I genitori hanno il dovere legale di mantenere, istruire ed educare i figli anche oltre la maggiore età. Ma dove finisce la legalità e comincia l'etica?
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La giurisprudenza ha esteso l'obbligo dei genitori di mantenere i figli ben oltre il compimento della maggiore età e fino al momento in cui essi non solo siano economicamente indipendenti ma addirittura, secondo le più recenti pronunce, finché non abbiano realizzato le proprie aspirazioni. Il mancato adempimento dell'obbligo di mantenimento dei figli può essere punito integrando fattispecie penali quali il delitto di violazione degli obblighi di assistenza familiare e il delitto di maltrattamenti in famiglia o verso i fanciulli.
Entrambi i genitori, che siano separati o meno quindi, devono mantenere, in proporzione al proprio reddito i figli, anche se maggiorenni che non hanno ancora raggiunto un'indipendenza economica comprendendo sia le spese ordinarie (vitto, abbigliamento, ecc.) sia quelle straordinarie relative all'istruzione, svago, sport e le vacanze.
L'obbligo dei genitori dura fino a quando il mancato raggiungimento dell'autosufficienza economica, non sia causato da negligenza, mancanza di impegno o non dipenda da qualsiasi fatto imputabile alla volontà figlio. Per esempio, la legge ritiene che i figli maggiorenni che siano iscritti fuori corso a una facoltà universitaria (quindi senza profitto negli studi) o i figli che rifiutino di svolgere un'attività lavorativa non hanno più alcun diritto al mantenimento.
Ma il punto non è quello che dice la legge che, ovviamente, non è interpretabile.
Il punto è piuttosto, quanto è eticamente corretto continuare a mantenere i figli anche nei casi descritti in precedenza. Nei casi in cui cioè il figlio non dimostri alcuna voglia di voler spiccare il volo, di voler lasciare il nido e, al contrario, rimane ancorato al cordone ombelicale anche dopo il conseguimento della laurea e dopo aver trovato lavoro, quanto ha senso continuare a tenere le ali basse sul proprio cucciolo (che cucciolo poi non è più)?
L'Italia è il paese dei mammoni che lasciano la casa dei genitori e vanno a vivere per conto proprio solo dopo i 30 anni. Il 79% dei ragazzi tra i 20 e i 30 infatti, vive ancora in famiglia. Gli animali nutrono i piccoli finché non sono in grado di procurarsi il cibo da soli. Dopodiché insegnano loro a cacciare e a vivere nell'indipendenza.
Spesso pare che noi umani dimentichiamo di essere, prima di tutto, anche animali.