Buona educazione

Come crescere piccoli uomini rispettosi nei confronti delle donne

Donne che diventano femministe grazie alla maternità? No, solo mamme che cercano di cambiare le cose piantando semi di nuovi concetti nei bambini che saranno i mariti di domani

31 Ott 2014 - 08:00
 © agenzia

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L'età media in cui una donna diventa mamma per la prima volta, per diversi motivi socio culturali è sempre in aumento. Si tratta di donne che scelgono la maternità senza subirla, donne che sanno quello che vogliono e che si informano imparando anche, leggendo qua e là, piccole nozioni basilari di psicopedagogia.

Una delle principali preoccupazioni delle mamme moderne è quella di crescere figli di sesso diverso insegnando loro che hanno entrambi gli stessi diritti e gli stessi doveri. Tentano di annientare quella cultura maschilista che ha avuto la meglio per alcuni decenni. Questo non si fa crescendo piccole donne in grado di lottare per farsi valere, ma istruendo i piccoli uomini al rispetto delle donne.

Le donne, avendo vissuto decenni in una società indirizzata verso i valori “mascolinisti” tipici del patriarcato e che ora è (fortunatamente) in evoluzione, hanno capito che il segreto è proprio quello di formare le nuove menti in maniera esattamente uguale a prescindere dal sesso. Una ricerca sul tema, da cui è scaturito anche un libro interessante sugli uomini cresciuti secondo i principi femministi (Madri (femministe) e figli (maschi) - XL Edizioni, 2013), è stata condotta da Patrizia Romito, docente di Psicologia sociale all'Università di Trieste, e Caterina Grego di Telefono Rosa, autrici del libro citato. Sono stati messi a confronto figli di genitori pro femminismo con quelli di famiglie di impronta patriarcale chiusa e i giovani uomini intervistati per la ricerca dichiarano tutti che l'impronta femminista data alla loro educazione li ha arricchiti aiutandoli molto spesso nel confronto con il gentil sesso.

Affinché i bambini apprendano la mancanza di differenza nei ruoli svolti da uomo e donna è molto importante il comportamento della figura paterna; se il padre, per esempio, non rispetta davvero la madre, è autoritario, non condivide i compiti domestici, rischia di introiettare un maschilismo inconscio del quale sarà poi difficoltoso liberarsi da adulti. Per questo motivo è molto importante far passare gli insegnamenti attraverso esempi pratici più che parole: i lavori domestici devono essere condivisi nella coppia e, in maniera appropriata alla loro età, anche con i figli. Mai trattare i figli maschi come dei piccoli re, occorre piuttosto coinvolgerli in tutte le attività supportando con spiegazioni che fanno rientrare le attività svolte insieme in quella che è (o dovrebbe essere) la normale routine di una famiglia.

Purtroppo, in alcuni casi, non basta solo un'educazione familiare al rispetto delle donne affinché il proprio figlio maschio non diventi un uomo che usa e abusa dei privilegi che il patriarcato gli assegna, sessista o addirittura violento. Lo scoglio più grande è rappresentato dall'assordante messaggio mediatico e sociale che spinge i bambini e i ragazzi a identificarsi con un modello di maschio dominante fino all'uso della violenza. Un messaggio difficile da contrastare oggi ma non impossibile se troverà fondamenta solide nei gentiluomini di domani.

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