Precisi e sperimentatori, quasi metà di loro cucina spesso: unica pecca è il disordine
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Metti un papà in cucina, alle prese con pentole e fornelli: come se la caverà? Bene nella maggior parte dei casi, dato il 48% di loro dichiara di cucinare spesso e addirittura l’87% lo fa almeno occasionalmente. La loro dote migliore sembra essere la precisione e la voglia di sperimentare, ma il peggior difetto è senz’altro il disordine, dato che spesso non riescono neppure a trovare l’utensile di cui hanno bisogno e, in molti casi, non c’è verso che mettano in ordine. I piatti preferiti? Sono le lasagne e le grigliate.
I dati sui padri in cucina arrivano da un’indagine realizzata da SWG per la piattaforma di food delivery Deliveroo in occasione della Festa del Papà che si celebra il 19 marzo, giorno di San Giuseppe. Il ritratto che emerge dallo studio propone l’immagine di un papà abbastanza a suo agio tra pentole e fornelli, dato che quasi la metà dei padri italiani dichiara di cucinare spesso, mentre nella quasi totalità delle famiglie italiane c’è una figura maschile che si dedica alla preparazione dei pasti almeno “occasionalmente”. Insomma, i padri sono abili in cucina e anche disposti alla sperimentazione: una delle virtù che viene riconosciuta più spesso è la loro precisione (41% delle risposte), insieme alla bravura (58%) e alla voglia di sperimentare con ricette e abbinamenti particolari (50%). Non mancano neppure i papà tradizionalisti, dato che il 39% di loro è annoverato tra i nuovi custodi della tradizione. Quanto più un papà è abile ai fornelli, però, tanto più si sente un vero chef, diventando iper-critico nei confronti dei piatti altrui: il 34% di loro non si lascia sfuggire nulla ed è pronto a cercare il pelo nell'uovo quando è un altro a far da mangiare. Naturalmente sono anche piuttosto suscettibili rispetto agli eventuali appunti che possono essere rivolti al loro operato: accade nel 29% dei casi.
Quando è papà a far da mangiare, occorre organizzare con cura la brigata, ovvero la squadra al lavoro in cucina, per lo meno se non si vuole assistere a fuoco e fiamme. I coniugi non sono la soluzione vincente: secondo il 38% degli intervistati, ai fornelli è bene non mettere mai insieme i partner, troppo a rischio baruffe. Funzionano molto meglio altri generi di “coppie”, a cominciare da quella padre-figlio/a: l’80% circa dei partecipanti al sondaggio è convinto che siano un team affiatato. Funzionano abbastanza bene anche le accoppiate suocero-genero e fratello-sorella.
Indagando sui piatti che i papà preferiscono cucinare, è emerso che gli uomini di casa amano si divertono a preparare soprattutto lasagne e grigliate di carne, rispettivamente con il 28 e il 36% delle risposte. Le lasagne sono anche la preparazione che agli uomini riesce meglio, insieme alla carbonara, alle uova e ai risotti. I piatti che invece farebbero meglio a evitare, perché più a rischio “disastro” sono polpette, fritture e dolci. Infine, una nota dolente: anche i papà più bravi in cucina tendono a lasciare dietro di sé, a lavori conclusi, un campo di battaglia: in un terzo dei casi non si degnano di riordinare quando hanno terminato di far da mangiare.