Primi mesi

Cinque benefici dell'allattamento al seno a richiesta

Ecco perché questa pratica fa bene sia al bambino, sia alla mamma

19 Ott 2016 - 07:00
 © istockphoto

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I pediatri consigliano l'allattamento al seno a richiesta per le prime settimane di vita del bambino. A richiesta significa non dare orari rigidi alle poppate e affidarsi proprio al desiderio del neonato. L'allattamento a richiesta è una fase stupenda ma può essere anche molto impegnativo per la neomamma, soprattutto nelle ore notturne. Infatti, il neonato allattato al seno senza orari tende a svegliarsi più frequentemente. Per questo è importante che le neomamme siano sostenute, incoraggiate e aiutate in questo percorso unico, indimenticabile ma faticoso. Dal papà del bambino sino a figure professionali come le ostetriche e le doule, ciò che conta è che tutto avvenga in un clima di serenità, privo di ansia da prestazione ed eccessivi timori.

Aumenta la produzione di latte - L'allattamento al seno a richiesta favorisce la produzione di latte materno, perché la stimolazione del capezzolo fa sì che l'organismo sia "chiamato" alla lattazione. Infatti, gli stessi pediatri e ostetriche consigliano di allattare il neonato senza orari rigidi anche di notte. Questa abitudine diminuirà, inoltre, la possibilità che si formino ingorghi mammari e che possa presentarsi il rischio di conseguente mastite. Il seno svuotato ogni qualvolta il bebè lo richieda, resta anche più morbido e il latte scorre più fluidamente nei dotti mammari.

Calma il piccolo - Allattare al seno è sia un atto di nutrizione del piccolo, sia il modo migliore per rassicurarlo. Farlo a richiesta significa far sentire al neonato che si è presenti, che può stare tranquillo. A lungo si è etichettata la mancanza di regole come vizio ma ormai anche gli esperti hanno sdoganato questa credenza. Allattare al seno a richiesta non vizia il bambino, bensì lo rassicura e lo rende anche emotivamente più forte.

Rilassa la neomamma - Il puerperio non è un periodo facile per la neomamma. Infatti, le prime settimane di vita del bebè sono forse una delle fasi più complesse da gestire non solo fisicamente, ma anche e soprattutto dal punto di vista emotivo. Tra tensioni, paure e senso di inadeguatezza, la mamma (a maggior ragione se al primo figlio) si sente spesso disorientata e non abbastanza brava per essere madre. Anzi, è proprio in questi primi momenti di vita a continuo contatto con il neonato che le neomamme possono temere di non avere istinto materno a sufficienza per occuparsi del bambino. Allattare al seno a richiesta infonde nella mamma una doppia sensazione di benessere: fisico, perché la rilassa e psicologico, perché regala una sensazione di appagamento e di unicità per aver calmato e rassicurato il proprio bambino.

Ottimo per la crescita e l'immunizzazione del neonato - Allattare al seno a richiesta significa produrre più latte materno. Ed è il latte materno, come sostiene caldamente anche l'OMS, il miglior nutrimento per un neonato. Il latte della mamma, infatti, è costituito da anticorpi e da cellule vive che vanno a immunizzare il piccolo e favoriscono la sua crescita ottimale. Quindi, anche i pediatri più tradizionalisti sono ormai concordi nell'abolire rigidi orari e intervalli tra una poppata e l'altra.

Benefico per la dentatura del bambino - Recenti studi hanno dimostrato anche un nuovo beneficio dell'allattamento al seno a richiesta. Infatti, la suzione del seno della mamma porterebbe a un conseguente miglior sviluppo della struttura mandibolare del bambino e delle sue arcate dentarie. Per questo motivo, ormai, le tettarelle e i ciucci sono realizzati in modo che assomiglino il più possibile all'anatomia materna. L'allattamento al seno a richiesta, inoltre, diminuisce anche la quantità d'aria ingurgitata dal bebè durante la suzione e rende meno violente le colichette caratteristiche dei primi mesi di vita del piccolo.

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