PER CHI HA LA “PARTENZA LENTA” – Chi invece è come un motore diesel, che richiede un po’ di riscaldamento prima di arrivare al top della forma, deve prendere come modello il comportamento di un gatto: appena sveglio Micio si stiracchia, si allunga, fa la gobba con la schiena, poi si degna di scivolar giù dal suo cuscino. Lo stesso dobbiamo fare anche noi, con una giusta sequenza di movimenti.
-Stiracchiarsi – Abbiamo appena aperto gli occhi: per svegliarci del tutto, stiracchiamoci nel letto, allungando il più possibile le gambe, portando le braccia dietro la testa e distendendole il più possibile verso l’alto e verso il muro dietro di noi. Sbadigliamo ripetutamente, muoviamo i muscoli del viso facendo smorfie e boccacce: anche la muscolatura facciale deve sgranchirsi.
-A questo punto, alziamoci dal letto e apriamo le finestre: la luce diurna favorisce lo stop alla produzione di melatonina, l’ormone del riposo, che a questo punto potrebbe lasciarci insonnoliti troppo a lungo.
-Durante l’esecuzione degli esercizi, controlliamo che la nostra respirazione sia profonda e ampia (mai restare in apnea!), e che i momenti siano fluidi e controllati, senza forzare oltre il nostro limite e senza sentire dolore. Ricordiamoci di mantenere sempre l’addome “tenuto” come se dovessimo chiudere la zip di un paio di jeans che ci vanno un po’ stretti. Ogni esercizio va eseguito per almeno un minuto: quando saremo abbastanza allenati, possiamo passare a due minuti o intensificare lo sforzo.
- Dopo esserci sgranchiti, mettiamoci seduti con le gambe tese in avanti ad angolo retto con la schiena. Cerchiamo di allungare il busto fino a toccare la punta dei piedi. Se l’esercizio risulta difficile possiamo piegare un poco le ginocchia
Per risvegliare la muscolatura dorsale, imitiamo ancora una vola il gatto: mettiamoci in quadrupedia e inarchiamo la schiena fino a formare la gobba e torniamo poi in posizione neutra. Ancora da seduti, o se preferiamo possiamo stare in piedi, risvegliamo le nostre caviglie con delle circonduzioni, alternando il senso di rotazione.
-Per riscaldare gli addominali è ottimo il ponte (partenza distese sulla schiena a ginocchia piegate: si solleva il bacino mantenendo l’appoggio su piedi e spalle e creando una diagonale con il busto, oppure i classici crunch (partenza da distese sulla schiena a ginocchia piegate, mani intrecciate dietro il collo: si solevano testa e spalle. Per far lavorare gambe e addominali insieme, possiamo portare le gambe tese in alto, verso il soffitto con i piedi a martello, e abbassarle lentamente senza toccare il pavimento, sollevandole di nuovo.
- Se vogliamo passare a qualche esercizio più dinamico, possiamo fare un po’ di corsa sul posto, eseguire i classici squat o provare a tenere la posizione di plank (corpo in linea, parallelo al pavimento, con appoggio sulle dita dei piedi e sulle mani).
-Quando si esaurisce il tempo a disposizione, regaliamoci una doccia tiepida e una bella colazione.