Complice la giornata festiva di lunedì, avremo un giorno in più per abituarci e minimizzare gli effetti del jet lag
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Torna l’ora legale: lancette dell’orologio da spostare in avanti nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo, giorno che quest’anno coincide con la festa di Pasqua. Il cambio dell’ora scatta alle 2 del mattino di domenica, quando entra in vigore l’ora estiva: potremo goderci un’ora di luce in più, perdendo però sessanta minuti di sonno, dei quali potremmo avvertire la mancanza nei primi giorni. L’obiettivo dell’operazione è il risparmio energetico, tale da compensare qualche disagio, inevitabile fino a che non ci saremo abituati al nuovo “fuso orario”. L’ora solare tornerà in vigore nell’ultimo fine settimana di ottobre, quando nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre riporteremo indietro gli orologi, recuperando l’ora che ci è stata sottratta all’inizio della bella stagione. I computer e gli apparecchi collegato a Internet si aggiornano automaticamente, mentre è necessario correggere manualmente l’orario segnato dagli orologi analogici.
Il cambio dell’ora comporta alcuni disturbi, legati soprattutto all’alterazione dei ritmi circadiani e alla perdita di un’ora di sonno nella notte tra sabato e domenica. Dato che quest’anno però il cambio orario avviene nella notte di Pasqua, avremo anche il lunedì di Pasquetta, quindi un giorno in più del solito, per abituarci al nuovo “fuso orario”: dovremmo perciò avvertirne di meno l’impatto. Gli esperti, come ogni anno, offrono alcuni consigli di comportamento, peraltro simili a quelli con cui si affrontano i piccoli disagi legati al cambio di stagione.
- Giocare di anticipo, cominciando già da sabato ad anticipare di un quarto d’ora al giorno gli appuntamenti con la sveglia mattutina e l’orario dei pasti, in modo da ammortizzare il più possibile l’impatto con lo spostamento delle lancette. Quando martedì mattina suonerà la sveglia per andare al lavoro, il risveglio dovrebbe risultare meno traumatico.
- Conserviamo per tutto il fine settimana, per quanto possibile, gli orari consueti in cui andiamo a letto la sera e ci alziamo la mattina, senza aggiungere allo scombussolamento del al cambio dell’ora, gli sgarri che a volte accompagnano il week end: insomma, stavolta è meglio evitare di fare le ore piccole, anche se la mattina d festa possiamo recuperare un po’ di sonno. Facciamo invece del nostro meglio per riposarci, senza eccedere con gli stravizi.
- Una volta spostate avanti le lancette, adottiamo immediatamente il nuovo orario, seguendo le indicazioni dell’orologio più che le nostre sensazioni, soprattutto per quanto riguarda l’appetito e il sonno.
- Godiamoci la luce naturale. Esporsi il più possibile alla luce diurna è il miglior modo per regolare la nostra produzione fisiologica di melatonina e “sincronizzarla” al nuovo orario. Se il meteo lo permette, approfittiamo delle giornate di festa per stare all’aria aperta, passeggiare nel verde, andare in bicicletta o praticare attività fisica outdoor. La sana stanchezza che proveremo alla fine della giornata ci aiuterà a godere di un buon sonno ristoratore.
- Evitiamo i pisolini pomeridiani: se proprio la pennichella fa parte delle nostre abitudini e non sappiamo rinunciarvi, limitiamone la durata a mezz’ora al massimo.
- Non diamo troppo peso ai piccoli disturbi. Un po’ di mal di testa, la sonnolenza fuori orario, la mancanza di concentrazione e un po’ di irritabilità non devono preoccuparci: sono fastidi destinati a scomparire in pochi giorni, per i quali non si devono assumere farmaci a meno che non sia il medico a prescriverli.
- E martedì … occhio all’orologio:: il primo giorno lavorativo dopo l’entrata in vigore dell’ora legale fa registrare ogni anno un’impennata negli incidenti stradali. Si tratta per lo più di persone che, dimenticando il cambio di orario, si svegliano in ritardo e si precipitano al lavoro in tutta fretta, dimenticando le regole della prudenza e senza rispettare le norme del codice della strada.