La moda lo vuole in primo piano, ma sono molte le donne che scelgono di liberarsene in nome della comodità
© istockphoto
C’è chi indossa il reggiseno sempre, anche per dormire, ma ci sono anche donne che lo hanno completamente abbandonato, nel nome della libertà, della comodità e dell’indipendenza da ogni costrizione. Tra queste non ci sono solo ragazze molto giovani e di silhouette filiforme, ma persone di ogni età e di ogni corporatura. Certo, chi ha curve morbide verosimilmente preferisce non rinunciare alla sicurezza di un buon sostegno per le proprie forme, ma ci sono anche molte curvy che hanno detto no alla schiavitù di ferretto e laccetti. E dalla loro parte si schiera anche la scienza.
NO BRA DAY – Alla liberazione dal reggiseno è dedicata addirittura una giornata mondiale che si celebra il 13 ottobre ogni anno dal 2011. Non si tratta però di una ricorrenza di ispirazione femminista, magari con tanto di roghi di indumenti in piazza, ma di un momento di sensibilizzazione contro il tumore al seno, dato che il mese di ottobre è dedicato alla prevenzione di questa patologia, dalla quale ormai è colpita circa una donna su otto.
I FALSI MITI – Intorno al reggiseno, indumento intimo femminile per antonomasia, brevettato nel 1914 da Caresse Crosby, resistono bufale e falsi miti duri a morire. Ad esempio, molte donne indossano il bra anche di notte nella convinzione che aiuti a combattere gli effetti della forza di gravità. In realtà questa abitudine non solo non porta alcun beneficio, ma sortisce addirittura l’effetto opposto: il fatto di mantenere sempre un supporto intorno ai legamenti che costituiscono la struttura del seno potrebbe contribuire a indebolirli e quindi a favorirne il rilassamento, rendendo le mammelle più cascanti. Quando si dorme, inoltre, è bene liberarsi da ogni costrizione, compresa quella della biancheria intima, per favorire la circolazione sanguigna e la libertà di movimento.
LE RAGIONI DEL NO – Come abbiamo visto, l’utilizzo continuo del reggiseno, non contrasta l’effetto della gravità: al contrario, in età giovane, il fatto di non indossarlo, favorisce lo sviluppo naturale della muscolatura e la produzione di collagene, favorendo il sostegno naturale che poi si protrarrà più a lungo negli anni. Lo afferma uno studio condotto su trecentotrenta donne tra i diciotto e i trentacinque anni di età, da Jean-Denis Rouillon, ricercatore dell'Università francese di Besançon. Secondo l’indagine, durata ben quindici anni, le donne che hanno smesso di portare il reggiseno hanno fatto registrare alcuni cambiamenti nell’altezza dei loro capezzoli, risultati ben sette millimetri più in alto. Il bra, in pratica, potrebbe ostacolare la circolazione e ridurre il volume del seno, anche se gli stessi studiosi avvertono che occorre cautela nell’interpretazione di questi risultati e che occorrono altri approfondimenti prima di giungere a conclusioni certe. In linea di massima si può però affermare che il bra è utile quasi esclusivamente per non doversi preoccupare del fatto che il seno si muova durante le normali attività della giornata, che non diventi troppo evidente o visibile sotto gli abiti, ad esempio con magliette molto scollate o aderenti. Se tutto questo non è un problema, qualunque sia la taglia che si indossa, si può tranquillamente farne a meno, liberandosi dal fastidio di ferretti, spalline e fasce che stringono.
bbandonare il reggiseno può anche assumere il significato di far piazza pulita di una serie di stereotipi legati al mondo femminile, come la necessità di incarnare un cero modello di bellezza e di seduzione. E dire che un secolo fa, quando fu inventato il primo bra, questo indumento era considerato come un rivoluzionario strumento di liberazione dalla costrizione del corsetto: oggi invece il femminismo ne ha fatto un simbolo negativo e invita ad abbandonarlo!
LE RAGIONI DEL SÌ – Se abbiamo un seno psicologicamente “ingombrante” e se il fatto di non avvertire un costante sostegno ci fa sentire insicure e in imbarazzo, facciamo bene a non separarcene. Ricordiamo però che la funzione di questo indumento è solo estetica e pratica, tranne in alcune situazioni particolari: può essere opportuno indossare il reggiseno quando si fa sport, ma deve trattarsi di un indumento pensato per questo scopo, perché un intimo adeguato attutisce le sollecitazioni e rende più agevole il movimento. Sì al bra anche durante il periodo di allattamento, un momento in cui il seno aumenta di volume e di peso, o dopo un intervento chirurgico, secondo le indicazioni dello specialista. In tutte le altre situazioni possiamo scegliere la soluzione che più ci fa sentire a nostro agio. Impariamo semmai a scegliere il reggiseno adatto alla forma delle nostre curve e soprattutto a individuare la taglia corretta.
IL REGGISENO PERFETTO – Se decidiamo di indossare il reggiseno, è fondamentale sceglierlo in modo adeguato, prestando attenzione alla taglia (che definisce la circonferenza del torace), ma anche alla forma e alla dimensione della coppa, contrassegnata da una lettera (A, B, C, D, E) ciascuna delle quali corrisponde più o meno a una taglia dalla più piccola (A) alla più grande (E). Il reggiseno va sempre provato prima dell’acquisto, verificando nello specchio che la banda posteriore (quella che sta sulla schiena e dalla quale dipende tutta l’azione di sostegno) sia perfettamente orizzontale in tutta la sua circonferenza, senza sollevarsi verso l’alto nel punto in cui sono attaccate le spalline. Le spalline non devono segnare la spalla (troppo sottili o troppo corte), ma non devono neppure cadere di lato (troppo larghe o troppo lunghe).