Dormire bene regala energia, serve a eliminare le tossine prodotte dai neuroni durante il giorno e anche a disfarsi dei ricordi inutili
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Concedersi il lusso del sonno durante le vacanze è impagabile. Dormire bene, infatti, oltre a restituire energia, migliora il tono dell'umore, la concentrazione e aiuta perfino nella dieta. Un sonno profondo, tuttavia, ha anche effetti benefici sul cervello: infatti, durante il riposo, l’encefalo mette in moto un processo di depurazione e pulizia dalle tossine accumulate al suo interno e inoltra seleziona i ricordi da conservare e quelli di cui invece disfarsi.
durante le ore di riposo notturno il nostro organismo si ricarica attraverso il passaggio tra due fasi che si susseguono più volte nel corso della notte. Ci sono le cosiddette fasi REM (Rapid Eye Movement) in cui c'è un rilassamento generale dei muscoli associato a rapidi movimenti oculari in cui si fanno sogni intensi, vividi, emozionanti, maggiormente connessi con la realtà tanto da far percepire movimenti fisici. Esistono poi le fasi non-REM in cui i sogni sono più assimilabili a pensieri e sono più brevi. Grazie al passaggio tra questi due stati, il riposo notturno aiuta a consolidare i ricordi e a rinforzare le capacità cognitive. Dormire bene serve, oltre che liberare da memorie inutili, anche a ripulire il cervello dalle tossine prodotte dai neuroni durante il giorno. Infatti, durante il sonno gli spazi fra le cellule cerebrali si dilatano del 60% così che il cervello possa drenare le sostanze tossiche, fra cui una proteina che si accumula con l’invecchiamento e che è connessa alla malattia di Alzheimer.
è un fatto che tutti gli animali, ma proprio tutti, dormono. Durante il riposo si è del tutto indifesi dai pericoli esterni, ma ciononostante non è possibile sopravvivere senza dare al cervello un po' di tregua. Oltre a consolidare la memoria e a migliorare l’apprendimento, secondo gli studiosi è possibile che lo scopo principale del sonno sia proprio consentire al cervello di fare le pulizie eliminando le scorie prodotte. Per ripulirsi, questo organo utilizza un sistema complesso in cui le scorie del metabolismo cerebrale vengono espulse dalle cellule nello spazio che si trova tra le cellule cerebrali. I rifiuti vengono drenati dal flusso del liquido che circonda il cervello, che entra, passa attraverso le reti cellulari, e raccoglie le scorie. Infine, il tutto viene filtrato dal sangue e pompato nel cervello, terminando di nuovo nel flusso sanguigno delle meningi che circondano il cervello.
ormai è stato ampiamente dimostrato che esiste un legame tra sonno (o la sua mancanza) e alcune patologie, da quelle cardiovascolari alle quelle neurologiche. Dormire profondamente non solo aiuta a sentirsi riposati, ma ha anche un effetto positivo sul cervello perché, quando questo si concede una meritata pausa, mette in moto il processo di depurazione e pulizia dalle tossine. Una scoperta che può avere importanti ricadute sulla lotta alle malattie neuro-degenerative come l’Alzheimer. Un cervello inattivo, secondo i ricercatori, in realtà si sta dedicando ad altro, ovvero immagazzina i dati che ritiene necessari e scarta ciò che non serve.
Il problema è che oggi siamo continuamente bombardati da informazioni, per esempio quando si naviga sul web. Nella vita quotidiana abbiamo bisogno della memoria di lavoro, ovvero quella a breve termine, una risorsa limitata che può contenere solo poche nozioni alla volta. Quando stiamo troppo online, però, riempiamo questa memoria così che la capacità di processare i dati, scegliendo cosa trattenere, inizia a vacillare. In sintesi, il tempo trascorso a riposare o a dormire non è per nulla sprecato in quanto nello stesso tempo il cervello lavora alacremente. Dormire poco rimanendo connessi non solo non concilia un riposo soddisfacente, ma potrebbe addirittura rivelarsi il modo più rapido per perdere la bussola.