Gli insegnamenti anti-crisi dei piccoli, consigliati agli adulti
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Le difficoltà fanno parte della vita di tutti gli essere umani, in maniera più o meno marcata e frequente. E, spesso, l'adultità non coincide con una maggior capacità di far fronte alle crisi. Infatti, l'esperienza non sempre ha una valenza positiva, perché può frenare alcune risorse e incasellare le nostre reazioni e i nostri comportamenti in rigide categorie. Caselle costruite crescendo ma che non sempre si rivelano utili per affrontare i problemi nel modo giusto, peccando di mancanza di flessibilità. I bambini, invece, possiedono per natura una capacità invidiabile chiamata resilienza. La resilienza è l'abilità di affrontare l'imprevisto, di vedere la propria persona nella sua interezza senza dividerla in pregi e difetti ed è, soprattutto, la capacità di affrontare con elasticità ogni tipo di cambiamento per poi saper ritornare alla "forma iniziale" arricchiti da nuove esperienze. I bambini esercitano la resilienza in modo ovviamente inconsapevole, puro. L'adulto può imparare a farlo, tornando a connettersi con gli aspetti emotivi della propria esistenza.
Vivere nel presente - I bambini vivono il "qui e ora". Per un bambino, infatti, i riferimenti temporali del passato e del futuro hanno valenze giocose e legate esclusivamente a ricordi circostanziati o a progetti entusiasmanti per i giorni a venire. L'adulto, invece, non è tendenzialmente più capace di vivere il presente: il comportamento tipico dell'adultità, infatti, si dissocia dal tempo presente per rifugiarsi nel passato (con il suo carico di ricordi, rimpianti, nostalgie o traumi) oppure, al contrario, per pianificare nel minimo dettaglio il futuro (come se ciò fosse realmente possibile...). Dai bambini, gli adulti possono imparare proprio a riportarsi nel presente, affrontando ciò che accade nel momento stesso in cui succede. Ed evitando sia di adagiarsi in un passato giudicato migliore, sia di proiettarsi nel futuro, che resta comunque per sua natura ignoto.
Cambiamento come avventura - Il momento critico dell'adulto è, spesso, legato al terrore del cambiamento. Più si cresce, infatti, più si ha paura di cambiare e più ci si adopera per mantenere un certo status quo. Invece, i bambini accolgono i cambiamenti percependoli come avventure e come il naturale accadere delle cose. Un adulto che riesce ad accettare il cambiamento e, anzi, a coglierne la valenza positiva (anche se il mutamento parte da avvenimenti non sempre piacevoli), è un adulto più felice, più abile nel gestire le difficoltà e più capace di godersi anche i momenti belli della propria esistenza.
Il potere della leggerezza e del gioco - Quando un bambino prende un brutto voto a scuola o litiga con un amico, si riprende dalla sensazione di disagio o rabbia disegnando, giocando e lasciando correre la fantasia. L'adulto, invece, nei momenti difficili tende a rimuginare e a "rimpastare" le emozioni, senza riuscire così ad uscire dal buco nero in cui è precipitato. Il segreto sta proprio nell'imparare di nuovo a giocare, a essere leggeri anche quando tutto attorno sembra diventare pesante. La leggerezza, infatti, prima o poi chiama leggerezza. Il pessimismo e l'immobilità, al contrario, non portano in alcun luogo e non innescano alcun cambiamento positivo.
Il valore dell'amicizia - In una società frenetica ed eccessivamente "virtuale", ci si dimentica di quanto possa essere importante l'amicizia e si tende a sentirsi soli anche in mezzo a tante persone. I bambini, invece, conferiscono immenso valore alle relazioni amicali e affettive, senza incatenarle in etichette rigide e imposte. Riappropriarsi dell'amicizia e della voglia di conoscere (realmente) le persone che si incontrano e che ci circondano, è un passo importante per costruire una solida rete di affetto e sostegno. Questa rete di relazioni autentiche si rivela fondamentale per condividere sia i momenti belli, sia le fasi meno piacevoli della vita.