Benessere naturale

Oleoliti preziosi: scopri quel che c'è da sapere sui benefici degli estratti fitoterapici

Conosciuti anche come oli aromatizzati, sfruttano le proprietà dell’olio abbinato a quelli delle piante officinali o delle spezie

19 Gen 2021 - 05:00
 © Istockphoto

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Gli oleoliti sono ottenuti estraendo il principio attivo contenuto nella pianta medicale. Semplicissimi da preparare anche a casa, questi olii medicali sono un vero elisir di benessere e validi alleati anche in ambito cosmetico, oltre che perfetti per essere usati come olii aromatizzati per la preparazione dei cibi.

Profumati, utilissimi e ricchi di proprietà, gli oleoliti sono macerati di piante aromatiche e medicinali messi in olio e permettono di godere dei principi attivi delle erbe in modo dolce e piacevole.
Facili da preparare, richiedono un po' di pazienza, ma sanno ripagare per i tanti benefici che ci sanno regalare.

Oleoliti: cosa sono? L’olio vegetale è l’ingrediente base degli oleoliti in quanto serve come solvente per poter estrarre il fitocomposto delle parti della pianta, o delle piante medicinali, che vogliamo utilizzare: l’arnica, la lavanda, l’iperico, ma anche il peperoncino e il rosmarino sono solo alcune tra le tante. Che si usino in cucina o per arrossamenti cutanei, gli oleoliti sono dunque semplici preparati fitoterapici che sfruttano le proprietà dell’olio, di qualunque tipo esso sia, associato a quelli delle piante officinali o delle spezie che ci interessano.

Dall’erba all’oleolito: ci sono vari modi per estrarre i principi attivi della pianta officinale. I processi possono essere di  digestione, decozione, infusione e soluzione da estratti fluidi liposolubili. Per quanto riguarda l’estrazione per digestione solare, questa è ideale soprattutto per le erbe fresche, mentre la digestione e la decozione sono metodi a caldo destinati alle erbe ricche d’acqua, da cui si ottengono i decotti oleosi. Tra i metodi a freddo spicca l’infusione, che si basa proprio sulla macerazione della pianta officinale in un olio vegetale: in questo caso, le erbe fresche, quali ad esempio la calendula, la lavanda, l’arnica, vengono opportunamente sminuzzate e lasciate a macerare. Dopo 15 o 30 giorni, a seconda del tipo di macerazione, si filtra l'oleolito per eliminare i residui solidi: si ottiene così un olio profumato e ricco di proprietà, da utilizzare per impacchi, massaggi, per la cura del corpo o come base per la preparazione di creme e unguenti. 

Quale olio si può usare: per ottenere l'oleolito si possono usare diversi tipi di olio, anche se quello che garantisce la migliore conservazione del prodotto è l'extravergine di oliva. Poiché l'olio EVO ha una consistenza molto densa, difficile da usare poi sulla pelle, si può optare per oli più leggeri come quelli di girasole, di germe di grano, di mandorle o di riso ad esempio, preferibilmente biologici e il meno raffinati possibile.

Piante fresche o essiccate: per quanto concerne la macerazione, si possono utilizzare sia le piante fresche, sia quelle essiccate. La pianta fresca rende più efficace l'oleolito, ma richiede una maggiore attenzione durante la macerazione in quanto occorre lasciare evaporare le eventuali parti di acqua della pianta onde evitare che l'oleolito irrancidisca. Se si usano le piante secche non si corre questo rischio, ma alcuni oleoliti, come quello di iperico o di calendula, si possono ricavare soltanto dalla pianta fresca. 

Come si usano: in erboristeria gli oleoliti vengono impiegati per frizioni o massaggi: applicati sulla pelle costituiscono una pellicola oleosa sulla superficie cutanea dagli effetti emollienti, lenitivi, antinfiammatori e cicatrizzanti, come l'oleolito di iperico o di calendula. Per le proprietà antinfiammatorie ed antireumatiche, è perfetto l'oleolito di arnica, ideale per massaggi sportivi. Ci sono poi gli oleoliti per instillazioni rinobalsamiche: ricchi di oli essenziali, ne bastano poche gocce applicate su un batuffolo di cotone o diluiti in acqua calda per efficaci suffumigi. Per quanto riguarda le proprietà cosmetiche, l'oleolito di lavanda è lenitivo, mentre quello di camomilla può essere usato come impacco schiarente per i capelli. Contro la cellulite l'ideale è l'oleolito di edera, per tonificare ottimo quello di rosmarino.

In cucina: un classico esempio di oleolito è l'olio al peperoncino, utilizzato per condire le pietanze come la pizza; in questo caso, l'olio vegetale estrae dal peperoncino anche la capsaicina, sostanza liposolubile a cui si deve il sapore piccante. Tra gli altri, troviamo poi l’oleolito d’alloro, quello di rosmarino e di aglio, ideali per condire i piatti da portare in tavola. Per ottenere un oleolito o olio aromatizzato per uso alimentare si possono adottare due tecniche diverse: trasferire gli aromi durante la molitura delle olive aggiungendo le spezie prima del filtraggio, oppure lasciar macerare la spezia dentro il contenitore dell’olio.

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