favoriscono la digestione. È utile anche una passeggiata dopo mangiato, specie in pausa pranzo in ufficio.
LA GINNASTICA – Ridurre i centimetri di girovita con una sana alimentazione non sarà sufficiente a darci un addome scolpito: occorre anche rassodare i tessuti e la muscolatura con una opportuna serie di esercizi di ginnastica. Le attività cardio, oltre a tonificare tutto il fisico, aiutano anche a bruciare i grassi superflui: la corsa, la camminata sportiva, gli esercizi di resistenza, gli addominali in ogni loro forma sono perfetti per rimettere in forma e appiattire la pancia. Possono essere utili anche gli esercizi per il “core”, ovvero la zona compresa tra la porzione inferiore del busto e il margine inferiore del bacino: oltre ad avere una pancia tonica miglioreremo la nostra postura generale e il senso di equilibrio. Ci sono mille modi di allenarlo, dal pilates alle discipline di resistenza, agli allenamenti ad alta intensità: non resta che scegliere quello più adatto a noi.
RIPOSO E LOTTA ALLO STRESS – Anche il riposo può giocare un ruolo importante nella lotta al grasso addominale, perché ha un effetto importante sul metabolismo e sugli ormoni che lo regolano: durante il sonno, infatti, aumentano i livelli di leptina, un ormone che fa diminuire il senso dell’appetito, mentre cala la grelina, un altro ormone che invece stimola la fame e in più ci spinge a desiderare i comfort food, di solito poco salubri. Il giusto riposo, inoltre, fa diminuire il cortisolo, famigerato ormone dello stress. Insomma, le classiche sette-otto ore di sonno a notte contribuiscono a stabilire un ciclo ormonale e metabolico più sano e persino a controllare la glicemia.
A TAVOLA – infine, qualche consiglio su come alimentarsi. Se i chili da perdere sono più di cinque, vale la pena farsi seguire da un nutrizionista o da un dietologo. Se dobbiamo limitarci a smaltire due o tre chili, le regole della sana alimentazione saranno sufficienti a rimetterci in carreggiata: possiamo mangiare un po’ di tutto, limitando la dimensione delle porzioni; oppure possiamo assumere a pranzo carboidrati (meglio se integrali), accompagnati da verdure e la sera proteine sempre con verdure; I giusti grassi non devono mancare nella nostra dieta perché sono nutrienti indispensabili: scegliamo però grassi sani, come l’olio evo e quello di girasole, oppure quello contenuto nelle noci e nell’avocado. Non dimentichiamo le fibre, utili per la regolarità intestinale e per il loro potere di diminuire l’assorbimento del colesterolo. Se poi, nonostante tutti i nostri sforzi, conserviamo un accenno di rotondità sulla pancia, ricordiamo che l’obiettivo finale è sempre quello della nostra salute: se siamo normopeso e manteniamo tonica la nostra muscolatura, non ci resta da fare altro. Le linee dolci e un accenno di “conchiglia” nella regione dell’ombelico possono essere un fattore genetico e una forma particolare che ci contraddistingue. Non dobbiamo vergognarcene e rinunciare per questo ai crop top o, in spiaggia, a un bel bikini.