L'esperta ci spiega l'importanza di questa pratica antica, un toccasana sia per i genitori che per il neonato
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Il massaggio infantile non è una novità né una moda passeggera. La dottoressa ostetrica Silvia Bianchi ci spiega le origini, l'importanza, i modi e i tempi del massaggio neonatale. "È una pratica molto antica che affonda le sue radici nei paesi orientali dove anche i fratelli o le sorelle maggiori massaggiano i più piccoli! Si è diffusa grazie a Vimala McClure che andò in India, osservò questa sequenza e la integrò con alcuni elementi di riflessologia plantare. La portò in occidente fondando l'IAIM (International Association Infant Massage). Il massaggio neonatale stimola tutte le parti del corpo dei bambini portando notevoli benefici".
Molti studi hanno dimostrato che i bimbi massaggiati hanno una crescita ponderale armonica, vanno incontro a meno episodi di fratture ossee (soprattutto i prematuri). Inoltre ci sono miglioramenti della capacità visiva e dell'ossigenazione tissutale. I piccoli hanno una migliore coordinazione motoria e c'è un importante incremento dello sviluppo neurologico! Si parla anche di benessere emotivo, ma in che modo il neonato trae beneficio anche sulla psiche? "Il tocco gentile del genitore è ciò che di più bello esiste! È una pratica che mette in profonda sintonia la mamma (o il papà) con il piccolo. Lo aiuta a relazionarsi con la figura parentale in modo diverso e costruttivo" ci spiega l'ostetrica.
A differenza di quanto si possa pensare, anche il papà può massaggiare il neonato. Nei primi mesi di vita del bambino il papà a volte è messo un po' in "disparte", sia perché fa fatica a relazionarsi con bimbi molto piccoli, sia perché l'unione mamma-neonato è molto forte ed esclusiva. Invece il momento del massaggio è una coccola dolce e piacevole per entrambi i genitori, quindi anche i papà possono imparare a conoscere i loro piccoli attraverso il massaggio e il tocco gentile.