Sono l’incubo di tutti i genitori, ma si possono disinnescare senza commettere l’errore di alzare la voce
A volte basta un no da parte della mamma o del papà per scatenare un inferno di pianti e bizze: quale genitore non si è trovato ad affrontare una improvvisa crisi di capricci da parte del proprio bambino? Naturalmente di solito il piccolo sceglie con cura il momento in cui mostrare il meglio di sé: quando siamo stanchi, quando ci troviamo in presenza di altre persone, quando abbiamo fretta e non c’è tempo di tergiversare. Ecco allora qualche strategia per gestire la situazione… limitando i danni.
Conta fino a dieci – Innanzi tutto mantieni la calma e resisti alla tentazione di sovrastare la voce del pargolo con la tua. Il suo scopo è proprio farti arrabbiare: non dargliela vinta. Parlagli con dolcezza, ma in modo fermo. Valuta mentalmente le sue richieste: se si tratta di pretese impossibili, rispondigli che “proprio non si può” e sii irremovibile. Se si tratta di una piccola trasgressione, valuta la possibilità di accontentarlo, magari in cambio di qualcosa d’altro: può vedere un altro quarto d’ora di cartoni se aiuterà a riordinare la cameretta prima di andare a dormire.
Non mostrare il tuo nervosismo – E’ il diretto corollario del punto precedente. Tuo figlio ti sta mettendo alla prova: sta a te rispondergli nel modo più adeguato. Se non perdi il controllo della situazione, ma resti tranquilla, sorridente e determinata, capirà che non c’è niente da fare, capirà che la strategia non funziona e si comporterà di conseguenza.
Non sgridarlo – Non serve a nulla e non accorcia la durata dei capricci. Cerca piuttosto di spiegargli perché non possiamo fare come lui vorrebbe. Non reagire davanti a frasi come “sei cattiva” o “non ti voglio più bene”: rispondigli invece che tu di bene gliene vuoi moltissimo, ma che stavolta non puoi accontentarlo. Se il bambino è già grandicello puoi motivare la tua decisione, anche se è meglio rimandare le spiegazioni a più tardi, quando entrambi sarete più tranquilli.
Prova a contrattare – Prima che la crisi arrivi alla fase esplosiva, cerca di venire a patti: oggi la mamma non può portarti al parco perché dobbiamo andare dai nonni, ma possiamo trovare un nuovo gioco da fare insieme a casa loro. In ogni caso, non venire meno al programma che hai stabilito: la prossima volta sarà ancora peggio.
Cerca di distrarlo - E’ una strategia che funziona molto bene con i bambini più piccoli. Di solito hanno la memoria corta: se riesci a spostare la loro attenzione su qualcosa di diverso, meglio se in tua compagnia, e la crisi si risolverà in un baleno. Può bastare un giochino, un libretto da sfogliare insieme o una faccia buffa per superare l’impasse.
Campanello di allarme – I bambini, specie quando sono piccoli, fanno più facilmente i capricci quando sono stanchi o non si sentono bene. Controlla che il bimbo dorma a sufficienza e che non stia “covando” qualcosa.
Il mal di scuola - Questo è un capriccio a cui non cedere mai assolutamente. Verifica con la maestra che non ci siano difficoltà o problemi che possano alterare la serenità del piccolo e poi sii inflessibile. Non rinunciare a un abbraccio affettuoso e al bacio dell’arrivederci al momento di uscire, ma senza troppe moine: ciascuno deve affrontare la sua giornata. Soprattutto non sentirti in colpa se devi lasciarlo all’asilo o alla tata per andare a lavorare: la tua insicurezza è proprio l’alimento di cui si nutriranno i prossimi capricci di tuo figlio.