Ci sono i parenti-serpenti, i nuclei allargati, gli ospiti scomodi: eppure intorno all’albero si può stare tutti insieme
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Naturalmente, basterebbe un po’ di collaborazione e di tolleranza reciproca, ma come è altrettanto ovvio le Feste di Natale sembrano tirare fuori il peggio di ciascuno: ecco che la classica riunione per il pranzo intorno all’albero diventa una maratona sul filo del rasoio di tensioni e liti. Eppure, nella maggior parte dei casi si tratta di situazioni che si possono gestire con successo: basta un po’ di sangue freddo, una buona organizzazione e un pizzico di senso dell’umorismo. Ecco un piccolo vademecum su come affrontare a classica riunione familiare, alla quale non riusciamo a sottrarci per Natale.
METTERE IN CHIARO LE COSE – Siamo proprio certe che non possiamo sottrarci al duro compito di mettere insieme parenti “difficili” e potenzialmente litigiosi? Se la risposta è sì, cerchiamo di fare patti con le persone più a rischio: se è possibile, al momento dell’invito, facciamoci promettere che ciascuno ce la metterà tutta per creare un clima sereno e festoso, evitando ad esempio, argomenti spinosi a tavola, mettendo a tacere vecchi rancori e rinunciando a comportamenti che possono risultare sgradevoli per qualcuno della compagnia. Studiamo anche la disposizione dei posti a tavola, in modo che ospiti litigiosi non si trovino troppo a stretto contatto.
PARTIAMO DA NOI – Interroghiamoci sul perché ci siamo incaricate di organizzare la festa di Natale della famiglia o di accettare l’invito a partecipare a quella di un parente. Se siamo animate dall’affetto e dal desiderio di famiglia e di condivisione, sfoderiamo i nostri migliori sorrisi e stiamo sereni. In tutti gli altri casi, interroghiamoci seriamente: siamo certe di sentircela e che davvero non sia solo il senso di colpa ad animarci? In questo caso è meglio fare marcia indietro. Se proprio non è possibile, facciamo buon viso a cattivo gioco e armiamoci di buona volontà e spirito di condivisione: in fondo si tratta di una sola giornata e, magari con un po’ di aiuto da parte di marito-sorella-figli grandicelli, possiamo farcela. In fondo, il Natale viene una volta all’anno.
SEMPLICITA’ – Soprattutto se ci sentiamo un po’ vittime della situazione, la semplicità può essere la nostra migliore amica. Non vergogniamoci di acquistare parte del cibo anziché cucinare tutto personalmente, studiamo un menù ragionevole (le sedici portate non sono proprio indispensabili), prepariamoci una serie di battute auto-ironiche per ribattere alle inevitabili critiche della suocera o della cognata impicciona: forse il nostro tiramisù è meno perfetto di quello della zia, ma prova a far leggere a lei uno dei bilanci aziendali nostro pane quotidiano in ufficio da dieci anni! Non possiamo essere tutti bravi nelle stesse cose.
FAMIGLIE ALLARGATE: SICURI CHE SIA UNA BUONA IDEA? – Una festa di natale con l’ex partner e la sua nuova famiglia di lui (o la nostra) non è sempre una buona idea, specie se ci sono bambini da entrambe le parti. Si può fare se c’è un buon accordo e sintonia tra gli ex, ma in caso contrario è meglio evitare. I figli hanno diritto a vedere entrambi i genitori a Natale, ma si possono scegliere momenti separati, in cui ciascuno possa vivere il proprio spazio senza scatenare tensioni, litigi e baruffe di ogni genere. In ogni caso, i giorni di Natale non sono il momento giusto per presentare in famiglia il nuovo o la nuova partner. Meglio rimandare a Capodanno o, meglio ancora, dopo la Befana.
LE PERSONE ANZIANE – Meritano un occhio di riguardo e un’attenzione particolare. Di solito sono più sensibili degli adulti e occorre comportarsi in modo adeguato in loro presenza. No quindi a discorsi troppo osé, a toni troppo accesi e a scherzi meno che corretti. Sì invece a tutto quello che è sorriso, divertimento e spensieratezza: anche se ci sono motivi di dissenso e di potenziale preoccupazione, sforziamoci di metterli da parte, almeno per un poco: i nonni (o i bisnonni) hanno già fatto la loro parte e ora hanno diritto a un momento felice.
IL MAGICO PIANO B – Prepariamo qualche attività che possa fungere da “pronto soccorso” per l’umore nel caso in cui durante la giornata si dovesse creare una difficoltà come un litigio, uno scoppio di tristezza di qualcuno o anche un cattivo comportamento da parte dei bambini. Organizziamoci con giochi da fare insieme, o da riservare ai piccoli, anche per allontanarli da una situazione critica che coinvolge gli adulti (in questi casi un bel film in tv o sul pc è sempre perfetto). Se riuscivano a coinvolgere tutti in qualche attività collettiva, come giochi da tavolo, una piccola caccia al tesoro o un torneo di giochi di ruolo, avremo anche dimezzato il rischio di discussioni.