Feste secondo natura

Albero di Natale: facciamo in modo che sia davvero ecosostenibile

Dalla scelta dell’abete alle decorazioni rispettose: ecco tutto quello che c’è da sapere

30 Nov 2021 - 05:00
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© Istockphoto  | Come ogni anno, al momento della scelta dell'albero di Natale si ripropone la scelta tra abete naturale e sintetico
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© Istockphoto | Come ogni anno, al momento della scelta dell'albero di Natale si ripropone la scelta tra abete naturale e sintetico

© Istockphoto | Come ogni anno, al momento della scelta dell'albero di Natale si ripropone la scelta tra abete naturale e sintetico

Manca meno di un mese al Natale: è ora di pensare alla scelta dell’albero che ci accompagnerà nel periodo delle Feste, intorno al quale ci riuniremo per aprire i regali e per trascorrere i momenti di convivialità e di reciproca compagnia. Visto che il tema del rispetto per l’ambiente quest’anno è particolarmente vivo e sentito, si impone una maggiore consapevolezza anche nelle scelte da compiere in vista delle Feste, a cominciare proprio dall’abete: meglio vero o sintetico? E quali sono le decorazioni più adatte? Che cosa fare del vecchio abete quando dobbiamo eliminarlo?

ABETE NATURALE O FINTO? –  Secondo un’indagine di Coldiretti, L'albero di Natale è presente in nove case italiane su dieci: in oltre metà dei casi si trattava di un albero sintetico, in generale di plastica, più facile da gestire, ma non necessariamente più sostenibile rispetto a un abete vero. Fino a qualche anno fa si pensava che addobbare un abete vero equivalesse a sacrificare un piccolo albero, dato che difficilmente l’abete riesce a sopravvivere al periodo delle Feste. Negli ultimi tempi, invece, la coscienza ecologista ha riconsiderato queste convinzioni: gli abeti sintetici, infatti, sono prodotti a partire dal petrolio, sono non biodegradabili e il loro trasporto produce notevoli quantità di inquinamento. Si calcola infatti che per un singolo abete di plastica (di solito PVC e polietilene tereflalato) occorrono circa 20 kg di petrolio mentre il processo di lavorazione rilascia nell’atmosfera 23 kg di CO2. Per non parlare del fatto che, quando vengono buttati via, gli abeti finti devono essere smaltiti nei rifiuti speciali e impiegano anche 200 anni a degradarsi. Se decidiamo di addobbare un albero sintetico, dunque, acquistiamone uno di buona qualità e che davvero ci piaccia, in modo da utilizzarlo per più anni e da non essere indotti alla tentazione di sostituirlo il Natale successivo.  

L’ALBERO VERO - I pinetti naturali, invece, sono coltivati in appositi vivai collocati in aree a rischio idrologico, contribuendo al loro consolidamento. Spesso vengono venduti in vaso, con radici integre e sane: se lo trattiamo con le dovute cure ci sono ottime probabilità e quindi che possa vivere a lungo e, dopo le Feste, potremo piantarlo in giardino e vederlo crescere. Anche se decidiamo di acquistare una “punta”, ovvero un alberello che costituisce solo la parte superiore di una pianta più grande e che di solito si ottiene per effetto della normale e necessaria potatura egli alberi, al termine del periodo natalizio possiamo consegnarlo a uno degli appositi punti di raccolta allestiti per l’occasioni da vivai, negozi e associazione ambientaliste o al Corpo Forestale dello Stato. In qualche caso l’albero potrà essere ripiantato e quindi avrà nuova vita, altrimenti sarà trasformato in compost, utilizzato poi come concime naturale.  

COME PRENDERSI CURA DI UN ABETE VERO – Il luogo preferito da un abete vero è l’aria aperta, quindi il luogo perfetto per il nostro albero di Natale sarà il giardino (nel qual caso potremmo acquistarlo con le radici e piantarlo nella terra) o sul balcone: con una buona illuminazione il nostro abete rallegrerà l’intero quartiere. Se questa soluzione non è praticabile, scegliamo per il nostro pinetto un angolo della casa fresco e luminoso, lontano da fonti di calore come termosifoni e caminetti. Per mantenerlo sano, evitiamo le decorazioni e gli addobbi troppo pesanti che potrebbero danneggiare i rami e scegliamo luci a led a basso impatto. Assolutamente da evitare solo gli spray che simulano la neve o le vernici colorate, che soffocano la pianta. Se non possiamo rinunciare alla neve, creiamola appoggiando qua e là sui rami dei batuffoli di cotone. 

SCELTE ALTERNATIVE – Se vogliamo creare un’atmosfera natalizia con mezzi alternativi e più originali, possiamo vestire a festa una pianta, anche di piccole dimensioni, che già abbiamo in casa, senza aggiungere altri ingombri. Basta addobbarla con piccole luci a led, che non riscaldano e sono a impatto praticamente zero, e il gioco è fatto. Esistono anche in commercio alberi realizzati interamente in legno, con piccole stecche orizzontali che simulano i rami. Ci sono poi gli alberelli ecologici costruiti e addobbati con materiali di riciclo. Se in casa abbiamo poco spazio possiamo creare da soli un pannello di stoffa o di cartoncino che riproduca un albero di Natale da appendere a una parete e da arrotolare e riporre fino all’anno successivo a Feste finite. Un’alternativa scenografica è offerta dalle stelle di Natale al alberello che con i loro fiori rossi creano una perfetta atmosfera natalizia. 

GLI ADDOBBI – Anche in questo caso, un po’ di senso di responsabilità è d’obbligo. Scegliamo addobbi leggeri e di materiale eco compatibile, riciclabile e non infiammabile. Prestiamo la massima attenzione soprattutto alla sicurezza delle catene di lucine elettriche: sostituiamo quelle troppo vecchie e 
verifichiamo che abbiano il marchio di legge che ne certifica la qualità, per scongiurare il pericolo di incendio e di folgorazione. Oltre alle tradizionali sfere, sono perfetti i piccoli oggetti di stoffa  di lana lavorata all’uncinetto, le stelle di carta stagnola, i biscotti e i pupazzetti di pan di zenzero, i fiocchi di stoffa colorata. 

E DOPO L’EPIFANIA – Riponiamo con cura il nostro albero sintetico in modo da trovarlo in buona forma il prossimo anno: consegnano il nostro abete naturale a uno degli appositi punti di raccolta; arrotoliamo con cura le catene di luci e le altre decorazioni, chiudendole in scatole che le riparino dalla polvere e riponendole in luoghi…  che ci permettano di ritrovarle facilmente il prossimo anno. 
 

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