Il 25 dicembre, anche se è la festa della bontà, ha i suoi anti-eroi e alcuni personaggi davvero spaventosi
© Istockphoto
Anche il Natale, festa della bontà per eccellenza, ha i suoi “cattivi”. Alcuni di questi personaggi oscuri e malvagi del passato, frutto di una pedagogia ormai superata, secondo la quale per educare al meglio i bambini occorreva anche spaventarli, sopravvivono fino ad oggi: in alcuni casi sono veri e propri mostri demoniaci, che esprimono le forze oscure dell’animo umano e della realtà che ci circonda; in altri casi sono personaggi inventati dalla letteratura e dalla cinematografia con il ruolo di antagonisti dell’eroe positivo. In questi casi le forze del bene finiscono per prevalere e il “cattivo” alla fine prende coscienza di sé, si pente e diventa buono. Vediamo i più famosi, dagli spaventosi Krampus che infestano i mercatini natalizi mitteleuropei, ai “cattivoni” del grande schermo.
I KRAMPUS – Sono orribili maschere che raffigurano esseri demoniaci frutto della mitologia delle zone europee di lingua tedesca e slava. Krampus è un demonio sconfitto da San Nicola e perciò costretto a servirlo: compare soprattutto nelle sfilate e nelle processioni dedicate al Santo e quindi è presente accanto a lui nelle giornate del 5-6 dicembre, quando si celebra questa figura. Krampus significa “morto” o “putrefatto” o ancora “artiglio”: i Krampus sono demoni dalle sembianze mostruose e animalesche, molto inquietanti, che si aggirano, secondo la leggenda, per le strade dei paesi agitando campanacci e fruste in cerca di bambini cattivi da punire, mentre San Nicola premia quelli buoni. I Krampus sfilano, di solito il 5 dicembre, anche nei mercatini di Natale di alcuni borghi altoatesini, tra cui Bressanone, Brunico, Dobbiaco, Vipiteno.
DALL’ALSAZIA: HANS TRAPP – Un altro “cattivone” collegato alla figura di San Nicola è Hans Trapp, personaggio del folclore natalizio della regione alsaziana, nella Francia Centrale al confine con la Germania. Raffigurato come un uomo anziano vestito di pelli di animali, anche Hans compare nelle celebrazioni di San Nicola, del quale rappresenta l’alter ego cattivo: la tradizione racconta che Hans, quando incontra un bambino, gli chiede di recitare una poesia: nel caso in cui il piccolo non riesca a farlo, lo colpisce con la frusta. Il personaggio prende origine, almeno nel nome, dal cavaliere-brigante Hans von Trotha, realmente esistito nel Seicento, che avrebbe seminato il terrore tra la popolazione della regione.
GRYLA, LA STREGA ISLANDESE - Viene dall'Islanda ed è una delle figure più spaventose associate al Natale. Si tratta di una raccapricciante orchessa, sempre di cattivo umore e perennemente affamata di bambini. Ogni Natale, Gryla scende dalla sua casa sulle montagne a caccia di bambini cattivi: una volta catturati, li mette in un sacco e li trascina nella sua grotta per metterli in pentola. La leggenda di Gryla è presente in molte storie, canzoni e spettacoli teatrali islandesi,: per fortuna, in alcune versioni della leggenda, questa cattivissima strega muore alla fine della storia.
UNCLE SCROOGE – È il prototipo del cattivo che, dopo essere stato messo alla prova, si pente e si lascia riportare sulla via della bontà. Zio Scrooge è frutto della penna di Charles Dickens, il quale ne fece il protagonista del racconto “A Christmas Carol” ovvero “Canto di Natale”, pubblicata a Londra nel 1843. Il protagonista della storia è Ebenezer Scrooge, anziano banchiere ricchissimo e avaro, il quale odia il Natale e lo considera una perdita di tempo. Quando, la Vigilia di Natale, concede finalmente al suo umile contabile Bob Cratchit, al quale dà uno stipendio da fame, di tornare a casa dai suoi, dopo aver rifiutato l’invito del nipote a unirsi alla famiglia per la festa, Scrooge riceve la visita di tre fantasmi: lo Spirito del Natale Passato, dal quale il vecchio avaro è ricondotto agli anni sereni dell'infanzia, e da lì via via agli eventi che lo hanno indurito e incattivito. Il secondo spirito, quello del Natale Presente, simile alla figura di Babbo Natale, lo accompagna nelle case di chi festeggia il Natale con serenità, a cominciare dalla famiglia del suo povero impiegato Bob Cratchit, lieto nonostante la miseria e la malattia del figlioletto. Il terzo spirito, il fantasma del Natale Futuro, gli mostra le conversazioni tra i suoi parenti e conoscenti successive alla sua morte, nelle quali Scrooge viene descritto come un vecchio avido e senza cuore. Scrooge comprende così che, se non cambierà, troverà una fine triste e dolorosa. A quel punto il vecchio si pente, giura di cambiare e chiede perdono. Al risveglio, perché tutto ciò era avvenuto in sogno, il vecchio mette in pratica il suo ravvedimento regalando cibo e assistenza al suo impiegato, e unendosi ai festeggiamenti del nipote.
IL GRINCH - Questo inquietante personaggio, nato nel 1957 dalla fantasia dello scrittore e fumettista statunitense Dr. Seuss, ha il volto verde, gli occhi rossi e cattivi, i lineamenti pelosi e, come si dice idi lui, il cuore “di due taglie troppo piccolo”. Odia tutto ciò che riguarda il Natale, a cominciare dalla gioia e dalla musica natalizia. Il suo scopo è rubare il Natale: comincia perciò a far sparire i doni e le decorazioni, ma non riesce a portare via la gioia; grazie a un’adorabile ragazzina che riesce a pompare massicce dosi di amore e spirito natalizio nel suo piccolissimo cuore, il Grinch capisce che il la festa ha un significato grande e importante. Alzi la mano chi non si è mai sentito un po' Grinch e chi non ha almeno un conoscente che non tenti, almeno un po', di sabotare il Natale altrui!
I CATTIVI DEL CINEMA – L’industria cinematografica ha creato una lunga serie di personaggi negativi legati al Natale, dai Gremlins, i mostriciattoli pelosi frutto della metamorfosi di piccoli adorabili animaletti trasformati in malevole creature da un pasto successivo alla mezzanotte, ai ladruncoli pasticcioni Marv & Harry del film "Mamma ho perso l'aereo", al Bau Bau del film d’animazione "Nightmare Before Christmas" di Tim Burton. Tutti questi “cattivi” hanno un animo meno perverso di quelli delle antiche leggende e spesso, quando non si ravvedono, diventano l’elemento comico della storia, che i buoni non fanno troppa fatica a beffare.