Per trarre i migliori vantaggi dalle prestazioni a distanza occorrono organizzazione, disciplina e chiarezza
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Lavorare da casa propria, senza dover affrontare spostamenti estenuanti, lontani dal contatto continuo con colleghi sgradevoli e in ambienti rumorosi e sovraffollati: il cosiddetto smart-working sembra la soluzione a molti aspetti spiacevoli della nostra attività professionale e in effetti può essere una soluzione con molti vantaggi sia per i lavoratori che per le aziende. E’ vero però che ci sono alcuni lati negativi e qualche criticità. Ecco allora qualche dritta per capire se questo modo di lavorare può fare per noi e su come organizzarsi al meglio.
UN FATTO DI TECNOLOGIA – Il lavoro a distanza è possibile grazie alla sempre più capillare diffusione delle tecnologie: le reti Wi-Fi sono sempre più diffuse e ci permettono in pratica di annullare le distanze, grazie all’utilizzo di telefoni cellulari e computer portatili. Una delle più importanti aziende di ricerche di mercato al mondo, la International Data Corporation, ha reso noto che nel 2022 circa il 65 per cento dei lavoratori europei sarà composta da mobile worker; in Italia, questo modo di prestare la propria opera coinvolgerà circa 10 milioni di persone.
TELELAVORO, SMART WORKING, LAVORO AGILE – Anche se li adoperiamo indifferentemente, non tutti i termini con cui ci si riferisce al lavoro svolto da luoghi diversi dalle quattro pareti di ufficio sono sinonimi. Propriamente parlando, il telelavoro indica un’attività lavorativa che si svolge in un luogo diverso dalla sede dell’azienda e che implica, di solito, un solo rientro settimanale in sede. Lo Smart Working, o Lavoro Agile, nell'ordinamento italiano indica invece una modalità di esecuzione della prestazione di lavoro subordinato, stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro. In pratica si lavora per parte del tempo in azienda, in parte fuori da essa, secondo accordi tra le parti.
I VANTAGGI - Lo smart working offre molti vantaggi sia ai lavoratori che alle aziende. Il datore di lavoro, a fronte di un investimento iniziale per fornire gli strumenti necessari al lavoro in mobilità (telefoni e computer portatili), vede aumentare la produttività dei dipendenti (lo hanno dimostrato numerosi studi) e ha minore necessità di spazi per collocare le scrivanie, i parcheggi, le mense aziendali. I lavoratori risparmiano il tempo del viaggio tra casa e ufficio, lo stress di spostamenti poco confortevoli o nel traffico, possono gestire meglio il proprio tempo, lavorando senza vincoli orari e con maggiore possibilità di gestire in modo flessibile gli spazi per la vita privata. Il fatto di lavorare in casa propria consente inoltre di poter organizzare liberamente la propria postazione e di lavorare in un ambiente familiare e costruito a propria misura. Non ultimo, si minimizza l’antagonismo e si limitano i contatti con colleghi sgraditi. In una parola: la qualità della vita migliora sensibilmente e con essa anche la soddisfazione lavorativa. Non ultimo, il tele-lavoro è amico dell’ambiente, con il decongestionamento del traffico e un minore inquinamento.
LE CRITICITA’ – Lavorare da casa non è però sempre l’ideale. Occorre essere capaci di mantenere separati gli spazi e gli ambiti della giornata da dedicare al lavoro da quelli per la famiglia, evitare continue distrazioni e interruzioni mentre si lavora, e nello stesso tempo evitare di essere assorbiti da preoccupazioni professionali anche nel tempo in cui ci si dovrebbe concentrare sulla famiglia. Il fatto di essere connessi da casa può anche generare l’equivoco di una reperibilità non-stop, comprese le sere e i fine settimana. Può anche accadere di sentirsi “tagliati fuori” da informazioni e contatti che preferiremmo condividere con i colleghi e i superiori e di avvertire la mancanza dello scambio di idee e di spunti tipici del lavoro in team.
UTILI ACCORGIMENTI PER LORGANIZZARE IL PROPRIO SMART WORKING - Creare in casa uno spazio di lavoro “solo nostro”, al riparo dalle intrusioni dei familiari e separato dalle aree comuni della casa.
- Evitare di lavorare in posizioni scomposte (sdraiati sul letto o accoccolati sul divano). Una piccola scrivania o un almeno un tavolino, sul quale raccogliere gli “attrezzi del mestiere” è l’ideale. Dotarsi di una sedia ergonomica e di una buona illuminazione.
- Informare i familiari delle caratteristiche del lavoro che svolgiamo e delle nostre esigenze, condividendo una serie di regole.
- Sensibilizzarli sulla necessità di non essere disturbati e interrotti mentre si sta lavorando.
- Fissare un “orario di lavoro” che abbia un inizio e un termine e attenervisi il più possibile.
- Smettere di pensare al lavoro a fine orario e dedicare ainostro familiari o amici tutta la nostra attenzione e tempo di qualità
- Organizzare la giornata in modo da avere qualche pausa per sgranchirsi e per allentare la concentrazione.